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Gare e Pattuglie Militari

08-10 giugno 2012

 
  

 

Operazione Tezcatlipoca 2012

 

 

 

 

  

 

 

 

Sono appena rientrato da quella che ritengo sia la miglior gara di pattuglia organizzata nel nostro Paese, vi allego il debriefing scritto da uno dei partecipanti, leggendolo ho rivissuto queste tre dure ed intense giornate.

San Marco!  

Lag. Gianni Mimo

 


"Ciao a tutti, Punto Zero è terminata e volevo condividere con voi un "breve" breifing scritto mentre rientriamo verso casa in camper.
Abbiate pietà e perdonate la grammatica e/o l'ortografia "avventurosa" non dormo da parecchie ore...

Punto Zero – Operazione Tezcatlipoca
Punto Zero dal mio punto di vista
Mi trovo a bordo del camper che abbiamo utilizzato per la trasferta in terra di Liguria. Nella mia mente si affollano un turbinio di ricordi, di emozioni e di sensazioni che faccio ancora fatica a focalizzare con precisione. Un sentimento prevale su tutti gli altri, la soddisfazione. Ma direi di andare per gradi e di cominciare più o meno tutto dal principio.
Qualche mese fa mi arriva la mail con l’invito a prendere parte alla Punto Zero organizzata dagli Zarruele di Saronno e dalla 17^ Ranger di Badalucco.
Questa volta non posso (e non voglio) dirgli di no, purtroppo eventi passati non propriamente felici mi hanno portato per ben due volte a declinare l’invito a partecipare agli eventi da loro organizzati ma quest’anno voglio essere della partita.
Come da accordi informo i miei ragazzi della cosa e da subito ci sono i nomi dei sei che andranno in Liguria, il team sarà formato da Giulk, Girmi, Quicky, Spring, Mau e Junior, riserva Coccia. Siamo al completo pronti a muovere.
Come promesso dagli organizzatori con un mese di anticipo arriva in un pacco a casa il book di gara. Un DVD elegantemente preparato con dentro un bellissimo video e tutte le info necessarie. Informazioni semplici, chiare, essenziali e concise. Poche pagine dove troviamo scritto tutto ciò che ci servirà corredato da un bel video che ci fornisce ulteriori spunti.
Inizia la pianificazione, stabiliamo di incontrarci quasi tutti i venerdì sera che ci separano dalla Punto Zero per preparare al meglio la missione che ci aspetta. La prima “botta al cuore” arriva quando apro il file della cartografia, nel file della CTR Ligure al 5000 le curve di livello nel campo sono così fitte che in alcune aree si fatica a vedere il bianco fra e isoipse… Cominciamo bene! Una rapida occhiata via Google Earth alla zona di gioco e la mia atroce prima impressione viene confermata da quello che vedo sulla schermata della vista 3d di G. E., sarà un massacro. Dislivelli impressionanti e campo praticamente sconfinato che si rivelerà come il più duro che abbia mai affrontato dal 1994 anno nel quale ho iniziato a praticare questo magnifico sport.
La data della partenza si avvicina e come al solito si presentano nuovi problemi lavorativi che complicano non poco la preparazione per la Punto Zero. Devo preparare tutto in poco tempo il sabato e la domenica precedenti la partenza perché poi non avrò tempo di rimetterci le mani a causa del lavoro che mi terrà lontano da casa fino a qualche ora prima dell’appuntamento fissato per la partenza. Con i ragazzi mi accordo di vederci a casa mia alle 19:00 di giovedì per caricare il camper e partire. Alla fine fra mille caSSi che complicano la preparazione non riusciamo a prendere il via prima delle 21:00.
L’avventura ha ufficialmente inizio, qualcuno di noi è VISIBILMENTE nervoso ed agitato, alcuni addirittura vorrebbero rinunciare proprio adesso che siamo praticamente sul mezzo pronti a muovere. L’ansia da prestazione fa brutti scherzi ma anche questo fa parte del gioco e davanti ad un evento come la PuntoZeronon può essere altrimenti. Le aspettative di chi ci ha invitato sono altissime e noi non vogliamo assolutamente deluderle. Il campo di gioco e la missione si preannunciano duri e complicati.
Dopo un viaggio durato 11 ore arriviamo a Molini di Triora, un bel paesino dell’entroterra ligure che ancora e semi addormentato visto che sono appena le 7 del mattino. Il primo contatto con le pendici della porzione di terreno ligure che ci avrebbe ospitati per i prossimi tre giorni non è dei migliori. Il campo “dal vivo” si presenta peggio di quello che avevamo immaginato dalle informazioni prese dal web e dalle mappe 3d di Google Earth, inoltre durante l’avvicinamento al campo da gioco veniamo accolti da una serie preoccupante di brevi ma consistenti scrosci d’acqua che mi fanno seriamente preoccupare, non sarebbe la prima volta che affrontiamo una missione importante con delle condimeteo proibitive ma in questo caso la pioggia unita all’orografia del terreno mi fanno veramente paura.
Veloce colazione al bar del paese, dove incontriamo i primi ragazzi di altri club che parteciperanno alla Punto 0, e poi via al punto prefissato per il briefing. Incominciano ad arrivare le prime auto degli altri partecipanti ed il parcheggio inizia a popolarsi. Scarichiamo gli zaini ed i borsoni ed inizia il rito della preparazione e della vestizione mentre arrivano le 8:00 e, puntualissimi, si presentano al luogo dell’appuntamento Ansia e Rozzilla che, dopo i saluti di rito, iniziano i briefing con le singole squadre. Ci vengono consegnati i materiali che ci serviranno per la missione, si finiscono gli ultimi preparativi e ci infiltriamo da nord vicino al punto dove abbiamo parcheggiato il camper.
Fortunatamente le previsioni meteo che davano tempo bello si rivelano azzeccate ed un caldo sole tardo primaverile fa capolino dalle nuvole iniziando ad asciugare un po’ tutto. La temperatura si alza, il sole ci saluta, siamo pronti… Qualche foto di rito pre inizio e siamo dentro.
La nostra pianificazione prevede l’infiltrazione dal punto 2 di tutto il team che non si separerà per tutta la durata della manifestazione, l’obiettivo è raggiungere il pilota per verificarne le condizioni e recuperare le informazioni aggiuntive, poi recarsi al relitto dell’aereo per verificare la presenza di materiale utile al prosieguo della missione ed infine la discesa nell’area gialla dove abbiamo come obiettivo primario il recupero di una non meglio identificata “arma speciale” che era il trait d'union con la Punto Zero edizione 2011 oltre ad una serie di obiettivi per noi importanti ma secondari quali minare l’auto di Hensia e recuperare dal pc ubicato in un ufficio delle informazioni sensibili.
Il venerdì (primo giorno di missione) fila via piuttosto liscio. Una salita impressionante, ripida, scivolosa e faticosa come poche altre ci porta, non senza fatica, a trovare il simulacro del corpo del pilota che pare deceduto a seguito di emorragia dovuta a frattura esposta agli arti inferiori. In una tasca della sua tuta troviamo il materiale che ci interessa. Un codice che ci permetterà di aprire un vano segreto situato sul muso dell’aereo dove troveremo altre informazioni. Arriviamo all’aereo prima di sera dove riusciamo a recuperare il materiale fotografico che si trova a bordo dello stupefacente simulacro del relitto di un F22. Questo materiale fotografico mostra due batterie antiaeree dislocate a protezione del territorio di Hensia e vanno distrutte per permettere una sicura esfiltrazione via elicottero a fine missione. Acquisite le informazioni che ci interessavano ci dirigiamo verso il fondo valle dove si trova il territorio controllato da Hensia e dalle sue spietate ed agguerritissime milizie. Posizioniamo l’esplosivo su una delle due batterie e ci rintaniamo nel fitto del bosco dove bivacchiamo dalle 21:00 circa del venerdì alle 3:00 del sabato. Alle 4:00 siamo pronti a muovere e ci dirigiamo nel cuore del territorio nemico utilizzando la destra orografica del torrente che divide in due l’aera ostile per muoverci con relativa sicurezza. Risaliamo la riva sinistra solo in corrispondenza degli edifici che abbiamo individuato dalle mappe per verificare se siano o meno attivi e man mano discendiamo il fiume per battere tutta la zona. Mentre eseguiamo questa manovra avvicinandoci alla strada principale che usa la contro per spostarsi veniamo colti di sorpresa da una pattuglia di contro, ne nasce un generoso scambio di pallini ma la “fortuna” vuole che ci troviamo nel bel mezzo del cambio turno della contro e veniamo ingaggiati dalla pattuglia montante e da quella smontante, come se non bastasse il baccano dello scontro richiama una fir. Sono in 11 ed hanno la meglio. Siamo fatti prigionieri!
Chiamano un mezzo che ci scorterà al campo prigionia e comincia un interrogatorio immediato sul posto mentre attendiamo il nostro trasporto. Per la nostra storia di copertura ho preparato dei documenti (ovviamente simulati) che attestano che siamo una pattuglia inviata dalle Nazioni Unite a soccorrere un pilota abbattuto sulle montagne circostanti. Ci trovavamo in quella zona perché, a causa di un lancio paracadutato non andato secondo i piani, siamo finiti fuori dall’area designata e ci stiamo muovendo a piedi per raggiungere il pilota e portargli soccorso.
Ci bendano e ci conducono in un edifico diroccato, ci portano dentro e ci fanno sistemare braccia appoggiate al muro. L’addetto agli interrogatori mi conduce in una stanza isolata e mi interroga a lungo ed io cerco di non tradirmi, sanno il fatto loro. Incrociano le mie risposte con quelle del mio secondo e degli altri miei ragazzi. Con un pizzico di fortuna la nostra storia regge ed alla fine ci conducono in una zona alta del campo per liberarci. E’ tarda mattinata del sabato e siamo di nuovo in gioco.
Tutto il sabato lo trascorriamo nelle recon degli edifici e nel tentativo di attraversare la strada che taglia in due l’area di Hensia. La massiccia presenza di contro interdizione non ci facilita di certo la cosa e ci tocca arrivare all’estremo margine sud del territorio di Hensia per poter effettuare l’attraversamento. Mentre il sabato continua a scorrere inesorabilmente finalmente individuiamo la fabbrica dove viene detenuta “l’arma speciale”, con una manovra piuttosto veloce arriviamo davanti l’ingresso della fabbrica dove individuo le due sentinelle. Decidiamo di eliminarle per poter requisire il materiale che ci interessa ma con stupore sentiamo arrivare delle raffiche nostro lato sinistro. Come al solito la nostra fortuna ha fatto in modo di trovare quattro persone invece che le due previste perché una seconda coppia si trovava li di passaggio. Riusciamo a terminare lo scontro facendolo volgere a nostro favore e recuperiamo il materiale, un saluto ed un abbraccio alle sentinelle trovate alla fabbrica (Antonio del GOA ed Alex della 17^) e si riparte alla ricerca dell’ufficio di Hensia.
Facciamo molti altri tentativi di riattraversare la strada da est ad ovest ma la contro ci impedisce di muoverci costringendoci a congelamenti prolungati e repentine fughe sui nostri passi. Durante uno dei tentativi passiamo vicino (troppo vicino) ad una caserma della contro e durante la manovra di avvicinamento, mentre sono in prossimità di uno spigolo mi sbuca fuori una ragazza che si sta lavando i denti e corro il rischio di spararle da pochi metri a causa della simpatica improvvisata che mi lascia impietrito. Non so nemmeno io cosa mi abbia impedito di premere il grilletto non appena mi si è parata davanti… fortunato io e fortunata lei (solo a pranzo saprò che si tratta di Olivia). Sfortunatamente veniamo avvistati e per sganciarci mettiamo in atto una RAI difensiva che ci permetti di toglierci dai pasticci e di tornare verso il fiume che ormai sta diventando la nostra seconda casa. Sono le 19:00 e decido che è meglio riposare ed attendere la notte per tentare una nuova sortita. Alle 21:00 riprendiamo a muovere approfittando degli ultimi chiarori del crepuscolo per avvicinarci al punto prescelto per l’attraversamento. Con molta fatica riusciamo a muoverci al buio e dopo ben 4 ore dalla partenza arriviamo finalmente a ridosso dell’ufficio di Hensia. C’è un gran sventagliare di torce con gente che pattuglia la zona, approfittando del momento in cui si allontanano io e Spring ci fiondiamo nei pressi dell’ufficio ma appena entro sento chiaramente un “clack” e si attiva un lampeggiante all’interno che mi fa temere per il peggio che puntualmente arriva sotto forma di una forte sirena di allarme che richiama un nutrito gruppo di contro interdizione. Ne nasce uno scontro che per fortuna si conclude a nostro favore.
Nel frattempo si son fatte quasi le 2:30 della domenica e decido che per noi la missione finisce qua! Abbiamo trovato il pilota (o meglio il suo cadavere), abbiamo recuperato dall’aereo le informazioni, abbiamo prelevato “l’arma speciale” ed i file dal pc. Gli obj primari sono tutti acqusiti. Ci portiamo in quota vicino al punto dove ci avevano trasportati dopo l’interrogatorio e bivacchiamo in zona dalle 3:00 fino alle 6:30 di domenica. Alle 7:00 siamo in marcia per l’esfiltrazione nello stesso punto dal quale due giorni prima tutto era inziato. Alle 9:00 circa per noi la “PuntoZero– Operazione Tezcatlipoca” finisce.
Il mio sguardo e quello dei miei ragazzi è un mix di stanchezza, soddisfazione, felicità ed incredulità… Si incredulità perché facendo in discesa il tratto fatto due giorni prima in salita ci siamo resi conto di quanto effettivamente fosse lungo e ripido il sentiero da risalire e qualcuno di noi (non al 100% della forma fisica) ancora non credeva di avercela fatta. “PuntoZero– Operazione Tezcatlipoca” portata a termine. Alle 10:00 di domenica arriva al luogo del briefing la “temibile coppia” Ansia/Rozzilla e mi invita ad effettuare il de-briefing della nostra missione al quale assisterà anche un “loro amico” che indossa una stupenda maglietta rossa con scritte gialle di nome Gianni. Gli illustro la nostra pianificazione ed i motivi che ci hanno portato a fare determinate scelte e modificarne altre durante l’evolversi della missione. Facciamo un bel de-briefing come non ne facevo ormai da un poco e poi io ed i miei ragazzi andiamo a cambiarci ed a lavarci (puzziamo come carogne) per il pranzo.
Alcune mie riflessioni. Il campo da gioco è “devastante”, questo è l’aggettivo giusto per descriverlo. Lo scenario però ti toglie il fiato per la bellezza dei luoghi. I ragazzi delle contro e degli obj sono stati estremamente corretti e sportivi (un abbraccio a Olivia ed un plauso alla sua correttezza nel non rivelare la nostra posizione). Un pensiero speciale va agli organizzatori che si sono profusi in uno sforzo che attualmente non ha uguali nel panorama del softair italiano, una stretta di mano a tutti i ragazzi degli Zarruele di Saronno e dalla 17^ Ranger di Badalucco ed un abbraccio fraterno a Ansia e Rozzilla. Avete messo in piedi un evento che rimarrà scolpito nelle nostre menti ma ancora di più nei nostri cuori.
Qualche nota personale. Mi ha colpito molto anche l’atmosfera che si respirava durante la consegna dei gadget ed i saluti avvenuti dopo il pranzo. Mentre Rozzilla con la sua “incredibile freddezza” leggeva il discorso finale di ringraziamento si sono levati dalla platea molti applausi ed il loro fragore sincero mi ha fatto venire la pelle d’oca. Davvero era quella la degna conclusione dei una così bel fine settimana.
I ringraziamenti agli organizzatori, agli infaticabili ragazzi delle contro interdizioni, ai ragazzi e ragazze della logistica, al personale della cucina ed alle autorità locali che hanno permesso lo svolgimento di questa manifestazione non erano parole scontate e di circostanza ma erano pensieri sinceri rivolti a chi si è impegnato per far divertire NOI. L’emozione vera di chi parlava dal palco, l’emozione e la sorpresa altrettanto vere di chi riceveva i premi sono state cose che mi hanno colpito ed emozionato e tutti sono rimasti fino alla fine senza il solito fuggi fuggi post gara. Mi è tornato in mente l’ambiente simile a quello Toscano dei tempi del primo GTT
Mi ha fatto estremamente piacere rivedere tanti amici, vecchi e nuovi, che incontro sempre con vero piacere sui campi di gioco. Antonio ed i ragazzi del GOA, i ragazzi della Compagnia Easy, Snake ed i suoi ragazzi del Seal Team e tutti gli altri conosciuti in questi giorni ai ragazzi e ragazze Zarruele e 17^ Ranger (scusate se non nomino tutti ma sono veramente a pezzi).
Un pensiero particolare a Nikita ed alla sua stupenda bimba, un augurio ad Alex per “l’impegno” di sabato prossimo. Scusate ancora se dimentico quacluno.
Per concludere, siamo onorati di essere stati invitati alla Punto 0. Siamo (io in primis) onorati di aver ricevuto il riconoscimento speciale consegnato da Gianni (sono volutamente generico, semmai specificheranno gli organizzatori se lo vorranno). Quando siamo stati chiamati a ritirarlo non potevo credere che fosse stato destinato a noi. E’ un vero onore ed è il perfetto coronamento di una magnifica esperienza. A livello personale è una cosa che mi ripaga dell’impegno profuso e del tempo sottratto alle nostre famiglie per questo nostro divertimento. Personalmente lo dedico a MIA MOGLIE che forse non capirà perfettamente fino in fondo il significato del gesto ma capirà che è una cosa importante.
Scusate se mi sono dilungato ma pensate che avrei anche altre cose da scrivere.
Scusate la grammatica non propriamente corretta ma sono le ore 1:30 circa di lunedì e sto ancora scrivendo dal camper mentre stiamo tornando a casa.
La voglia di condividere con voi tutti questa magnifica esperienza non poteva attendere oltre.
Un abbraccio ed un arrivederci.
Giulk, Giulio De Carolis
Presidente Indians Ascoli SAC"

 

 

La scheda dell'evento

Sito degli organizzatori: http://www.17rangers.it/Rangers/  -  http://www.zarruele.com/
Sito Evento: http://www.punto0.net/
Data evento: 8 / 9 / 10 Giugno 2012
Durata evento: 48h effettive
Numero partecipanti per team: 6
Tipologia evento: Recon / Sabotaggio
Impegno Tecnico / Fisico: Elevato
Luogo: In fase decisionale
Ulteriori informazioni: Evento non competitivo , Manifestazione ad inviti.

 

Iª Serie d'immagini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IIª Serie d'immagini

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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