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rassegna stampa  
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la pozzuolo del friuli in libano con i vtml

 

Nonostante la pioggia la cittadinanza di Gorizia oggi pomeriggio non ha voluto rinunciare a salutare i 2.500 uomini e donne dell’Esercito Italiano in partenza per il Libano, i militari della Brigata Pozzuolo del Friuli che andranno a costituire il cuore del contingente italiano che opererà nel Paese dei Cedri.  Lo comunica una nota diffusa dall’Esercito Italiano.
Ricordiamo che l’Italia è il paese che sta garantendo a UNIFIL 2 (United Nations Interim Forces in Lebanon) il maggiore contributo in termini di forze operative.
Nel corso della cerimonia il generale Paolo Gerometta, che in Libano comanderà una Brigata multinazionale delle Nazioni Unite alle cui dipendenze saranno molti altri paesi, tra cui un battaglione francese, ha salutato la cittadinanza ringraziandola per l’affetto da sempre dimostrato all’Esercito ed alla Brigata Pozzuolo del Friuli.
Il Generale, al comando della brigata dal mese di gennaio ed ufficiale di cavalleria con al suo attivo una ingente esperienza di comando all’estero, tra cui il comando di una task force in Kosovo nel 2000, tra l’altro ha detto, riguardo ai compiti che spetteranno alla sua brigata in Libano, «la missione che ci apprestiamo ad affrontare non è certamente facile e siamo consapevoli delle difficoltà che incontreremo. Il nostro compito - ha proseguito Gerometta - sarà quello di concorrere con le altre Forze UNIFIL a garantire l’applicazione della risoluzione ONU 1701 e di coadiuvare l’esercito libanese a prendere il controllo del Sud del paese allo scopo di costruire una pace duratura nell’area».
Alla cerimonia ha presenziato anche il comandante delle Forze Terrestri dell’Esercito, generale di corpo d’armata Bruno Job, dal quale dipendono direttamente la preparazione e l’impiego nazionale di tutte le forze operative della Forza Armata.
L’Esercito italiano è la forza armata che in assoluto impiega all’estero il maggior numero di militari, infatti sono circa 8000, attualmente, gli uomini e le donne in grigioverde che operano nei paesi dove l’Italia contribuisce con i suoi militari, a costruire pace e stabilità.
E quelli che stanno partendo nei prossimi giorni per il Libano saranno 2200, che si andranno ad aggiungere ai 250 militari dell’Esercito, prevalentemente Lagunari del Reggimento "Serenissima", artificieri e personale del Reggimento per la difesa NBC, già sbarcati insieme ai marò del San Marco ai primi di settembre e che rimarranno in Libano anche dopo il rientro della Forza da Sbarco, previsto per i primi di Novembre.
Imponente anche lo schieramento di mezzi che l’Esercito sta portando in Libano, iniziato già con una nave commerciale partita il 17 ottobre da Monfalcone per Beirut.
In Libano saranno impiegati dall’Esercito blindo Centauro, blindo leggere Puma, carri trasporto personale Dardo, cingolati anfibi AAV7 del Reggimento Lagunari e, soprattutto, i nuovissimi mezzi VTLM (nelle foto Esercito Italiano), una sorta di jeepponi blindati e modulari in grado di affrontare terreni estremamente difficili e condizioni d’uso estreme, nonché con protezioni rinforzate contro lo scoppio di esplosivi.
I VTLM sono mezzi prodotti dalla Iveco che hanno già riscosso l’interesse degli eserciti di mezza Europa per le loro straordinarie capacità in campo operativo.
Assenti nella nota i carri Ariete che, pur inizialmente previsti, non sarebbero stati portati in Libano per problemi di viabilità.
I quasi 300 militari dell’esercito che hanno preso parte allo sbarco dei primi di settembre e che rimarranno in Libano anche dopo il rientro della Forza da Sbarco, appartengono prevalentemente della Brigata di Cavalleria "Pozzuolo del Friuli" dislocata nel triveneto, implementato da militari specializzati in trasmissioni del reggimento "Leonessa", unità specializzata nelle comunicazioni satellitari che provvederà a garantire comunicazioni telefoniche e internet a tutte le basi italiane in Libano.
In particolare in Libano è già presente una compagnia di Lagunari che assicura già il controllo di un settore dell’area di operazioni e che verrà raggiunta a giorni da tutto il resto del Reggimento, una delle unità di punta dell’Esercito Italiano che ha partecipato a tutte le missioni all’estero degli ultimi anni e che farà parte della futura Forza di Proiezione dal Mare delle Forze Armate italiane, a tal fine i Lagunari stanno conseguendo l’Abilitazione Anfibia.
Già presente in Libano anche uno staff di ufficiali della Brigata Pozzuolo del Friuli che sta lavorando per pianificare tutti i dettagli dello schieramento.
Schierati sulla piazza di Gorizia c’erano anche i cani per la ricerca di esplosivi del gruppo cinofili del 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine, che già ha in Libano diverse squadre di artificieri e sminatori.
Il 3° Reggimento Genio è un unità altamente specializzata, che solo in Italia disattiva o fa brillare oltre 700 ordigni bellici all’anno, per lo più bombe e residuati delle due guerre mondiali che hanno visto il triveneto come scenario principale.
I nuclei cinofili fanno parte degli assetti che l’Esercito invia in missione all’estero e sono stati utilizzati in tutti i teatri operativi, costituendo un apporto tecnico validissimo. Infatti la loro presenza permette di rivelare la presenza di esplosivi senza effettuare controlli "invasivi" nei confronti di persone e mezzi, costituendo quindi un elemento di sicurezza fondamentale,come ad esempio nel controllo per l’accesso dei mezzi e delle autovetture civili all’interno delle basi ONU italiane.
L’Esercito garantirà al contingente un imponente dispositivo logistico che sarà assicurato dal 10° Reggimento Manovra di Persano, e che comprenderà officine per la manutenzione e la riparazione avanzata di tutti i mezzi impiegati, veicoli APS, ovvero tir speciali in grado di trasportare e depositare a terra container e moduli abitativi praticamente in qualsiasi tipo di terreno, cucine campali con relativi container frigo organizzate per garantire migliaia di pasti al giorno, autobotti, autocisterne ed impianti per la desalinizzazione e potabilizzazione dell’acqua, moduli lavanderia campali, shelter servizi igenici e docce oltre ai gruppi elettrogeni per la produzione di energia elettrica.
Il contingente dell’Esercito - conclude la nota della Forza Armata - sarà quindi in grado di costruire delle vere e proprie "cittadine" autosufficienti nelle zone di schieramento.

di Marco Amatimaggio

 

 

 

 
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Estratto da Dedalonews, 20 marzo 2006.

  
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