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I Lagunari a Rialto e in Piazza - Primo intervento: la mendicante Turisti convinti, i negozianti dell’area marciana si dividono Di Paola Vescovi
VENEZIA – L'ora «X», martedì, è scattata alle 13, sotto un sole cocente che solo i turisti hanno il coraggio di affrontare. Un’ora dopo, il primo intervento sul campo, in calle Vallaresso: la contravvenzione ad una donna romena seduta a chiedere l'elemosina. Intorno i curiosi fotografano la novità e i commercianti si dividono fra favorevoli e contrari. E' cominciata così, ieri in città, l'operazione «strade sicure» voluta dai ministri Maroni e La Russa che vede il presidio delle sedi giudiziarie di Rialto (Tribunale) e San Marco (Direzione distrettuale antimafia) da parte dell'esercito. Il primo giorno è stato soprattutto all'insegna del passaggio di consegne con i colleghi dell'Arma che li hanno accompagnati a conoscere i luoghi da sorvegliare da qui ai prossimi dodici mesi. Quattro militari per turno (del corpo dei Lagunari), divisi fra Rialto ed area marciana e sempre affiancati da un poliziotto o da un carabiniere, avranno il compito di controllare alcuni dei siti sensibili della città liberando forze dell'ordine da impiegare nella lotta all'abusivismo in centro storico. «Felici di fare questa nuova esperienza», ma un tantino storditi per l'interesse mediatico sorto attorno a sé, i quattro militari hanno svolto il loro primo giorno di servizio alle prese con un Tribunale semivuoto per le ferie d'agosto e una città affollata soltanto di turisti. In tenuta non mimetica, anfibi da sbarco, pistola e manganello i quattro giovani militari hanno presidiato le sedi giudiziarie fino alle sette di sera. Mercoledì, alle otto, si ricomincia. Nell'area di Rialto, dopo lo scambio di consegne i primi due lagunari hanno cominciato a prendere confidenza con tutte le sedi giudiziarie, per i colleghi impegnati a San Marco, invece, il servizio prevede il pattugliamento di tutta l'area marciana (oltre al presidio della Direzione distrettuale antimafia). La piazza, il molo, i Giardini Reali, gli imbarcaderi Actv fino a Calle Vallaresso: qui hanno svolto il primo intervento operativo. Trovata ad elemosinare in calle Vallaresso, una zingara è stata fermata per controllarne l'identità e in seguito rilasciata dopo aver emesso la contravvenzione. Nei fatti saranno otto tra carabinieri e poliziotti gli uomini che verranno liberati, ogni giorno, con la presenza dei militari nel centro storico; forze che verranno impiegate – già da martedì – per la lotta al commercio abusivo in Riva degli Schiavoni e nell'area delle stazioni ferroviarie. Proprio l’altro giorno venditori ambulanti in fuga hanno travolto un bimbo spagnolo finito all’ospedale dopo aver battuto la testa. I turisti pare abbiano accolto bene la novità: «Sono più che contento – dice Remo Di Santo, operaio abruzzese residente da anni in Germania – la trovo una iniziativa giusta per la sicurezza di tutti noi; non si può mai sapere, infatti, in città come queste, con i furti e i rapimenti». Plaude all'operazione anche un turista marchigiano a spasso per San Marco spingendo una culla: «Per me va benissimo – dice – se tutto ciò è utile alla sicurezza collettiva non vedo perché dovremmo essere contrari. Così passeggiamo più tranquilli ». Ma tra i commercianti che si affacciano in Piazza San Marco i pareri sono discordanti: «E' un'ottima cosa – dice Vladimiro Boldrin, titolare dell'omonima gioielleria – ci sono anche all'estero e lì le regole vengono rispettate. Perché qui dovrebbe essere diverso? Accrescono la percezione della sicurezza e sono utili per liberare risorse fra Polizia e Carabinieri ». Secondo altri, invece, gli otto uomini reimpiegati non modificheranno di una virgola i problemi esistenti: «Ma cosa possono fare davvero questi militari? Il problema va risolto a monte, per esempio quello dell'immigrazione clandestina e del commercio abusivo – commenta la gioielleria Vesco – E un anno in ogni caso è un periodo limitato». Due semestri per ventuno militari operativi e altri nove fissi con mansioni logistiche nella caserma di Malcontenta. Chi in tribunale ci lavora ogni giorno, si dice tuttavia perplesso: «Se la Direzione antimafia - è stato detto martedì da qualche avvocato - è blindata con anticamera, usciere, piantoni e telecamere a circuito chiuso, il Tribunale e le altre sedi giudiziarie sono indicate da tempo come autentici «colabrodo».
Un carabiniere martedì mattina ha affiancato i due lagunari in servizio a San Marco. Stesso schema a Rialto (Andrea Pattaro/Vision)
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. | Estratto dal Corriere della Sera, 12 agosto 2009. | ||||||
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