Giunte a Roma le salme dei tre militari deceduti nell'incidente stradale a Herat

E' atterrato domenica a Pratica di Mare il C130 con i corpi. Lunedì i funerali nelle loro città natali

ROMA - Sono giunte nella Capitale le salme dei tre soldati italiani mortivenerdì 23 ottobre a Herat, in Afghanistan, nel rovesciamento del loro «Lince» in un incidente stradale. È atterrato pochi minuti dopo le nove di domenica, all'aeroporto di Pratica di Mare (Roma) il C130 dell'Aeronautica militare con a bordo i feretri del tenente Riccardo Bucci, del caporalmaggiore scelto Mario Frasca e del caporalmaggiore Massimo Di Legge.
Ad accogliere le salme le più alte autorità militari, tra cui il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Biagio Abrate ed il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, generale Giuseppe Valotto. Presente anche l'ordinario militare, monsignor Pelvi, che ha impartito la benedizione alle vittime.

ACCERTAMENTI AUTOPTICI - In mattinata, le salme saranno trasportate all'istituto di Medicina legale per gli accertamenti autoptici nell'ambito dell'inchiesta aperta dalla Procura di Roma, come sempre avviene in questi casi. Successivamente, i feretri raggiungeranno i luoghi di residenza delle famiglie delle vittime, dove lunedì si svolgeranno i funerali solenni: a Sanbruson di Dolo (Venezia) per Bucci; ad Aprilia (Latina) per Di Legge; ad Orta Nova (Foggia) per Frasca.
Massimo Di Legge, era nato il 22 luglio 1983 ed era in servizio presso il Raggruppamento Logistico Centrale di Roma. Lascia papà Franco e mamma Antonella e due fratelli, Ilenia di 25 e Fabio di 21.

DOLORE SU FACEBOOK - Il profilo Facebook del militare si è riempito in questi giorni di messaggi di cordoglio. «Scoprire che sei morto in guerra mi ha lasciato senza parole», dice un'ex compagno di classe, mentre un altro commenta: «Il tuo sogno era fare carriera nell'esercito. Ciao Massimo… guerra di merda».

Estratto da Il Corriere della Sera, 25 settembre 2011.

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