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From: "Francomario Colasanti"
Subject: Auguri.
Data: Mar, 14 Dic 2004
In occasione delle ormai prossime festività porgo a tutti Voi i più sinceri e calorosi auguri di un Natale sereno, che Vi prego di estendere a tutti i Soci ed alle famiglie.
Auguro inoltre che nel 2005 possiate raggiungere tutti i traguardi che vi siete posti e che ciò possa avvenire anche per l'A.L.T.A. in quel clima di concordia e serenità che noi tutti ci auguriamo e che solo può assicurare il futuro dell'Associazione.
San Marco !!!
IL Presidente dell'A.L.T.A.
Francomario Colasanti
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From: "Gen. Arnaldo Cappellini"
Subject: Auguri.
Data: Mar, 14 Dic 2004
A tutti i Lagunari ed alle loro famiglie i più sinceri auguri di buon Natale e felice e sereno 2005!
Arnaldo Cappellini
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From: "Gerli Roberto"
Subject: Intrusione.
Data: Mar, 14 Dic 2004
Perdonate la mia "intrusione" nella famiglia dei Lagunari ma in un certo senso sono un ……cugino :-). Sono un ex-fante (12°/80) del 41° btg.f.mec. Modena - 1ª compagnia fucilieri "Pegaso". Sono "un po' invidioso" delle vostre tradizioni perché il mio reparto (che ho sempre considerato di tutto rispetto) non esiste più e non molti sembrano ricordarsene. Dopo il C.A.R. al 28° Pavia di Pesaro arrivai in quel di Villa Vicentina nel gennaio '81. A quel tempo non sapevo dell'origine del battaglione (ex btg.anfibio Isonzo) ma leggendo qua e là (anche grazie al vostro sito) ho scoperto che alcune tradizioni Lagunari continuavano ad esistere anche quando il reparto era passato ad altra assegnazione: Ad esempio l'usanza di chiamare "baffi" i nuovi arrivati (in realtà fino a sei mesi di naja si era sempre un baffo). La descrizione fatta dal Lagunare Doveri della caserma Bafile (ma io ricordo vagamente un'intitolazione diversa/doppia) corrisponde a quanto trovai al mio arrivo: niente serramenti di alluminio anodizzato e banchina delle compagnie ad un metro di altezza. Lungo le banchine erano visibili anche delle specie di...binari. Quindi, dopo i Lagunari, le cose forse cambiarono ma…..mica tanto presto (visto che la trasformazione da btg.anfibio a btg.meccanizzato risaliva al '75). Scusate ancora questo mio intervento. Un cordiale saluto.
Roberto Gerli
La storia del 41° Modena trattata dalla presente e-mail è stata analizzata dal Lagunare Dino Doveri. Clicca Qui per visualizzarla.
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From: "Dino Doveri"
Subject: Brigata Anfibia Interforze.
Data: Dic 2004
Lettera del Lag. Doveri alla Redazione di www.analisidifesa.it
Spett.le Redazione,
durante l'ultimo Raduno dell'Associazione Lagunari Truppe Anfibie, 31 Ottobre u.s., ho udito il Capo dello SME dell'Esercito, Generale Fraticelli, enunciare la certezza dell'inserimento del Reggimento Lagunari "Serenissima", nella oramai da molti anni "favoleggiata" Brigata Anfibia Interforze, in collaborazione con il Reggimento "San Marco della Marina Militare.
Voi ritenete che finalmente la formazione di questa compagine verrà presto attuata o anche questa volta, per i soliti campanilismi e "orticelli" vari e "carrierismi", ancora non se ne farà nulla?
Se si, ritenete che le due componenti continueranno a mantenere le proprie identità strategico - operative, o l'una prevarrà sull'altra logicamente facendo gradualmente scomparire la meno "potente"?
Qual'ora si superasse anche questo eventuale scoglio, secondo voi, le rispettive sedi rimarranno dell'una Brindisi e dell'altra Mestre di Venezia, oppure vedete in questa "fusione" un rimodificazione delle ubicazioni?
Ed ancora: come vedreste voi, le assegnazioni delle competenze operative delle due entità, in rapporto alle nuove esigenze di Brigata Anfibia? Grazie per le Vostre competenti risposte.
Dino Doveri.
Risposta fornita ai quesiti del Lag. Doveri dalla Redazione di www.analisidifesa.it
Sono ormai 10 anni che la Brigata Anfibia Interforze, costituito con la fusione tra Lagunari e Forze da Sbarco, viene data alternativamente per decisa o irrealizzabile. Oggi esiste una forte spinta verso una maggiore integrazione interforze, lo si vede ad esempio nel neonato comando operativo delle forze speciali. La BAI, paradossalmente, è una realizzazione più difficile, anche perché il soggetto meno forte, in questo caso l'Esercito, rischia la scomparsa per "incorporazione" di una propria specialità, un reparto, oltre tutto, che ha agito in modo superbo nel difficile teatro iracheno.
Non ha senso speculare sui futuribili scenari di una prossima integrazione, mi limito ad osservare che tutti i Paesi che possiedono una forza anfibia degna di questo nome la affidano ad una sola Forza Armata, senza duplicazioni di bandiera. In genere si tratta della Marina, per una migliore integrazione con i vettori (le navi) e con le procedure di comando e controllo, alquanto complesse.
Per risolvere il problema in modo pragmatico esisterebbe il precedente dei paracadutisti portoghesi che, inquadrati da sempre nell'aeronautica, sono stati "trasferiti" d'imperio nell'esercito...
Staremo a vedere
Alberto Scarpitta
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From: "Staff di www.associazionelagunari.it"
Subject: Lagunari Feriti.
Data: Lun, 13 Dic 2004
E’ vero! Siamo incappati in una fortuita ed accidentale disattenzione.
Tra le righe che il Comandante Motolese ha inviato al nostro Sito, tra un ringraziamento per quello che con passione si riesce a divulgare, ed un incitamento a continuare su questa strada, Egli ci ha inoltrato anche una doverosa segnalazione di cui prendiamo atto essendo connessa ad una nostra colpevole ma quanto mai involontaria omissione.
In Iraq, ringraziando Iddio che non ha voluto arrivare alle estreme conseguenze come è capitato ad altri due dei Lagunari colà in attività, sono particolarmente spiccate anche le figure del Tenente Lagunare Leonardo Barzanti con il quale ci congratuliamo per essere già rientrato in servizio al Reggimento, ed il CM Lagunare Giuseppe Grilletto che in questi giorni dovrà subire un’ulteriore intervento chirurgico ed al quale nell’occasione, ovviamente va il nostro supporto morale.
Come ha correttamente ricordato il Comandante Motolese, questi due Lagunari, sono stati oggetto di ferimento da parte del terrorismo iracheno, in due occasioni differenti dai fatti divulgati dai “media”, ma sempre testimoni del senso del dovere e della grande professionalità con cui i Lagunari hanno affrontato le vigliacche aggressioni. E quando si dice “vigliacche”, è bene ricordare che i Lagunari non erano sul luogo con lo scopo di aggredire, ma solamente per collaborare a favore della disgraziata popolazione irachena.
Effettivamente i lutti che hanno colpito il Reggimento Lagunari “Serenissima” sono stati così dirompenti, che la nostra attenzione, come per altro quella di tutti i mezzi nazionali di comunicazione, era polarizzata su di essi e le pur importanti e serie ingiurie patite dai sopra richiamati Lagunari, sono passate involontariamente in sordina. Ad essi dunque vada un rispettoso e cameratesco apprezzamento e augurio, da parte di tutta l’Associazione Lagunari Truppe Anfibie. Al Comandante Motolese vada un sentito ringraziamento per aver fatto si che con la sua superlativa conduzione del contingente Lagunare in Iraq, tutti noi, davanti ai televisori, in famiglia o nei luoghi d'Italia dove ci trovavamo, gonfiando il petto per l'orgoglio di aver appartenuto alla Specialità, con voce rotta dalla commozione ma decisa, dicessimo. "ecco, questi sono i Lagunari"!
Lo Staff di www.associazionelagunari.it
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From: "Giorgio Trevisan" <23@libero.it>
Subject: A tutti i Lagunari.
Data: Sab, 04 Dic 2004
Sono il Lagunare in congedo Sergente Giorgio Trevisan. Ho frequentato il 23° Corso A.C.S. (aprile 1969) presso la Caserma Pico di Lecce e finito il corso sono stato assegnato alla sede di Malcontenta Caserma Bafile (C.te Col. Olfi)
Il ricordo delle esercitazioni di sbarco fatte a Cà Vio e Foci Reno con l'allora Cap.Mangione, Ten. Segala, Serg. Paquola (rischioso stargli vicino specialmente durante esercitazioni a fuoco) Lagunari Stecca, Caraceni, Pagan e tanti altri di cui purtroppo non ricordo il nome, sono indimenticabili, così come il sibilo delle traccianti che passavano sopra la testa anzi sopra il basco (non usavamo l'elmetto), il passaggio radente sulla spiaggia dei caccia bombardieri FIAT G91 e le esplosioni che quasi sembrava ti sollevassero da terra. Allora l'addestramento veniva fatto così, in acqua anche a dicembre e poi finito lo sbarco subito a cercare un po' di calore vicino al motore degli LVT.
Tanti sono i ricordi che vorrei condividere con voi ma è giusto che in questo momento il nostro pensiero vada a tutti i Lagunari impegnati in zone dove purtroppo si rischia la vita ed è proprio a loro che dobbiamo infondere coraggio ricordando che sicuramente noi tutti Lagunari giovani e anziani, in congedo o in servizio siamo orgogliosi e consapevoli di quanto avete fatto e state facendo.
Come sempre, tutti assieme....... sperando che arrivi fino a voi SAN MARCO!!!!!!
Giorgio Trevisan
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From: "Col. Emilio Motolese"
Subject: San Marco!
Data: Gio, 02 Dic 2004
SAN MARCO!
Sono il Col. Motolese ex Comandante del Reggimento Lagunari "SERENISSIMA" (ho lasciato il comando a settembre 2004) ed ho comandato il Reggimento durante l'operazione "ANTICA BABILONIA 4ª" in IRAQ, attualmente sono effettivo allo Stato Maggiore dell'ESERCITO in ROMA mi fa piacere vedere come mantenete aggiornato il sito. Attualmente il Reggimento Serenissima è l'unico che ha mantenuto costantemente (con enormi sacrifici) una propria presenza in Iraq oltre ad esserci stato in toto in qualità di Task Force di manovra della Brigata Pozzuolo del Friuli. Sta a noi mantenere sempre vivo il ricordo del Cap. Massimo FICUCIELLO e del 1° CM Matteo VANZAN e rimanere sempre stretti alle loro famiglie per dar loro quel "calore", affetto, aiuto di cui hanno bisogno. Non dimentichiamo anche il nostro CM Giuseppe GRILLETTO (tuttora in convalescenza e prossimamente, 6 dicembre, sarà sottoposto ad ulteriore operazione alle gambe), ferito il 16 maggio 2004 a Nassiriya (base LIBECCIO) dalle schegge della medesima bomba di mortaio che uccise Matteo e il Ten. BARZANTI rimasto ferito in altro episodio, sempre nella stessa giornata e sempre nella base LIBECCIO che è da poco rientrato in servizio al Reggimento. Ancora buon lavoro e grazie a tutti voi dell'ALTA per non averci MAI fatto mancare il vostro affetto e supporto specialmente nei momenti di crisi. SAN MARCO!
Col. Emilio Motolese
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From: "Bruno Fanton" <brfanton@tin.it>
Subject: Litorale del Cavallino.
Data: Ven, 26 Nov 2004
Ieri pomeriggio, accompagnato da un operatore della Protezione Civile di Cavallino-Treporti, ho visitato la Batteria Pisani presso la quale sono in corso lavori di bonifica da parte appunto della suddetta Protezione Civile.
Il Comune conta di poter aprire al pubblico la struttura entro breve. Cordiali saluti
Bruno Fanton
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From: "A.L.T.A. Sezione di Mestre" <alta.mestre@libero.it>
Subject: Gadget ricordo del 6° Raduno Nazionale..
Data: Dom, 21 Nov 2004
La Sezione di Mestre informa che a ricordo del 6° Raduno Nazionale 2004 sono disponibili:
• cassetta e/o DVD del filmato dei momenti salienti della manifestazione a € 10,00;
• due cartoline con annullo speciale commemorativo emesso dalle Poste Italiane a € 3,00 la coppia;
• orologio da polso (con astuccio) e il logo della manifestazione impresso sul quadrante a € 15,00.
Chi fosse interessato all'acquisto è pregato di contattare la Sezione di Mestre.
Col. Livio Eolo Londei
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From: "Boscaro Michele" <boscaro.michele@boscaropasqualino.it>
Subject: Lagunari e disobbedienti.
Data: Ven, 05 Nov 2004
Carissimi,
eccoci qui ancora una volta per tessere le lodi dei nostri beneamati ma nel contempo a scuotere la testa di fronte ai propositi distruttivi dei cosidetti "disobbedienti" capitanati dal buon Casarini. Non entro certo nel merito delle motivazioni politiche e non, che muovono queste persone. L'assoluto imperativo di seminare caos, di sabotare, di mortificare lo Stato e le sue istituzioni causano nel sottoscritto una profonda e sconfortante amarezza. Il fatto di aver smontato letteralmente il palco di fronte al quale avrebbe avuto luogo la parata militare mi ha sconcertato per la sua semplicità (smontare quel palco era come giocare col Meccano) e per il disprezzo, verso chi vive e muore per l'Italia, che quel gesto celava. Io non prendo posizione a riguardo di guerre ed interessi in esse nascosti. Pretendo solo che come a loro viene permesso di "manifestare", così a noi venga permesso di festeggiare degnamente coloro per i quali i nostri cuori si riempiono d'orgoglio. Volevamo solo rendere grazie a tutti i lagunari, rivendicare lo spazio ed il giusto riconoscimento di fronte alle massime autorità (in maniera civile!!!), volevamo che quel giorno di festa avesse un momento di raccoglimento per onorare la memoria dei nostri caduti, volevamo semplicemente festeggiare i lagunari e non come protestavano loro "le parate militari ed i vertici di guerra"!! Al buon Casarini chiedo come possa avere ancora il coraggio di ergersi a paladino della pace, della fratellanza e dell'integrazione razziale quando proprio in una di queste (vedi Striscia la Notizia) ha espresso frasi inenarrabili proprio a quelli che lui chiama "fratelli immigrati"...un esempio di coerenza. Per favore, Casarini, prima di organizzare le sue "invasioni barbariche" metta in moto il cervello e cerchi di rispettare coloro i quali la pace la vogliono forse più di lei. Approfitto quindi dell'occasione per porgere i miei saluti a tutti coloro che hanno avuto ugualmente modo di gioire di quella giornata...di gioire di essere stati parte della grande famiglia dei Lagunari (come detto dal Lag. Bruno Vitale)...e di sentirci ancora "di tutta la laguna, la più bella gioventù". SAN MARCO!!
Cap. Lag. Michele Boscaro 3°/96
p.s.: Un invito a tutti i Lagunari del 3°/96 e dintorni a farsi vedere sulle pagine del sito!
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From: "Polledri Alessandro" <a.polledri@tin.it>
Subject: Villa Vicentina Isonzo 1963.
Data: Lun, 02 Nov 2004
Dopo aver visto in tv trasmesse dal TG1 le immagini del riuscitissimo 6° raduno vi devo dire che siete una associazione meritevole di elogi che nessun'altra può meritarsi, devo dire che in quel momento mi sono commosso, mai avrei pensato che i sacrifici fatti 40 anni fa, con il passar del tempo i LAGUNARI avrebbero raggiunto un livello così alto in tutti sensi. Detto questo voglio porvi una testimonianza del 30 settembre 1963 di cui solo la caserma Piave ha avuto l'onore di ricevere per aver partecipato alla fantastica esercitazione a Porto Caleri, a noi della caserma Piave eravamo aggregati per quaranta giorni a Villa Vicentina nella caserma dei Marò nostri compagni , tutti giorni esclusi giorni festivi ci incamminavamo per raggiungere il fiume Isonzo, lo si attraversava , si raggiungeva l'altra sponda dove i sassi avevano minimo avevano un diametro di 10 cm, da lì percorrevamo con sbalzi a non finire circa 200 metri , avanti e indietro per circa un'ora e mezza, con intervalli brevi di sosta per riprender fiato , al ritorno un pò al passo, un pò di corsa , fino alle porte del paese, da li di corsa fino alla ns. camerata che per entrare bisognava non fermarsi e saltare per circa un metro senza appoggiare le mani e se sbagliavi ci sbattevi le ginocchia già massacrate in precedenza, in compenso il Tenente ti faceva rifare il salto finché non riuscivi a superare l'ostacolo. Adesso basta altrimenti vien mattino, alla prossima. Di nuovo tanti complimenti per la riuscita del Raduno. Tanti Saluti a tutti i LAGUNARI
C. M. LAGUNARE Alessandro Polledri
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From: "Bruno Vitale" <bruno.vitale@seipa.it>
Subject: 6° Raduno.
Data: Mar, 02 Nov 2004
Sono sicuramente ringiovanito di 36 anni partecipando al raduno. Non ho riconosciuto nessuno e nessuno mi ha riconosciuto ma mi sono sentito parte intima di una meravigliosa famiglia. Tanti "vecchietti" come me e tanti Baffi ormai congedati e nuove forze in servizio molto "pimpantiche" mi hanno fatto passare ore meravigliose. (Devo però essere onesto: sono rientrato felicissimo ma "semi morto"). Devo anche ringraziare il mio presidente di Sezione molto attivo, dinamico e di una simpatia SUPER. San Marco!
Bruno Vitale
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From: "Giovanni Boldrin" <daniruffato@tin.it>
Subject: Un ricordo....
Data: Sab, 30 Ott 2004
Era una fredda mattina di febbraio ed il Lag. Valerio Niero (iscritto alla facoltà di farmacia) durante una esercitazione di sbarco sul litorale del Cavallino moriva. La beffarda sorte per un giovane che non fu un eroe...
Anche per Lui un ricordo.
Giovanni Boldrin
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From: "Adriano Lizza" <adri.lizza@tiscali.it>
Subject: Baffi cercasi.
Data: Sab, 30 Ott 2004
Da Lagunare 6° Sc 97 abitante al Lido di Venezia e messomi a piangere letteralmente quando ho visto la mia casa per 10 mesi in uno stato pietoso mi chiedo cosa si potrebbe fare per aprire tutti noi un museo dei Lagunari in quella caserma.
Cerco baffi del 6° Sc 97 che hanno fatto con me nella mitica e storica "Pepe" 10 mesi di intenso spirito militaresco. cerco anche baffi del 10 e 12 Sc 97 miei amici e compagni per i momenti passati a divertirsi. chiamatemi o scrivetemi.
Adriano Lizza
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From: "Andrea Pinotti" <cartolomb.bg@cartolombarda.net>
Subject: Raduno.
Data: Gio, 28 Ott 2004
Leggo solo in questi giorni della questione nata sul Raduno a Mestre; era mia intenzione presenziare nonostante i numerosi impegni di lavoro, ma tutto ciò mi ha fatto abbandonare l'idea, anzi penso che non metterò mai più piede a Mestre e Venezia in vita mia. Condivido in pieno la mail dell'amico Lag. Mimo, e ritengo che come politici dovrebbero a dir poco vergognarsi, imparare la storia e conoscere meglio la cronaca ed i compiti del Reparto nelle operazioni di questi ultimi tempi. Con le chiacchiere non si è mai costruito nulla, anzi !!!!!!
Viva i Lagunari San Marco!
Lagunare Andrea Pinotti
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From: Dino Doveri" <ddoveri@associazionelagunari.it>
Subject: Commento.
Data: Dom, 24 Ott 2004
Un’Associazione d’Arma, dice, non deve fare politica. Non deve dare il fianco a critiche. Non deve pronunciarsi nei confronti dei politici perché questi possono giocarle poi contro per vendetta. Non deve inoltrarsi, dice, in considerazioni che diano lo spazio a certi personaggi “paci – fiNti”, che febbrilmente cercano un angusto seppure gratificante spazio per farsi strada nella gara dell’arrivismo; essa, dice, deve accettare la “bufera”, sperando che faccia meno danni possibile e augurandosi che si dissolva con immediatezza. Non deve alimentare polemiche pericolose, dice; deve invece, come insegnano i vecchi marpioni della politica, far finta di niente, accettare tutte le offese che le vengono indirizzate e possibilmente porgere con cristiano spirito, la famosa ed oramai ”arrossata”, altra guancia, per poi quando sarà il momento adatto, dice, ricambiare la cortesia (ma questo non si dovrebbe dire proprio, perché non “politicamente corretto”). Potrebbe darsi che magari qualche “testa calda”, offeso nell’onore di Lagunare da questi gentiluomini dai colori arcobalenanti ma di fatto di un unico e ben definito colore, potesse anche chiedersi se l’atteggiamento associativo sia consono oppure inadeguato.
Potrebbe…
Se lo ritenesse consono ed adeguato si potrebbe anche accettare l’idea che allora si che di fronte a frasi tipo quella scritta sul Municipio di Marghera “Lagunari assassini Iraq libero”, si dovrà “macchiavellicamente” far finta di niente; alla lettura del documento presentato dagli Onorevolissimi Amministratori ed Assessori del Comune di Venezia, che tutt’Italia c’invidia per il loro spessore, Eminenti personaggi della caratura dei Signori Bergantin, Bettin, Caccia, Cacciari, Da Villa, Sabiucciu, Zanutel, dove si evince che “…in tutta la vicenda della guerra, il Comune e la Provincia di Venezia hanno sempre ribadito la propria netta contrarietà perché in Iraq l’Italia è stata mandata dal governo aggregata al carro della guerra preventiva di Bush…”, allora si che dovremo accettare ed assurgere a inarrivabili vette, con esempi di diplomatica devozione escogitando pensieri tipo “…quando comandavo a Mestre dicevo sempre: non mirare al corpo, sempre alle gambe…”. “ E cosa centra l’Iraq: il raduno non c’entra con le operazioni militari, quelle sono operazioni di pace ordinate dal governo”, dice un altro Signore che si vede, avrà voce in capitolo. Sempre che, alla famosa “testa calda” nelle vene scorra al posto della pura acqua distillata “politicamente corretta”, del normale sangue di Lagunare, sarà cura ed attenzione estrema nel considerare all’art. 2 dello Statuto di detta associazione che recita “l’Associazione si propone di tutelare gli interessi morali e materiali dei propri associati e rappresentare, con i propri delegati, i Lagunari in congedo….consolidare i vincoli di fratellanza tra le vecchie e le nuove leve lagunari….mantenere vivo il culto della Patria…il senso dell’onore, il ricordo di tutti coloro che in pace ed in guerra sono caduti nell’adempimento del loro dovere…”, per poi valutare attentamente cosa significhino parole e concetti come “tutelare”, “interessi morali”, “rappresentare”, “consolidare vincoli di fratellanza”, “senso dell’onore”, “il ricordo di tutti coloro…che sono caduti nell’adempimento del loro dovere”, e quindi dopo attenta valutazione si giunga alla conclusione che tali concetti possono essere interpretati in “varie” maniere, ebbene allora sia così, sangue o acqua che fosse, senza possibili introspezioni future, senza problematiche morali, senza dubbi alcuni d’aver “agito” da veri Lagunari, anche secondo la disposizione statutaria che dice che di certe problematiche è obbligo discuterne in privata sede e quindi pubblicamente, per carità… niente prese di posizione! E quindi si potrebbe…..ma, da bravi ragazzi, "noi" ci atteniamo alla linea associativa, così lungimirante, cauta e attenta a non creare “scontenti” in cotanti Spettabili Amministratori comunali e loro "simpatizzanti".
L’onorevole Galan, Presidente della Regione Veneto, (quindi non io, ma l’Esimio Onorevole), dice in un articolo pubblicato sulla nostra “Rassegna Stampa”: “Il voltastomaco è un malessere che mai dovrebbe accompagnarsi alla politica …infatti nulla hanno a che vedere con la politica le opinioni del ben noto assessore Beppe Caccia sui Lagunari, ha invitato gli enti locali a ritirare il patrocinio del prossimo loro (dei Lagunari n.d.r.) raduno nazionale……anche perché provare disgusto e ribrezzo è talmente spontaneo perché questo non può appartenere alla vera politica, una categoria di cui dovrebbe far parte solo la riflessione, l’equilibrio, l’umana capacità di pensare, non esclusa quella d’indignarsi”. Rifletto: “Indignarsi”.
Non so se alcuni sono capaci ancora di farlo.
Con reverenza.
San Marco!!!
Lagunare Dino Doveri.
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From: "Gianni Mimo" <patriot49@jumpy.it>
Subject: "Incidente diplomatico per i LAGUNARI.
Data: Ven, 22 Ott 2004
Scorrendo le novità del sito, ho aperto l'ultimo trafiletto apparso su di un quotidiano in merito alla manifestazione nazionale di Mestre. Ad una prima lettura sono rimasto esterefatto e nauseato per lo SQUALLORE che i cosiddetti responsabili della cosa pubblica in quel di Mestre la cui provenienza politica è ben NOTA, dimostrano nei confronti di tutto ciò che BEN RAPPRESENTA il nostro paese. Questi signori per cui i NOGLOBAL, gli ARRABBIATI, i cosiddetti PACIFINTI che distruggono auto, negozi e che in genere si abbandonano ad ogni genere di vandalismo sono forse coloro che possono e devono organizzare manifestazioni od altro a MESTRE??????
Se dipendesse da me, farei si che l'ALTA abbandonasse la manifestazione visto che a dire dei sigg.ri rappresentanti della città mal ci sopportano. Scusandomi per lo sfogo, invio un cordiale saluto a tutti i LAGUNARI in servizio e in congedo sperando in tempi migliori.
Lagunare Gianni Mimo
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From: "Riccardo" <rikyfantasma@yahoo.it>
Subject: Lagunare 12° Sc 1997.
Data: Mar, 12 Ott 2004
SPETT.LE ASSOCIAZIONE,
MI CHIAMO RICCARDO HO 26 ANNI E SONO STATO UN LAGUNARE DEL 12° SCAGLIONE 1997! INNANZITUTTO VORREI FARVI I COMPLIMENTI PER IL SITO. SOLTANTO ULTIMAMENTE PURTROPPO HO SCOPERTO IL SITO E CON IMMENSO PIACERE GRAZIE ALLA SUA COMPLETEZZA SON RIUSCITO A "ESALTARMI" E RIVIVERE LE EMOZIONI VISSUTE IN QUEI 10 MESI. SPESSO SI SENTE DIRE CHE IL MILITARE NON SERVE, CHE E' PERDITA DI TEMPO MA PERSONALMENTE SON FERMAMENTE CONVINTO CHE IN CERTI CASI SE PRESO CON UN CERTO SPIRITO TI AIUTA NEL VIVERE NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI. PER QUESTO SON MOLTO ORGOGLIOSO E NE VADO FIERO DI AVER SVOLTO IL SERVIZIO MILITARE NEL CORPO DEI LAGUNARI. ERO PRESSO LA CASERMA G. PEPE COMPAGNIA LAGUNARE TRUPPE ANFIBIE ADDESTRAMENTO RECLUTE. PURTROPPO NEL VOSTRO SITO MI SONO MOLTO RAMMARICATO NEL VEDERE LO STATO IN CUI E' STATA ABBANDONATA LA MIA CASERMA. FRA QUALCHE SETTIMANA E' MIA INTENZIONE VENIRE A VEDERE DAL VIVO. UN ANNO DOPO IL MIO CONGEDO SONO ANDATO A VEDER IL GIURAMENTO DEI "BAFFI" DEL 12° 98 E GIA' A QUEL TEMPO I MIEI SUPERIORI SAPEVANO (E SUI GIORNALI SE NE PARLAVA GIA' NEI PRIMI MESI DEL 98) CHE LA CASERMA SAREBBE STATA LASCIATA X DIVENTARE UN CENTRO UNIVERSITARIO EUROPEO. E' MOLTO DEPRIMENTE VEDER QUINDI PER I MOTIVI SOPRA SPIEGATI LA MANCANZA DI INTERESSE PER STRUTTURE CON UN PASSATO GLORIOSO E UN FUTURO NON MERITATO. SPERO DI NON ESSERMI DILUNGATO TROPPO E PRIMA DI SALUTARVI AGGIUNGO 3 COSE: 1- NELLA SEZIONE DELLE IMMAGINI RELATIVE ALLE ESERCITAZIONI CREDO DI POTER ESSER ABBASTANZA SICURO NEL DIRE CHE LA FOTO FATTA A CAO-MALNISIO NELL'ADDESTRAMENTO DI TIRO LA COMPAGNIA ERA QUELLA DELLA G. PEPE MA QUELLI IN FOTOGRAFIA SONO COMPONENTI DEL MIO SCAGLIONE 12/98. SE AVESTE DEI DUBBI NEL PERIODO DELLA FOTO LA MIA PRECISAZIONE POTREBBE CHIARIRE LA COSA. 2- E' CONSUETUDINE CHE OGNI SCAGLIONE LASCIASSE NELLA CASERMA UNA STECCA RICORDO...IL MIO SCAGLIONE CREO' UN MANICO VESTITO DI TUTTO PUNTO CON LA BANDIERA DI S. MARCO. NON SO CHE FINE HA FATTO QUESTA STECCA MA MI DICEVANO QUALCHE ANNO FA CHE E' FINITA NELLA CASERMA DI MALCONTENTA COME "PARTE INTEGRANTE"...POTREI AVERE NOTIZIE SULLA VERIDICITA' O SE ANCHE QUESTO MIO E NOSTRO RICORDO E' FINITO NELLE ERBACCE DELLA PEPE?!?! (X RICONOSCERE IL MANICHINO RICORDO CHE SUL BRACCIO DESTRO E' STATO SCRITTO IN NERO LA PAROLA "FINITA 12 SKA 97) IN LINGUA GIAPPONESE (AL TEMPO CERTE COSE ERANO CONSIDERATE A RISCHIO DI NONNISMO); 3- SE POSSIBILE MI PIACEREBBE AVERE NOTIZIE SUI MIEI SUPERIORI E SUL LORO DESTINO: MAGGIORE GAETA, CAPITANO NITTI, MARESCIALLO BOSCOLO, IL COMANDANTE DEL REGGIMENTO IN QUEL PERIODO DI CUI PERO' MI SFUGGE IL NOME E MAGARI SE QUALCUNO DEI LAGUNARI CHE VISITANO IL VOSTRO SITO ERANO DI QUEL PERIODO SI FACESSERO SENTIRE AL MIO INDIRIZZO E-MAIL.
SPERO DI NON ESSER STATO TROPPO ESIGENTE O DI ESSERMI DILUNGATO TROPPO. SALUTI A TUTTI E......SAN MARCO!!
RICCARDO
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From: A.L.T.A. Sezione di Mestre
Subject: Scomparsa Col. Giancarlo Casini.
Data: Mer, 06 Ott 2004
E' con profondo cordoglio che comunichiamo la scomparsa del Col. Giancarlo Casini avvenuta lunedì 5 ottobre.
I funerali avranno luogo a Mestre giovedì 7 ottobre alle ore 11.00, presso la Chiesa Parrocchiale della SS. Trinità al
Villaggio Sartori di via Terraglio.
I Soci A.L.T.A. di Mestre
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From: Dino Doveri" <ddoveri@associazionelagunari.it>
Subject: Gara Internazionale di Tiro "Snajper 2004".
Data: Mar, 05 Ott 2004
Caro Gianni,
ho ricevuto e rimirato con piacere le foto relative alla Tua trasferta ultima in Polonia e con maggior piacere ho constato che il guidoncino dei Lagunari è pervenuto a chi era destinato. Sulla "pertinenza" con i Lagunari, del guidone di Venezia, mi piacerebbe aprire una garbata polemica a livello istituzionale, ma visto che fin'ora nessuno si è accorto dell'anomalia, il "busillis" o non è stato colto o non interessa nessuno, il che è più probabile. Questo Tuo gesto e del quale i Lagunari "tutti" dovrebbero esserti riconoscenti per come rappresenti la specialità e l'Associazione all'estero, Ti fa onore sopratutto perché non essendo Tu, un demandato ufficiale ne dal Reggimento, ne dall'ALTA, operi ugualmente senza nessuna gratificazione ma solo per "spirito di corpo". Ciò dovrebbe far riflettere alcuni personaggi che "vivacchiano" nella più estrema apatia...... ma sicuramente così non sarà. Invece "ciccheranno" e con fare irritante e supponente un giorno magari, Ti chiederanno se non hai di meglio da fare che essere così appassionato ed assiduo nell'evidenziare positivamente e signorilmente nel mondo, i Lagunari. Sono felice che nell'occasione, io possa esserTi stato d'aiuto con il mio modesto operato. Ancora un grazie per il Tuo agire. San Marco!!!
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From: "Polledri Alessandro" <a.polledri@tin.it>
Subject: Quarant'anni dopo.
Data: Ven, 01 Ott 2004
SONO UN LAGUNARE C.M. IN CONGEDO DAL LONTANO (09/06/64)
Perché quarant'anni dopo? Ebbene durante questi anni trascorsi dopo il militare avevo una gran voglia di ritrovare i miei due grandi amici Lagunari, con i quali ho passato quelle poche giornate disponibili , liberi da impegni di servizi e manovre militari , di grande amicizia : Un giorno di maggio di quest'anno ho deciso di fare una ricerca , ma non avendo avuto contatti diretti per quarant'anni ho pensato che si fossero fatti una famiglia e avessero cambiato indirizzo, l'unico modo per poter ritrovarli era di contattare l'ufficio anagrafe del paese di residenza di allora , così ho fatto il primo contatto con il comune in pr. di ( BG ) non mi rispondeva , allora ai primi di settembre ho contattato di nuovo l'ufficio competente, il quale dopo 16 ore mi ha risposto correttamente , fornendomi il paese in cui si sarebbe trasferito , ripeto le stesse procedure al comune del nuovo domicilio e in 2 giorni ho avuto conferma definitiva con l'indirizzo di casa.: La stessa procedura l'ho fatta per l'altro amico della pr. di ( BS) dopo due giorni ho ricevuto l'indirizzo.
Arrivato a questo punto parto con le telefonate, è stata una grande emozione sentire dall'altra parte i mie amici i quali anche se molto cambiati nella voce ci siamo riconosciuti subito . Dopo alcune telefonate incrociate abbiamo deciso di ritrovarci il giorno 19 Settembre a casa di quel di BG. per poi uscire per pranzo al ristorante . così è stato, devo dire che è stato un momento emozionante e allo stesso tempo bellissimo , anche perché ci siamo portati le ns Mogli le quali in qualche modo anno contribuito ad aumentare la commozione nostra.
In allegato come testimone della ns amicizia vi è una foto che alle ns spalle abbiamo un Anfibio in uso quarant'anni fa , di cui abbiamo dei ricordi che in alcuni momenti sono da far rabbrividire qualsiasi sia salito sù quel mezzo specialmente quel giorno alle foci del Piave con mare mosso e motore dell'anfibio in avaria , ci sono volute tre ore prima che la corrente ci portasse a toccare terra e riuscire a farsi trainare a riva dove ci attendevano delle ambulanze per soccorrere uno di noi che stava male seriamente .
Vorrei raccontarvi la ns storia dei LAGUNARI ma quelli veri che hanno sudato veramente sette camice per salvare il Reggimento Lagunari, altrimenti oggi non sarebbe più esistito perché dichiarato allora troppo costoso e se non ci fosse stato il risultato di cui noi del 1942 abbiamo dato con tutte le ns forze ed orgoglio il massimo è da li che è nato IL REGGIMENTO SERENISSIMA !!!!!!!!!!!!!
Questa è la testimonianza di un Lagunare orgoglioso di sè per aver preso parte anche per la prima volta della sua storia del REGGIMENTO LAGUNARI alla sfilata del 2 GIUGNO a ROMA è stato bellissimo anche se ci mancavano solo pochissimi giorni al Congedo .
DAL C.M. del REGGIMENTO SERENISSIMA UN SALUTO A TUTTI I LAGUNARI
Alessandro Polledri
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From: Dino Doveri" <ddoveri@associazionelagunari.it>
Subject: Commento idroscalo.
Data: Mar, 28 Set 2004
Spett.le Redazione “Il Lagunare”- C.P. n° 576 - Poste Rialto – 30100 - Venezia.
e.p.c. Sito Internet Sezione A.L.T.A. di Bergamo.
Egregio Direttore del “Il Lagunare”,
Caro Direttore Sito ALTA di Bergamo,
Vi invio una mia “disquisizione” relativa ad un articolo di seguito specificato, comparso sulla stampa locale e qual’ora lo riteniate utile o confacente, detta potrebbe essere pubblicata sulle Vostre rispettive aree operative.
Ossequi.
San Marco!
Lagunare Dino Doveri.
Leggo l’articolo “No alla pipeline nell’oasi naturale” - il Gazzettino di Venezia del 17 Agosto u.s. e riportato nella rubrica “Rassegna Stampa” del nostro Sito A.L.T.A. - Sez. di Bergamo.
L’articolo contiene un’intervista all’assessore Cacciari (da non confondere con il fratello, filosofo e già sindaco della città lagunare), il quale illustra i suoi punti di vista su questioni ecologiche e progettuali riguardanti la zona San Nicolò del Lido di Venezia – Isola di Sant’Andrea e comprensori limitrofi.
Come cittadini e veneti, le problematiche ecologiche di detta zona, potrebbero anche vederci più o meno interessati, più o meno attenti a queste cose prettamente locali e che invece interesseranno notevolmente i veneziani.
Però la nostra attenzione di Lagunari di ogni dove, in servizio ed in congedo, viene obbligatoriamente sollecitata dal pensiero dell’Illustre Amministratore, quando tra le righe, a proposito della progettazione di un porticciolo turistico a San Nicolò, egli dichiara testualmente che: “ (il progetto di tale opera è - n.d.r.), insensato, proprio perché avanzato in una zona che ha già il luogo naturale per essere un porto turistico di grande dimensioni: parlo dell’Idroscalo”.
E ti pareva!
Tradotto dal “politichese”, tale frase andrebbe a significare sostanzialmente che: il porticciolo c’è già, ma la fruizione di questo è impossibile datosi che esso è notoriamente occupato dai militari ed in specifico ed oltretutto è ciò che interessa noi, occupato dai Lagunari.
In effetti se l’Isola di Sant’Andrea fosse occupata dalla Guardia di Finanza o dalla Capitaneria di Porto o da un altro comparto militare, poco ci coinvolgerebbe.
Ma si tratta ancora dei Lagunari!
E da Lagunare la cosa mi allarma e mi compulsa un ennesimo moto di rifiuto.
Ora, come molti di noi istintivamente colgono anche se a volte i particolari sfuggono, sembrerebbe che nei confronti dei Lagunari e loro collegamenti logistici e, non solo, vi sia da parte dell’amministrazione locale, un’indefessa, continua, avvolgente, azione di forte compressione e di volontà di dissolvimento della nostra area di pertinenza.
Tutti sappiamo della sistematica e pervicace azione d’acquisizione del Comune, degli otto/ novecenteschi Forti della famosa “Cinta fortificata di Mestre” (ove molti di noi proprio come Lagunari molti anni addietro, svolsero servizio di guardia alle polveriere), e dell’attuale ultimo successo con l’introitamento di Forte Marghera.
Non è mio ne nostro compito commentare l’attuale gestione di tali luoghi da parte del Comune di Venezia, anche se ce ne sarebbe da scrivere un grosso tomo.
Tuttavia è ferita ancora aperta perché avvenuta pochi anni fa, la ricezione da parte del Comune, prima dell’Isola della Certosa – Vignole e dopo, l’immane e dolorosa perdita della Caserma Pepe del Lido che non deve essere considerata solo un anonimo fabbricato ad uso casermaggio, ma per noi Lagunari “fu” e non purtroppo “è”, storia, orgoglio, affetti, tradizione e soprattutto, radici.
In proposito mi viene da meditare s’una frase di un accreditato statista di fine ottocento: “Un popolo che dimentichi e perda le proprie radici, non è più un popolo!”.
La strategica metodica dell’amministrazione comunale è abbastanza nota seppur sottile: un “batage” mediatico che inizia in sordina e dura per anni se non per decenni, un’insinuazione sistematica nell’opinione pubblica locale, ed infine il colpo di grazia e lo sloggiamento dei militari.
La comparsa dell’articolo di cui sopra, che per altro era causato della “bagarre” d’opinioni relative a problematiche che in quei giorni s’ipotizzavano a proposito dell’ormeggio di mastodontici yachts e poderosi panfili in Riva Sette Martiri – Bacino San Marco, per coincidenza vedeva lo stesso giorno e sullo stesso quotidiano, la pubblicazione di una accorata e sentita lettera del Signor Telaroli che a beneficio di coloro che non sanno di cose veneziane, è uno stimato imprenditore di successo nel campo della cantieristica da diporto.
Strutturandosi la lettera, in alcune corpose colonne tipografiche, mi limito qui a riportare un sunto delle valutazioni del Signor Telaroli, che si esprime innanzitutto sull’inutilità di progettare un porticciolo turistico in Idroscalo per alcuni motivi: uno, perché queste grosse imbarcazioni, sia per lunghezza, per tonnellaggio e pescaggio, difficoltà di manovra e varie, non potrebbero assolutamente essere ospitate nell’Idroscalo che, precisa il Signor Telaroli, è largo appena sessantacinque metri;
due, la limitazione del “moto ondoso” non verrebbe a diminuire perché, datosi come ammesso, che all’Idroscalo potessero trovare locazione seicento imbarcazioni, tra trasferimenti da e per l’isola, del personale, equipaggi, rifornimenti e vettovagliamenti relativi, si ipotizzano per difetto, almeno cento viaggi al giorno di imbarcazioni a motore con un’impressionate aumento del moto ondoso in quella zona;
terzo: quali i disagi per il raggiungimento dell’isola che avverrebbe come, da dove, con che tipo di servizio, con quale fluidità, con che mezzi?
Attenzione! Qui viene il bello del discorso in prospettiva dell’abbandono dei Lagunari e qui riporto invece il passo del Signor Telaroli per intero e testualmente perché più godibile.
Egli dice infatti:
“Ma il punto più nefasto a mio modesto parere è questo: si vuole a tutti i costi che i Lagunari abbandonino l’isola; vogliamo così creare un altro scempio? Non basta il risultato della caserma Pepe in completo disfacimento e per giustificare la spesa di sette miliardi di vecchie lire per il restauro della Caserma Matter a Mestre, è stato portato il battaglione (il Signor Telaroli non essendo pratico di termini militari si rifà forse al vecchio appellativo “ Battaglione Comando di Reggimento” –n.d.r.), in centro di una città con tutte le sue conseguenze negative?
Ora a distanza di cinque anni, la Matter sarà trasformata in alloggi per volontari di carriera ed il battaglione sarà trasferito a Malcontenta (che la Caserma Matter chiuderà come caserma vera e propria e sarà trasformata, è dato dagli addetti ai lavori, ormai per certo –n.d.r.).
Questo per poter dimostrare che i militari potevano rimanere alla Pepe, come i Lagunari nell’Isola, distanti dai centri abitati senza abbandonare la Città che ormai è stata spogliata di tutto, secondo lo slogan che tutto in terraferma funziona meglio (vedi intasamento e smog giornaliero sulle strade).
In circa cinquant’anni tutte le isole o le strutture che i militari hanno abbandonate o dovute abbandonare, sono andate distrutte!
La Punta Marina d’ingresso a Sant’Andrea, la parte dei bastioni, la Chiesa, dopo i restauri sono di nuovo in rovina; se si vogliono le strutture, bisogna prima darle in gestione a società di provata capacità e per Sant’Andrea, deve essere per tutta l’Isola.
Quali sono stati i risultati all’isola della Certosa dopo l’abbandono da parte dei militari? Dopo cinquanta miliardi di vecchie lire spese? Essa e ritornata un deposito abusivo d’immondizia; a circa quattro anni dall’inizio dei lavori non si è ancora riusciti a consegnare i capannoni e la piccola darsena!
Quindi al momento” continua e conclude il Signor Telaroli “ non ritengo necessario sfrattare i Lagunari, dato l’esiguo spazio che usano”.
Ora, non è che obbligatoriamente si debba mettere il Signor Telaroli sullo stesso piano dell’Oracolo di Delfo o della Sibilla Cumana e nemmeno ritengo che Egli sia in confidenza con le contorte strategie dei politici e dei loro belanti sodàli, ma il ragionamento mi sembra non faccia una grinza.
Pur tutta via, per buona pace sempre dei politici e perché sembra che ci siano i sintomi e le avvisaglie e quindi una velata certezza, tutta questa fame di siti militari da parte del Comune di Venezia, almeno per quanto riguarda i Lagunari, questa volta li lascerà nello stomaco con l’appetito abituale, ma con un vuoto incolmabile ed incolmato.
Infatti fonti ben informate danno per scontato che a proposito di Lagunari, avverranno degli assestamenti e delle riqualificazioni che dovrebbero portare la nostra Specialità, dopo i successi e gli esemplari risultati ottenuti in Kossovo prima ed ora in Iraq, per altro rattristati da tragici eventi ma che hanno dimostrato a tutti laddove ve ne fosse necessità, di che tempra furono e sono i Lagunari di ogni tempo, un procedimento di consolidamento, rafforzamento, ampliamenti ed acquisizioni tali che viva Dio, finalmente si respira aria di tranquillità per il futuro del nostro reparto. Almeno per quanto riguarda la sopravvivenza del Corpo, in definitiva non dovrebbero esserci più dubbi.
Dopo i perniciosi “ridimensionamenti” e tragiche trasformazioni e timori di “cessazione”, e cassandre che tuonavano alcuni anni addietro: “ se mi si chiedesse se il prossimo anno i Lagunari ci saranno ancora, io non sarei molto ottimista!”, si danno per scontate finalmente, due possibili soluzioni del problema Lagunari/confini Est; o l’attuazione della agognata “Brigata Anfibia Interforze” che vedrebbe i Lagunari in qualche modo inseriti in tale compagine, o addirittura e per i Lagunari forse la miglior cosa che potesse loro accadere, l’inserimento del “Serenissima” nella cosiddetta FOS (Forza Operativa Speciale, alla quale ricordiamo, appartengono gli Incursori del Comsubin della M.M., I Parà del “Col Moschin ed altri reparti del nostro Esercito invidiatici anche all’estero – n.d.r.); parrebbe poi che fosse prossimo e quindi cosa estremamente vicina, l’allestimento di un Gruppo con profilo RECON ed inoltre le attività subacquee dovrebbero riprendere e gli Explo nuovamente dovrebbero risorgere e rinverdire i loro fasti.
Dopo i tempi interminabili della burocrazia, dovrebbe essere imminente l’arrivo del “Puma” e i vecchi Mortai da 120 dovrebbero essere tra poco sostituiti dai nuovi 120 mm. Thomson – Brandt, ruotati ed a anima rigata.
I P7 con le modifiche finali non ancora terminate ma prossime, delle corazzature esterne supplementari, sono stati portati a standard AAV7, (tali ed uguali ai mezzi tutt’ora in assegnazione al U.S. Marine Corps), quasi totalmente rivisti e migliorati ed in Iraq hanno fatto una splendida figura e sono diventati leggenda presso gli altri partecipanti alla “Coalizione”, tant’è che i nostri “Caimani dell’Eufrate” sono stati richiesti di rimanere ancora, anche dopo il rientro del Reggimento ed una Compagnia resterà sul posto sino a normalizzazione.
Gli AAV7 ovviamente non gestibili da Malcontenta, necessitano di un teatro di esercitazione ben preciso e Sant’Andrea è l’ottimale e di questo se ne sono accorti anche gli alti gradi per cui, amici miei, da Sant’Andrea non si sloggia!
Non sono segreti di stato e basta ad un attento indagatore, leggere ed informarsi su riviste specializzate in tema militare, sia cartacee che nel web, su quotidiani e video-servizi, essendo queste cose, tra interviste e servizi giornalistici pubblicati, a conoscenza di coloro che le voglio conoscere.
Tempo fa, un caro Amico in servizio, mi proponeva questo ragionamento: senza Sant’Andrea siamo senza la componente marittimo - navale; senza la componente marittimo - navale, non abbiamo più niente a che fare con l’acqua, con il mare, con la laguna; senza questa interrazione, l’àncora non ha più ragione di comparire sul fregio che ci identifica; senza l’àncora diveniamo della semplice, comune, banale “fanteria leggera meccanizzata”!
Gli splendidi eredi dei “Fanti da Mar” della Serenissima, destinati a divenire semplici fanti!
Altro che “noi così e noi cosà”, altro che “della laguna la più bella gioventù”. Vi rammenta qualche cosa la parola “canoe”?
Ma tranquilli! Questa volta parrebbe che ci è andata diritta.
E’ pur vero che basterebbero inopinate variazioni nel contesto socio – politico – economico del nostro Paese e tutto potrebbe ancora mutare (il potere politico è superiore a quello militare), per cui se così fosse, sinceramente non posso altro che invitare tutti i Lagunari ad operare nei debiti scongiuri e richiamare “super nos”, la benedizione di San Marco.
Detto questo, vado a rifarmi ad un articolo, sempre del Gazzettino ed antecedente a quello su indicato e connesso con le stesse tematiche e titolato “Idroscalo di Sant’Andrea, ecc. ecc.”, apparso in data 3 Agosto c.a. e che avevo già letto a malincuore ma accantonato perché la protesta o le precisazioni di un singolo, essendo dato per scontato l’abbandono di Sant’Andrea da parte dei Lagunari, a poco sarebbero servite.
Invece alla luce dei nuovi accadimenti che interessano la nostra Specialità, la faccenda cambia aspetto e da parte di un Lagunare è doveroso un intervento.
Dire che per quanto attiene Sant’Andrea, le attuali pertinenze dei Lagunari possano sembrare una “discarica”, ovvero che si ravvisi trascuratezza ed abbandono da parte dei militari, è totalmente errato.
Infatti tutti possono tranquillamente vedere che la “discarica”, fatto questo, reale e documentato, entrando dal canale di San Nicolò, la troviamo invece, a sinistra, sull’Isola della Certosa, soprattutto sulle rive del Canale delle Vignole Nuove, “discarica” che come più volte evidenziato, si è creata dopo la cessione dall’Amministrazione Difesa, ad enti che avevano a suo tempo denunciato il degrado dell’isola, fotografando un “metro quadrato” di terreno con alcune decine di bossoli da esercitazione.
Pure demagogico è dire che Sant’Andrea è attualmente “sfruttata poco” dai Lagunari, essendo la presenza dei militari ora effettivamente ridotta.
In effetti e mi pare ovvio, attualmente presso l’Idroscalo di Sant’Andrea, si vede poca attività, essendo il Reggimento Lagunari Serenissima, impegnato “fuori area” da Maggio c.a.
Impreciso è anche dire che il “Forte di Sant’Andrea” non è più “seguito” e “curato” dai militari, quando tutti sanno che il Forte non rientra più sotto la sorveglianza militare a seguito di specifici accordi con gli enti locali (tutti si ricordano i tragicomici risultati dell’esperimento “caprette - bruca erba”).
Dire inoltre che l’Idroscalo è sovradimensionato per le necessità militari, poteva anche essere vero in passati contesti ma non attualmente, dove il luogo specifico, rappresenta ora per il Reggimento ed in particolare per la “nuova” Forza Armata impegnata in ambienti sempre più diversificati, un centro addestrativo di notevole importanza e polivalenza, in quanto permette d’impegnare mezzi anfibi e navali e svolgere le attività connesse con la “Qualificazione Anfibia” del personale.
Inoltre, e in tale contesto mi piacerebbe innescare un polemica generale su quelle che ormai possiamo definire “servitù civili”, ovvero sappiamo tutti che per assolvere con il minor rischio possibile, i compiti assegnati al Reggimento nelle varie operazioni, occorre una seria preparazione addestrativa che deve essere costantemente svolta durante i periodi di “ricondizionamento” del personale prima della reimmissione nel Teatro Operativo.
Ultimamente i Lagunari sono stati costretti con notevoli spese e disagi, ad emigrare in Estonia, Ungheria ed Egitto, per poter svolgere quelle attività addestrative ormai precluse in Italia a causa di notevoli vincoli e lamentele delle varie amministrazioni locali.
Tutto questo, le varie amministrazioni locali e la “popolazione” facilmente condizionabile, dovrebbero ricordarselo anche quando esprimono il loro “cordoglio” ai funerali dei militari caduti.
Questa non è una critica, pur considerando che la critica è il “sale” di un vivere all’insegna della democrazia e che pur non essendo la democrazia, il sistema perfetto ma sistemi migliori non se ne conoscono, per cui a questo sistema bisogna attenersi….tutti: amministrati ed amministratori!
Questo vuole essere invece, un semplice raggruppare ed evidenziare varie vedute ed intendimenti, di persone di diverse collocazioni ed interrelazioni; ai Lagunari in congedo ed in servizio che leggeranno questa stesura, “l’ardua sentenza”.
San Marco!!!
Lagunare Dino Doveri.
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From: "Roberto Lonzar" <rlonzar@tiscali.it>
Subject: Un lagunare.
Data: Dom, 12 Set 2004
In risposta ad una e-mail del redattore Doveri:
Caro Dino,
ritorno a te ed all'Associazione, per mantenere la promessa fatta, e per esserti d’aiuto per quanto mi è possibile. Tanto per puntualizzare le cose, il monte Asolone fa parte del gruppo del “Grappa”( come certamente saprai) e in quel periodo la stagione non era ancora ben stabilita, durante il giorno faceva abbastanza caldo, la notte sempre freddo,durante il giorno a volte erano frequenti gli acquazzoni anche con sostanziose grandinate, e come hai potuto notare dalle foto,le nostre tende erano fatte da teli mimetici assemblati, ed in alcune occasioni la grandine era talmente copiosa che ci costringeva a tenere il telo alzato (dal di dentro) con la schiena per non far crollare il tutto, ma non solo, dovevamo prima mettere lo zaino in spalla perché l’acqua che scorreva al disotto non ci bagni la divisa, che io in particolare, dovevo mettere per svolgere l’incarico assegnatomi di “moviere” cioè regolare il traffico stradale, dando la precedenza al corteo dei Generali ed Alti Ufficiali NATO, oltre ai molti invitati che assistevano alle manovre (incarico che ho svolto per diversi mesi assieme ad altri tre fratelli di Naja, alle dirette dipendenze del Comando Lagunari con sede al Lido di Venezia) ricordo che il Generale Comandante (di cui non ricordo il nome) passava alcuni minuti prima della cerimonia per assicurarsi che i “suoi Lagunari” fossero in perfetto ordine e lui stesso ci riassettava i pantaloni e la camicia e ci dava consigli sul come salutare il corteo al suo passaggio e si interessava personalmente affinché fossimo serviti al meglio per il vitto giornaliero. Alla sera finito il “servizio” dopo cena, quando il sole era ormai tramontato, ci raggruppavamo vicino alle tende per cantare le nostre canzoni, che il profondo silenzio della montagna dava un particolare tocco significativo a quei versi, che già molti anni prima, altri soldati avevano cantato negli stessi posti, in altre terribili circostanze della vita. In merito al “Guzzi Falcone” ti mando un mio contributo particolare perché per fare l’esame della patente (di motociclista) mentre tutti sceglievano le Bianchi 250 più recenti e facili da gestire io ho preferito la Guzzi, che se pur più vecchia mi era più famigliare (all’epoca) avevo già alcuni anni di esperienza alle spalle con dette moto ed altri “residuati bellici” -BSA – Norton – Sertum - Serolea – Harley Davidson WLH – JAP Suprime – Guzzi 1938 (X.Guerra di Libia) - e non ho mai smesso questa passione ed ancora oggi sono in sella, e proprio quest’anno festeggio i miei 40 anni in moto. Ti mando inoltre, l’amato 47, una AR 59 (se ben ricordo), ed una Bianchi 250 mod.Lagunare. Inoltre potrai ammirare (e ricordare) le vecchie divise Estive ed Invernali, nonché il mitico Garand 7,62X54, fedele compagno di innumerevoli servizi di guardia.
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From: "Roberto Lonzar" <rlonzar@tiscali.it>
Subject: Contatti Lagunari.
Data: Sab, 11 Set 2004
In risposta ad una e-mail del redattore Doveri:
Carissimo collega,
mi ha fatto molto piacere ricevere la tua e-mail, hai ragione quando dici che sono trascorsi molti anni da quando abbiamo finito il servizio militare,ma ti voglio anche dire, che se il corpo ha subito inevitabili cambiamenti,dovuti all’età, la mente è ancora lucida ed il morale ancora alto ,non per niente il nostro motto è “Come lo scoglio infrango, come l’onda travolgo” .Per quanto riguarda i miei “fratelli di naja” (al XXII Btg. Carri, ogni contingente era formato da 24 elementi) prima di lasciarci ci siamo scambiati gli indirizzi per tenerci in contatto ma come sempre capita, la lontananza,gli impegni sia di lavoro che di famiglia, dopo qualche anno ti staccano “materialmente” da quel legame che ti ha unito quotidianamente, minuto per minuto, per quindici mesi. Per quanto mi riguarda i miei “fratelli” li porto e li porterò sempre nel cuore, tanto che ne conservo ancora gelosamente gli indirizzi, e che dopo aver visitato il sito (non senza emozione e titubanza perché non sai quali problemi trovi dall’altro lato del telefono) nonostante tutto ho chiamato i “due” interessati, e con molto piacere li ho trovati in salute, e anche loro con il mio ricordo ancora vivo, li ho informati del fatto, che hanno appreso con molta curiosità, ci siamo lasciati con l’impegno di risentirci! per tutto ciò vi sono molto grato. Per le foto, non ne ho molte (purtroppo) all’epoca non avevamo molta disponibilità di possedere una macchina fotografica, ma qualche foto l’ho conservata e te la mando con piacere (al di fuori del discorso di essere “vanitoso” per vedermi pubblicato,che ti assicuro è l’ultima cosa che mi interessa ) se ti fa piacere posso inoltre parlarti,dei ricordi che ho di quei tempi e che forse puoi utilizzare nel sito. Al momento ti mando foto storiche (che ho sottomano) della -PRIMA- volta nella storia dei “Lagunari” che si spostano in montagna, per manovre congiunte assieme a tutti gli altri corpi delle forze armate –nel giugno 1969.
P.S Il mio incarico è Motociclista. Nella foto di gruppo puoi constatare che il primo sulla SN della foto è uno dei due Lagunari che pubblichi nel sito in -divise 1969- e si chiama Moretto Ilvano e abita a Ceggia. Nota anche il tipo di tenda!!!
Ciao, con affetto Roberto Lonzar - San Marco!
Le Immagini di Naja del Lagunare Roberto Lonzar sono disponibili cliccando qui.
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From: "Massimiliano Favelli" <m.favelli@vodafone.it>
Subject: Saluti.
Data: Gio, 09 Set 2004
Sono il Caporale Favelli Massimiliano 3° sc.1985 del 1° Battaglione Lagunari Serenissima in Malcontenta di Mira da poco sono venuto a sapere dell' esistenza di questo sito, anche perché dalle mie parti non conosco nessuno che abbia fatto parte del nostro Corpo."Sono di Lucca" vi ringrazio per farmi un pò rivivere i vecchi tempi. Mi piacerebbe sapere se ci sono altri baffi del mio scaglione, e dove si svolgeranno le prossime manifestazioni. Di nuovo grazie e San Marco a tutti!
Massimiliano Favelli
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From: "Dino Doveri" <ddoveri@associazionelagunari.it>
Subject: Risposta a Michele Boscaro.
Data: Dom, 05 Set 2004
Caro Lagunare Michele Boscaro,
Ti ringrazio anche a nome del Direttore, per il Tuo intervento con e-mail del 24 Agosto u.s. e mi scuso per non averTi potuto rispondere prima. Ritengo che quanto da Te esposto non possa che essere condivisibile nella totale pienezza dei concetti da te ventilati. E' pur vero che negli ultimi anni sono avvenuti nel mondo e quindi anche in Italia, tali e tante mutazioni, evoluzioni ed involuzioni, cambiamenti e trasformazioni, che quelle avvenute, diciamo approssimativamente, negli ultimi quattro secoli trascorsi. La società, non più spinta da motivazioni esclusive, fame, povertà, malattie pandemiche, si è afflosciata su esigenze dettate dagli "opinionisti" della TV e da giornalistucoli da settimanali scandalistici. Nel dopoguerra si badava al sodo, il ragazzo andava a far la naja sicuramente non per fare il "Rambo" e molti genitori vedevano in quest'impegno, un occasione di rafforzamento e di acquisizione d'esperienze che nell'ambito familiare non avrebbe mai avuto. Dunque niente fronzoli, patemi d'animo e dubbi: le mamme salutavano i propri rampolli con copiose lacrime già allora, ma accettavano che il loro "bambino" ineluttabilmente dovesse "farsi le ossa". Adesso i valori sono stati sostituiti nell'immaginifico della popolazione: il problema è l'obesità e non la fame, i soldi checché ne dicano certi, circolano con molta più fluidità nelle tasche anche dei meno abbienti, molte malattie che mietevano moltitudini di vittime - l'aspettativa media di vita di allora era attorno ai cinquant'anni - negli ultimi cinque/sei decenni sono sparite moltissime malattie e la vita media arriva per i maschietti, a settantaquattro anni. L'attenzione delle madri (tutte, ora i padri poco contano), attualmente non è stare attente a mandare i figli a scuola bardati decentemente, ma scovare nuove firme e abbigliamenti griffati da esibire nelle anticamere degli istituti scolastici; è la maniacale attenzione e critica verso il proff. che si permette di spedire a casa i figli con voti insufficienti; è la complicità con i loro virgulti nel consigliare l'estetista per le lampade abbronzanti, piuttosto che il colore dei "colpi di sole" che orneranno le acconciature "blasè" dei loro "marmocchi" di trentacinque anni capaci neanche di lavarsi un paio di calzini (e per la verità, queste son necessità non più attuali). Le madri che io definisco, "della maglietta della salute", dei coscritti al servizio di leva obbligatorio dell'ultimo decennio, hanno fatto fuoco e fiamme quando i loro figli sono andati per le prime volte all'estero in quelle che erano i provini delle prime missioni di pace; hanno definito il Ministero della Difesa, una banda di assatanati guerrafondai, sterili soldatacci senz'animo nei riguardo dei loro pargoli così deboli di petto e dall'indisposizione facile. Quando i suicidi erano diventati di moda tra reclute di alcune giovani e bacate menti permeabili, avemmo picchetti di giovani madri arrembanti davanti alle caserme per manifestare contro il "nonnismo" e le condizioni di vita disumane nelle caserme. Intanto nelle caserme si accentuava l'uso delle droghe, leggere e pesanti, l'ordine e la disciplina ormai niente più potevano e tutto sommato era meglio non attirarsi le ire delle mamme "della maglietta della salute" che come tutti sanno quando si battono per i lor "bambini" (di vent'anni), sono più letali e distruttive di un carro Ariete armato di tutto punto. Quindi eccoli qua i nostri giovani dell'"obiezione di coscienza" che attualmente, fenomeno strabiliante, sono completamente spariti; eccoli qua i nostri futuri spiaccicati contro il platano di turno, il sabato sera, alla guida della BMW o dell' AUDI da cento milioni premurosamente fornita dalla famiglia, e ingroppati di droghe che a nostri tempi manco sospettavamo esistere. Ecco qua la società che con infaticabile ed indefessa opera di demolizione impostaci, ci ritroviamo bellamente ignari delle conseguenze. Il mondo, caro Michele, vede nazioni che prendono sistemi di vita facili e nel contempo senza accorgersene, scivolano via in un declino ed in un'apatia che ha dello sconvolgente. Un commentatore televisivo molti anni addietro spiegava perché i neri spuntano di più degli altri nello sport della Boxe che notoriamente è cruento e pieno di sacrifici: perché nei ghetti delle megalopoli, i neri (e quelli che tirano la cinghia, aggiungo io), sono quelli che stanno peggio, che hanno fame, sono poveri, vogliono emergere e la loro rabbia è un pungolo continuo al traguardo. Il declino degli imperi che si sono succeduti nella storia, avviene sempre quando le pance sono piene, i soldi ci sono e ideali e valori sono rappresentati (nel nostro caso), dal "Grande Fratello" da "Costantino & Alessandra" o di contro, se la cosa più importante del mondo è quella che il Campionato di Calcio sia vinto dalla squadra "j" o dalla "m" o dall' "i" o dalla "r" e se era o non era rigore. Non sto qui a disquisire ed a precisare che anche il più possente, efficace, e potente esercito del mondo, è ora in forma volontaria, perché in relazione a ciò bisognerebbe valutare com'è finanziato e gestito quell'esercito di volontari e com'è finanziato e gestito il nostro esercito di volontari. La cosa sarebbe lunga e complessa e tutto sommato, neanche alla mia portata. Quindi mi limito a dirti, caro Michele, anche per non incorrere negli strali di qualche moderno genitore, che sono e siamo molti di noi, con te in tutto e per tutto. Sempre a mio personalissimo modo di vedere e che non coinvolge nessuno che non si firmi in calce. Grazie dell'intervento sul Sito. San Marco!!!
Lagunare Dino Doveri.
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From: "Roberto Romanello <roberto.romanello@provincia.venezia.it>
Subject: Saluto da un baffo del 4° Sc 76un saluto.
Data: Gio, 02 Set 2004
Un grande saluto da un baffo del 4° Sc. 1976 pilota M113 alla Malcontenta .
Roberto Romanello
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From: "Roberto Lonzar <rlonzar@tiscali.it>
Subject: Informazioni.
Data: Ven, 27 Ago 2004
Sono un Lagunare (1969/70),
ho prestato servizio nel 22° BTG-Carri, alla caserma di San Vito al Tagliamento,con incarico Motociclista, scorrendo per puro caso il V.S sito mi sono soffermato su - Uniformi del 69 – sono rimasto colpito dalla foto non tanto per le uniformi ma dalle persone che credo di aver identificato in due miei “Fratelli di Naja” i loro nomi sono Maratin Graziano e Benetti Carlo, essendo trascorsi molti anni da allora, e non essendo più entrato in contatto con loro dal nostro congedo, può darsi che mi sbagli, vi sarò grato se mi date qualche notizia. Un cordiale saluto.
Lonzar Roberto
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From: "Andrea Pinotti" <cartolomb.bg@cartolombarda.net>
Subject: un saluto.
Data: Mer, 25 Ago 2004
Colgo l'occasione per salutare attraverso il sito l'ex Comandante Pellegatti da sempre impegnato nelle zone più calde del mondo come ci riportano i media. Purtroppo ne ignoro il grado attuale ed il reparto preciso, mi scuserete per questo. Un saluto anche a tutti i Lagunari impegnati nel mondo. San Marco!
Lag. Andrea Pinotti 12°/93
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From: "Boscaro Michele" <boscaro.michele@boscaropasqualino.it>
Subject: Onore e professionalità.
Data: Mar, 24 Ago 2004
Carissimi Direttore e Dino,
e così da qualche giorno è davvero finita.
La naja, per come abbiamo avuto modo di conoscerla, non esiste più. Anche l'ultimo scaglione di nuovi uomini sta per varcare, o ha già varcato, i cancelli delle proprie rispettive caserme. Ed ora? Finalmente si compie il disegno del Governo Italiano il quale prevede l'esclusiva adozione di professionisti nelle fila del proprio Esercito. Ma, il dubbio che nella mia mente si insinua continua ad essere questo: chi insegnerà ora ai nostri figli i valori della patria, del rispetto, del lavoro e del sacrificio? Qualcuno sicuramente obietterà che dovremmo essere noi i "professori di vita" per i nostri discendenti, ma quanti di coloro che hanno vissuto la naja possono affermare di non essere cresciuti sotto le armi per quanto possano averla vissuta in maniera operativa oppure imboscati in qualche meandro della loro caserma? Il forte disagio che provai il primo giorno che entrai alla Pepe dovuto al fatto di cambiare vita dalla sera alla mattina, non esser più servito e riverito da mamma, dover pulire, obbedire e cerimoniare persone che fino a ieri con me, non avevano niente di cui spartire, si è dissipato col tempo fino a diventare consapevolezza ed orgoglio, dove io ero un uomo con le mie responsabilità e la mia dignità. Ho lavato e messo in ordine, ho pulito, ho marciato, ho corso, ho gridato mille volte chi ero, ho cantato a squarciagola in marcia ed in corsa, ho sbagliato e ho pagato, ho fatto la guardia, ho avuto complimenti, rimbrotti e punizioni, ho imparato ed ho pure insegnato...sono cresciuto. Io l'ho fatto e ne sono fiero ed orgoglioso. Ma chi verrà dopo di noi? Leggevo su di un quotidiano locale che in una scuola l'insegnante fece scrivere cento volte una frase sul quaderno alla classe indisciplinata. I genitori insorsero accusando il docente di violenza psicologica sui loro ragazzi!! E a noi? Lo sanno forse i nostri genitori cosa prevedevano le nostre punizioni? E' meglio forse scrivere cento volte una frase o passare tutta la caserma di ramazza e rendere lucenti scale di pietra perennemente ammuffite dal tempo e lordate della terra portata dagli anfibi? E' meglio riportare su di un quaderno cento righe per ricordarsi la disciplina oppure rimanere svegli la notte e vegliare sul sonno dei colleghi sapendo che la mattina dopo, comunque, all'alzabandiera dovevi starci pure tu? Se ben ricordo e penso anche voi, provvedimenti del genere quando andavamo a scuola erano all'ordine del giorno e mi pare che i nostri genitori non avevano mai di che dire contro i nostri insegnanti, o sbaglio? E' per questo cari amici, che mi danno l'anima. Si stanno preparando persone che in futuro non avranno rispetto per l'anzianità e per l'autorità. E non stupiamoci poi se al posto dell'inno di Mameli ci schiafferanno magari un pezzo da discoteca! Spero di leggere le opinioni vostre e degli altri Lagunari. San Marco!
Cap.le Lag. Boscaro Michele
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From: "Simone Montomoli" <simonemontomoli@libero.it>
Subject: Cerco Capitano Puce.
Data: Lun, 23 Ago 2004
Per chi conoscesse Cap. Puce e tiene qualche suo recapito per favore me lo dia io sono stato il primo blocco volontari a malcontenta proprio con il mitico capitano e vorrei mettermi in contatto con lui per favore
CAP.MAG.SIMONE MONTOMOLI 2ª COMPAGNIA ANFIBIA PIAVE .
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From: "Federico Salis "
Subject: 3° Sc 1989.
Data: Lun, 09 Ago 2004
Sono lieto dopo tanto tempo di scrivervi e di poter inviare la fotografia del 3° scaglione 1989 al completo il giorno del giuramento.
Come sempre San Marco!
Federico Salis
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From: "Mari Angelini" <angelinimario1@inwind.it>
Subject: Saluti a tutti i Lagunari.
Data: Gio, 05 Ago 2004
Ho perso il nostro fazzoletto, sono a Roma e non riesco a trovarlo per attaccarvi tutti i miei cimeli lagunari. gradirei sapere dove trovarlo.
Per mare per terram.
Serg. Lagunare Mario angelini 1° 1978
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From: "Giorgio Trevisan" <giorgio.trevisan23@libero.it>
Subject: 23° corso a.c.s.
Data: Dom, 01 Ago 2004
Ho fatto il 23 corso a.c.s. alla Caserma Pico Lecce come Lagunare. Gradirei avere notizie (foto,etc.) da chi ha frequentato lo stesso corso (aprile 1969). Ringrazio chi mi potrà dare qualche notizia.
Giorgio Trevisan
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From: "Andrea Geromin" <angeod@libero.it>
Subject: Lagunare in congedo.
Data: Sab, 31 Lug 2004
Con estremo piacere ho visitato il sito, ne approfitto per salutare tutti i Lagunari, i sottufficiali ed ufficiali da agosto '76 a luglio '77 durante il mio periodo di leva presso la Caserma G. Pepe.
Lag. Andrea Geromin
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From: "Alberto Boccanegra"
Subject: Notizia Ansa.
Data: Lun, 26 Lug 2004
Sono il Lagunare Alberto Boccanegra, 8/s 1981 artificiere alla 4/a mortai a Malcontenta (ten. Marra), che oggi fa il giornalista all'Ansa. Con i colleghi giornalisti abbiamo seguito tutta la vicenda Vanzan e non solo, e visto che utilizzate nostre notizie per il sito ve ne invio, ora che me ne sono accorto, alcune delle mie per libero utilizzo qualora vi fossero utili. San Marco!
Alberto Boccanegra
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From: "Dino Doveri" <ddoveri@associazionelagunari.it>
Subject: Considerazioni.
Data: Ven, 23 Lug 2004
Considerazioni.
Ora, visto che formalmente il mio nome, in buona compagnia di tutti coloro che hanno contribuito, appare tra i collaboratori del Sito ALTA di Bergamo e quindi sono annoverato tra coloro che, sempre a discrezione del Direttore del Sito, pubblicano un qualche cosa di loro, visto che sembrerebbe che ad alcuni Lagunari la cosa desse fastidio per la mia assiduità nel produrre scritti, mi corre l’obbligo di precisare quanto segue: è pur vero che “il troppo storpia”, ma anche vero che “il niente non dovrebbe gridare!” e a chi disturba le meningi leggermi, vada a visitare il sito ufficiale dell’ALTA e trovi lì quel che meglio gli aggrada. Qual’ora trovasse poco e per compensare quel poco, entri nel nostro Sito, almeno abbia la compiacenza di rispettare il lavoro altrui. Nello specifico, noto e la cosiddetta regola viene confermata ampiamente, che le critiche di presenzialismo, provengono sempre da coloro che non hanno mai scritto al o ai siti lagunari Internet e non solo, neanche una virgola e che generalmente per l’Associazione, non muovono una paglia, stando alla finestra in attesa di stigmatizzare di “grafomania” o di “cattivo uso del tempo libero”, tutti coloro che magari di modesta portata, ma qualche cosa producono.
Ai suddetti, ricordo che l’attuale Presidente Nazionale, sul “Il Lagunare”, numero di Giugno 2004, in terzultima pagina, su una “Nota Redazionale”, scrive testualmente: ”In tutti questi anni soltanto 11 persone (pari allo 0,36% dei Soci), hanno mandato articoli. Praticamente nessuno ad eccezione di alcuni benemeriti (seguono i nomi degli undici). Se vogliamo veramente che il giornale sia dei Lagunari anziché della Presidenza, occorre che i Lagunari si sforzino di esprimere le loro idee, i loro sentimenti, in maniera che il giornale diventi veramente palestra di pensiero dell’Associazione”.
Nell’occasione, mi si permetta di prendere a prestito il pensiero pubblicato dall’Esimio Presidente Nazionale e trasporlo a quanto attiene al Sito Internet in oggetto: il concetto non fa una piega! Quindi, se qualcuno deve criticare, critichi pure, perché noi siamo sempre pronti ad accettare critiche costruttive (ma che non siano fini a se stesse), le quali saranno sempre ben accette e soprattutto sono la base del convivere civile e democratico, ma eviti di rinvenire (anche per non fare pessime figure), la pagliuzza nell’occhio altrui, non accorgendosi della grossa trave che si è installata nel proprio. Detto questo, come si addice ai veri Lagunari, una pacca sulla spalla, un “ …chi se ne frega,non se ne parla più”, una bella risatona a concludere il pensiero e amici come e più di prima. San Marco!!!
Lagunare Dino Doveri.
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From: "Sara Fumagalli" <fumagalli.sara@tin.it>
Subject: Antica Babilonia.
Data: Mar, 20 Lug 2004
Buon giorno, sono Sara Fumagalli e ho scoperto il Vs. sito casualmente, perché vi sono riportati alcuni articoli della Joint Task Force Iraq in cui si parla anche di me. Sono anch'io bergamasca per radici e residenza ed ho la fortuna di poter testimoniare in presa diretta l'importanza e la professionalità dei Lagunari in Iraq.
A tal proposito, Vi mando una foto scattata l'anno scorso in agosto su un mezzo lagunare schierato all'ingresso dell'accampamento White Horse - Nasiriyah. Vale la pena di ricordare che l'anno scorso ad agosto, a Nasiriyah, sono stati raggiunti 68° al sole e 54° all'ombra e che gli uomini potevano farsi il caffè semplicemente posando la moka sul loro mezzo in un punto ben esposto.
Nella mia quinta missione, settimana scorsa, ho avuto il piacere di vedere le immagini di una missione con mezzi anfibi sull'Eufrate. Per me, bergamasca, vedere sfrecciare la gloriosa bandiera di San Marco su quelle acque è stata davvero una grande emozione e per questo mi sono portata a casa anche un poster. Mi ha detto personalmente il Gen. Dalzini, attuale Comandante del Contingente di Antica Babilonia, che persino gli Americani si fermano ammirati dinanzi a quello inconsueto spettacolo. Per non parlare delle popolazioni irachene del fiume, che vivono nelle capanne di fango sugli isolotti con le loro piroghe di giunco e che da quelle parti non avevano mai visto nessuno e pare non sappiano neppure chi fosse Saddam. Per tutto ciò, desidero inoltrarVi un sincero saluto e ringraziamento, con vivi complimenti per il sito.
Sara Fumagalli
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