AFGHANISTAN: LAGUNARI IN PARTENZA,VENEZIA SALUTA FANTI DA MAR
MEDAGLIA ORO A MATTEO VANZAN, MORTO IN MISSIONE IN IRAQ
(ANSA) - VENEZIA, 7 SET - Con una cerimonia che si e' svolta in Piazza San Marco, Venezia ha salutato oggi il Reggimento Lagunari 'Serenissima' in partenza per l'Afghanistan. Erano presenti il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, gen. Giuseppe Valotto, il comandante del Reggimento, col. Giovanni Parmiggiani, e il sindaco Giorgio Orsoni. Nell'occasione e' stata assegnata la medaglia d'oro al valore dell'Esercito alla memoria di Matteo Vanzan, il primo caporalmaggiore dei Lagunari morto in Iraq il 16 maggio 2004.
Il gen. Valotto ha sottolineato che il Reggimento, che in Afghanistan affianchera' la Brigata Alpina 'Julia' dopo le missioni gia' svolte in Bosnia, Kosovo, Iraq e Libano, rappresenta per l'Esercito ''una preziosa, insostituibile risorsa impiegabile in ogni scenario''. ''Oggi per i nostri 'fanti da mar' - ha aggiunto - l'Adriatico e' ovunque, anche nei piu' difficili e insidiosi teatri operativi''. Il gen. Valotto ha poi fatto cenno alla medaglia concessa a Vanzan. ''So benissimo che le medaglie e le onorificenze non restituiranno Matteo ne' a noi ne' alla sua famiglia - ha rilevato - ma vorrei dire a papa' Vanzan con affetto e sensibilita' di padre e di soldato che il vuoto creato dalla sua prematura scomparsa, per quanto enorme e in certi momenti insopportabile, ogni giorno e' colmato dal suo ricordo''.
Enzo Vanzan, il padre di Matteo, che ha voluto abbracciare con affetto nel corso della cerimonia il col. Emilio Motolese, comandante dei Lagunari nella missione in Iraq, non ha nascosto la sua soddisfazione per il riconoscimento al figlio. ''Era anche ora no? - ha detto, parlando con i giornalisti -Penso che non ci volesse molto per fare questo gesto''. Alla domanda sul perche' la medaglia sia stata attribuita a sei anni dalla morte del Lagunare, Vanzan ha detto: ''i tempi delle istituzioni non sono mai una cosa semplice''. Anche Orsoni ha voluto ricordare il primo caporalmaggiore. ''Il suo sacrificio, il pesantissimo tributo che ha pagato il nostro Paese e il nostro territorio alle ragioni della pace - ha auspicato - sia faro che indica senza dubbio alcuno la strada da percorrere. Renda evidente agli occhi di tutti - ha concluso, ricordando l'importanza del dialogo tra le genti - l'inutilita' di ogni conflitto''.