LIBANO: LAGUNARI,CAPO PARODI E I RICORDI DI 24 ANNI FA
(ANSA) - VENEZIA, 3 NOV - La nuova missione di pace che attende i Lagunari in Libano ha il volto dell'esperienza del primo maresciallo Claudio Parodi, originario di Como, 58 anni, che vi ritorna a 24 anni di distanza dalla prima operazione, ma anche quello dell'entusiasmo per la prima vera sfida professionale del giovanissimo caporale Fiorenza Tani (22), di Castiglione d'Adda (Lodi), ultimo acquisto del Reggimento.
Tra i 600 soldati, alla guida del col. Luigi Chiapperini, che verranno schierati nelle prossime settimane a Marakah per sostituire i maro' del ''San Marco'' sono in molti ad avere almeno una missione all'esterno alle spalle, ma non manca chi vive questo momento come la prima opportunita' di provare sul campo quanto simulato in mesi di preparazione. Due anni e mezzo fa la partenza per l'Iraq, nell'ambito di 'Antica Babilonia 4', coincise con l'apertura alla caserma Matter di Mestre, sede del Reggimento 'Serenissima', della camera ardente per il caporalmaggiore Matteo Vanzan, morto a Nassiriya nella difesa di base Libeccio. Oggi il clima che accompagna gli ultimi preparativi dell'attivita' che per un lungo periodo (si parla di un possibile impiego per sei mesi) impegnera' i Lagunari in Libano e' decisamente piu' disteso.
Lo conferma il caporale Tani, arrivata lo scorso agosto dopo una presenza di oltre un anno nei Bersaglieri, che fa parte del gruppo di volontari in ferma prolungata in partenza per la missione. ''Mi aspetto di fare un'esperienza che prima di tutto mi permetta di sfidare me stessa - spiega - e poi di vivere un'attivita' professionale da Lagunare, il corpo che io considero migliore proprio per la completezza della sua preparazione, l'unico in grado di insegnare a fare il militare in tutti i sensi''. Il compito di addestrare le nuove leve del Reggimento e' affidato da anni al primo maresciallo Parodi, che i commilitoni chiamano rispettosamente capo Parodi, l'unico tra i Lagunari a poter vantare una precedente esperienza di missione nell'area, avendo partecipato nel 1982 e nell'83 alle operazioni ''Libano 1 e 2''. Uomo-simbolo del Reggimento per carisma e temperamento, sempre a fianco dei vari comandanti che si sono avvicendati alla guida dei Lagunari, Parodi puo' vantare una duplice esperienza nelle Forze Armate, prima nel 'San Marco' della Marina e poi con il Reggimento 'Serenissima' dell'Esercito. Questa sara' probabilmente la sua ultima missione all'estero, dopo quelle in Somalia, Sarajevo, Kosovo e Iraq. L'ultima ma forse la piu' difficile, perche' il primo maresciallo dovra' fare i conti soprattutto con i propri ricordi. Il 15 marzo del 1983, nel corso dell'operazione 'Libano 2' con la Forza multinazionale di Pace, Parodi venne ferito a Beirut durante un servizio di pattuglia. Nell'attentato mori' a 20 anni, dopo due giorni di agonia, Filippo Montesi, militare di leva del San Marco, raggiunto da una scheggia alla spina dorsale, e due commilitoni di Parodi, Luigi Fiorella e Salvatore Conciari, subirono serie lesioni. ''Il Libano e' stata l'esperienza piu' importante e piu' dura della mia vita - si limita a dire il primo maresciallo - eravamo giovani e per la prima volta mi trovai ad avere dei commilitoni della mia squadra morti o feriti''. Quello che il decano dei Lagunari non vuole rivelare, ma che i giovani del suo Reggimento amano sottolineare, e' che da quel giorno Parodi ha voluto mantenere, in forma privata, uno stretto rapporto con i genitori di Montesi, raccogliendosi spesso in preghiera davanti alla tomba del figlio, e con Fiorella, che nell'attacco perse l'uso delle gambe.