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Operazione Tezcatlipoca 2012
Sono appena rientrato da quella che ritengo sia la miglior gara di
pattuglia organizzata nel nostro Paese, vi allego il debriefing scritto
da uno dei partecipanti, leggendolo ho rivissuto queste tre dure ed
intense giornate.
San Marco!
Lag. Gianni Mimo
"Ciao a tutti, Punto Zero è terminata e volevo condividere con voi un
"breve" breifing scritto mentre rientriamo verso casa in camper.
Abbiate pietà e perdonate la grammatica e/o l'ortografia "avventurosa"
non dormo da parecchie ore...
Punto Zero – Operazione Tezcatlipoca
Punto Zero dal mio punto di vista
Mi trovo a bordo del camper che abbiamo utilizzato per la trasferta in
terra di Liguria. Nella mia mente si affollano un turbinio di ricordi,
di emozioni e di sensazioni che faccio ancora fatica a focalizzare con
precisione. Un sentimento prevale su tutti gli altri, la soddisfazione.
Ma direi di andare per gradi e di cominciare più o meno tutto dal
principio.
Qualche mese fa mi arriva la mail con l’invito a prendere parte alla
Punto Zero organizzata dagli Zarruele di Saronno e dalla 17^ Ranger di
Badalucco.
Questa volta non posso (e non voglio) dirgli di no, purtroppo eventi
passati non propriamente felici mi hanno portato per ben due volte a
declinare l’invito a partecipare agli eventi da loro organizzati ma
quest’anno voglio essere della partita.
Come da accordi informo i miei ragazzi della cosa e da subito ci sono i
nomi dei sei che andranno in Liguria, il team sarà formato da Giulk,
Girmi, Quicky, Spring, Mau e Junior, riserva Coccia. Siamo al completo
pronti a muovere.
Come promesso dagli organizzatori con un mese di anticipo arriva in un
pacco a casa il book di gara. Un DVD elegantemente preparato con dentro
un bellissimo video e tutte le info necessarie. Informazioni semplici,
chiare, essenziali e concise. Poche pagine dove troviamo scritto tutto
ciò che ci servirà corredato da un bel video che ci fornisce ulteriori
spunti.
Inizia la pianificazione, stabiliamo di incontrarci quasi tutti i
venerdì sera che ci separano dalla Punto Zero per preparare al meglio la
missione che ci aspetta. La prima “botta al cuore” arriva quando apro il
file della cartografia, nel file della CTR Ligure al 5000 le curve di
livello nel campo sono così fitte che in alcune aree si fatica a vedere
il bianco fra e isoipse… Cominciamo bene! Una rapida occhiata via Google
Earth alla zona di gioco e la mia atroce prima impressione viene
confermata da quello che vedo sulla schermata della vista 3d di G. E.,
sarà un massacro. Dislivelli impressionanti e campo praticamente
sconfinato che si rivelerà come il più duro che abbia mai affrontato dal
1994 anno nel quale ho iniziato a praticare questo magnifico sport.
La data della partenza si avvicina e come al solito si presentano nuovi
problemi lavorativi che complicano non poco la preparazione per la Punto
Zero. Devo preparare tutto in poco tempo il sabato e la domenica
precedenti la partenza perché poi non avrò tempo di rimetterci le mani a
causa del lavoro che mi terrà lontano da casa fino a qualche ora prima
dell’appuntamento fissato per la partenza. Con i ragazzi mi accordo di
vederci a casa mia alle 19:00 di giovedì per caricare il camper e
partire. Alla fine fra mille caSSi che complicano la preparazione non
riusciamo a prendere il via prima delle 21:00.
L’avventura ha ufficialmente inizio, qualcuno di noi è VISIBILMENTE
nervoso ed agitato, alcuni addirittura vorrebbero rinunciare proprio
adesso che siamo praticamente sul mezzo pronti a muovere. L’ansia da
prestazione fa brutti scherzi ma anche questo fa parte del gioco e
davanti ad un evento come la PuntoZeronon può essere altrimenti. Le
aspettative di chi ci ha invitato sono altissime e noi non vogliamo
assolutamente deluderle. Il campo di gioco e la missione si
preannunciano duri e complicati.
Dopo un viaggio durato 11 ore arriviamo a Molini di Triora, un bel
paesino dell’entroterra ligure che ancora e semi addormentato visto che
sono appena le 7 del mattino. Il primo contatto con le pendici della
porzione di terreno ligure che ci avrebbe ospitati per i prossimi tre
giorni non è dei migliori. Il campo “dal vivo” si presenta peggio di
quello che avevamo immaginato dalle informazioni prese dal web e dalle
mappe 3d di Google Earth, inoltre durante l’avvicinamento al campo da
gioco veniamo accolti da una serie preoccupante di brevi ma consistenti
scrosci d’acqua che mi fanno seriamente preoccupare, non sarebbe la
prima volta che affrontiamo una missione importante con delle condimeteo
proibitive ma in questo caso la pioggia unita all’orografia del terreno
mi fanno veramente paura.
Veloce colazione al bar del paese, dove incontriamo i primi ragazzi di
altri club che parteciperanno alla Punto 0, e poi via al punto
prefissato per il briefing. Incominciano ad arrivare le prime auto degli
altri partecipanti ed il parcheggio inizia a popolarsi. Scarichiamo gli
zaini ed i borsoni ed inizia il rito della preparazione e della
vestizione mentre arrivano le 8:00 e, puntualissimi, si presentano al
luogo dell’appuntamento Ansia e Rozzilla che, dopo i saluti di rito,
iniziano i briefing con le singole squadre. Ci vengono consegnati i
materiali che ci serviranno per la missione, si finiscono gli ultimi
preparativi e ci infiltriamo da nord vicino al punto dove abbiamo
parcheggiato il camper.
Fortunatamente le previsioni meteo che davano tempo bello si rivelano
azzeccate ed un caldo sole tardo primaverile fa capolino dalle nuvole
iniziando ad asciugare un po’ tutto. La temperatura si alza, il sole ci
saluta, siamo pronti… Qualche foto di rito pre inizio e siamo dentro.
La nostra pianificazione prevede l’infiltrazione dal punto 2 di tutto il
team che non si separerà per tutta la durata della manifestazione,
l’obiettivo è raggiungere il pilota per verificarne le condizioni e
recuperare le informazioni aggiuntive, poi recarsi al relitto dell’aereo
per verificare la presenza di materiale utile al prosieguo della
missione ed infine la discesa nell’area gialla dove abbiamo come
obiettivo primario il recupero di una non meglio identificata “arma
speciale” che era il trait d'union con la Punto Zero edizione 2011 oltre
ad una serie di obiettivi per noi importanti ma secondari quali minare
l’auto di Hensia e recuperare dal pc ubicato in un ufficio delle
informazioni sensibili.
Il venerdì (primo giorno di missione) fila via piuttosto liscio. Una
salita impressionante, ripida, scivolosa e faticosa come poche altre ci
porta, non senza fatica, a trovare il simulacro del corpo del pilota che
pare deceduto a seguito di emorragia dovuta a frattura esposta agli arti
inferiori. In una tasca della sua tuta troviamo il materiale che ci
interessa. Un codice che ci permetterà di aprire un vano segreto situato
sul muso dell’aereo dove troveremo altre informazioni. Arriviamo
all’aereo prima di sera dove riusciamo a recuperare il materiale
fotografico che si trova a bordo dello stupefacente simulacro del
relitto di un F22. Questo materiale fotografico mostra due batterie
antiaeree dislocate a protezione del territorio di Hensia e vanno
distrutte per permettere una sicura esfiltrazione via elicottero a fine
missione. Acquisite le informazioni che ci interessavano ci dirigiamo
verso il fondo valle dove si trova il territorio controllato da Hensia e
dalle sue spietate ed agguerritissime milizie. Posizioniamo l’esplosivo
su una delle due batterie e ci rintaniamo nel fitto del bosco dove
bivacchiamo dalle 21:00 circa del venerdì alle 3:00 del sabato. Alle
4:00 siamo pronti a muovere e ci dirigiamo nel cuore del territorio
nemico utilizzando la destra orografica del torrente che divide in due
l’aera ostile per muoverci con relativa sicurezza. Risaliamo la riva
sinistra solo in corrispondenza degli edifici che abbiamo individuato
dalle mappe per verificare se siano o meno attivi e man mano discendiamo
il fiume per battere tutta la zona. Mentre eseguiamo questa manovra
avvicinandoci alla strada principale che usa la contro per spostarsi
veniamo colti di sorpresa da una pattuglia di contro, ne nasce un
generoso scambio di pallini ma la “fortuna” vuole che ci troviamo nel
bel mezzo del cambio turno della contro e veniamo ingaggiati dalla
pattuglia montante e da quella smontante, come se non bastasse il
baccano dello scontro richiama una fir. Sono in 11 ed hanno la meglio.
Siamo fatti prigionieri!
Chiamano un mezzo che ci scorterà al campo prigionia e comincia un
interrogatorio immediato sul posto mentre attendiamo il nostro
trasporto. Per la nostra storia di copertura ho preparato dei documenti
(ovviamente simulati) che attestano che siamo una pattuglia inviata
dalle Nazioni Unite a soccorrere un pilota abbattuto sulle montagne
circostanti. Ci trovavamo in quella zona perché, a causa di un lancio
paracadutato non andato secondo i piani, siamo finiti fuori dall’area
designata e ci stiamo muovendo a piedi per raggiungere il pilota e
portargli soccorso.
Ci bendano e ci conducono in un edifico diroccato, ci portano dentro e
ci fanno sistemare braccia appoggiate al muro. L’addetto agli
interrogatori mi conduce in una stanza isolata e mi interroga a lungo ed
io cerco di non tradirmi, sanno il fatto loro. Incrociano le mie
risposte con quelle del mio secondo e degli altri miei ragazzi. Con un
pizzico di fortuna la nostra storia regge ed alla fine ci conducono in
una zona alta del campo per liberarci. E’ tarda mattinata del sabato e
siamo di nuovo in gioco.
Tutto il sabato lo trascorriamo nelle recon degli edifici e nel
tentativo di attraversare la strada che taglia in due l’area di Hensia.
La massiccia presenza di contro interdizione non ci facilita di certo la
cosa e ci tocca arrivare all’estremo margine sud del territorio di
Hensia per poter effettuare l’attraversamento. Mentre il sabato continua
a scorrere inesorabilmente finalmente individuiamo la fabbrica dove
viene detenuta “l’arma speciale”, con una manovra piuttosto veloce
arriviamo davanti l’ingresso della fabbrica dove individuo le due
sentinelle. Decidiamo di eliminarle per poter requisire il materiale che
ci interessa ma con stupore sentiamo arrivare delle raffiche nostro lato
sinistro. Come al solito la nostra fortuna ha fatto in modo di trovare
quattro persone invece che le due previste perché una seconda coppia si
trovava li di passaggio. Riusciamo a terminare lo scontro facendolo
volgere a nostro favore e recuperiamo il materiale, un saluto ed un
abbraccio alle sentinelle trovate alla fabbrica (Antonio del GOA ed Alex
della 17^) e si riparte alla ricerca dell’ufficio di Hensia.
Facciamo molti altri tentativi di riattraversare la strada da est ad
ovest ma la contro ci impedisce di muoverci costringendoci a
congelamenti prolungati e repentine fughe sui nostri passi. Durante uno
dei tentativi passiamo vicino (troppo vicino) ad una caserma della
contro e durante la manovra di avvicinamento, mentre sono in prossimità
di uno spigolo mi sbuca fuori una ragazza che si sta lavando i denti e
corro il rischio di spararle da pochi metri a causa della simpatica
improvvisata che mi lascia impietrito. Non so nemmeno io cosa mi abbia
impedito di premere il grilletto non appena mi si è parata davanti…
fortunato io e fortunata lei (solo a pranzo saprò che si tratta di
Olivia). Sfortunatamente veniamo avvistati e per sganciarci mettiamo in
atto una RAI difensiva che ci permetti di toglierci dai pasticci e di
tornare verso il fiume che ormai sta diventando la nostra seconda casa.
Sono le 19:00 e decido che è meglio riposare ed attendere la notte per
tentare una nuova sortita. Alle 21:00 riprendiamo a muovere
approfittando degli ultimi chiarori del crepuscolo per avvicinarci al
punto prescelto per l’attraversamento. Con molta fatica riusciamo a
muoverci al buio e dopo ben 4 ore dalla partenza arriviamo finalmente a
ridosso dell’ufficio di Hensia. C’è un gran sventagliare di torce con
gente che pattuglia la zona, approfittando del momento in cui si
allontanano io e Spring ci fiondiamo nei pressi dell’ufficio ma appena
entro sento chiaramente un “clack” e si attiva un lampeggiante
all’interno che mi fa temere per il peggio che puntualmente arriva sotto
forma di una forte sirena di allarme che richiama un nutrito gruppo di
contro interdizione. Ne nasce uno scontro che per fortuna si conclude a
nostro favore.
Nel frattempo si son fatte quasi le 2:30 della domenica e decido che per
noi la missione finisce qua! Abbiamo trovato il pilota (o meglio il suo
cadavere), abbiamo recuperato dall’aereo le informazioni, abbiamo
prelevato “l’arma speciale” ed i file dal pc. Gli obj primari sono tutti
acqusiti. Ci portiamo in quota vicino al punto dove ci avevano
trasportati dopo l’interrogatorio e bivacchiamo in zona dalle 3:00 fino
alle 6:30 di domenica. Alle 7:00 siamo in marcia per l’esfiltrazione
nello stesso punto dal quale due giorni prima tutto era inziato. Alle
9:00 circa per noi la “PuntoZero– Operazione Tezcatlipoca” finisce.
Il mio sguardo e quello dei miei ragazzi è un mix di stanchezza,
soddisfazione, felicità ed incredulità… Si incredulità perché facendo in
discesa il tratto fatto due giorni prima in salita ci siamo resi conto
di quanto effettivamente fosse lungo e ripido il sentiero da risalire e
qualcuno di noi (non al 100% della forma fisica) ancora non credeva di
avercela fatta. “PuntoZero– Operazione Tezcatlipoca” portata a termine.
Alle 10:00 di domenica arriva al luogo del briefing la “temibile coppia”
Ansia/Rozzilla e mi invita ad effettuare il de-briefing della nostra
missione al quale assisterà anche un “loro amico” che indossa una
stupenda maglietta rossa con scritte gialle di nome Gianni. Gli illustro
la nostra pianificazione ed i motivi che ci hanno portato a fare
determinate scelte e modificarne altre durante l’evolversi della
missione. Facciamo un bel de-briefing come non ne facevo ormai da un
poco e poi io ed i miei ragazzi andiamo a cambiarci ed a lavarci
(puzziamo come carogne) per il pranzo.
Alcune mie riflessioni. Il campo da gioco è “devastante”, questo è
l’aggettivo giusto per descriverlo. Lo scenario però ti toglie il fiato
per la bellezza dei luoghi. I ragazzi delle contro e degli obj sono
stati estremamente corretti e sportivi (un abbraccio a Olivia ed un
plauso alla sua correttezza nel non rivelare la nostra posizione). Un
pensiero speciale va agli organizzatori che si sono profusi in uno
sforzo che attualmente non ha uguali nel panorama del softair italiano,
una stretta di mano a tutti i ragazzi degli Zarruele di Saronno e dalla
17^ Ranger di Badalucco ed un abbraccio fraterno a Ansia e Rozzilla.
Avete messo in piedi un evento che rimarrà scolpito nelle nostre menti
ma ancora di più nei nostri cuori.
Qualche nota personale. Mi ha colpito molto anche l’atmosfera che si
respirava durante la consegna dei gadget ed i saluti avvenuti dopo il
pranzo. Mentre Rozzilla con la sua “incredibile freddezza” leggeva il
discorso finale di ringraziamento si sono levati dalla platea molti
applausi ed il loro fragore sincero mi ha fatto venire la pelle d’oca.
Davvero era quella la degna conclusione dei una così bel fine settimana.
I ringraziamenti agli organizzatori, agli infaticabili ragazzi delle
contro interdizioni, ai ragazzi e ragazze della logistica, al personale
della cucina ed alle autorità locali che hanno permesso lo svolgimento
di questa manifestazione non erano parole scontate e di circostanza ma
erano pensieri sinceri rivolti a chi si è impegnato per far divertire
NOI. L’emozione vera di chi parlava dal palco, l’emozione e la sorpresa
altrettanto vere di chi riceveva i premi sono state cose che mi hanno
colpito ed emozionato e tutti sono rimasti fino alla fine senza il
solito fuggi fuggi post gara. Mi è tornato in mente l’ambiente simile a
quello Toscano dei tempi del primo GTT
Mi ha fatto estremamente piacere rivedere tanti amici, vecchi e nuovi,
che incontro sempre con vero piacere sui campi di gioco. Antonio ed i
ragazzi del GOA, i ragazzi della Compagnia Easy, Snake ed i suoi ragazzi
del Seal Team e tutti gli altri conosciuti in questi giorni ai ragazzi e
ragazze Zarruele e 17^ Ranger (scusate se non nomino tutti ma sono
veramente a pezzi).
Un pensiero particolare a Nikita ed alla sua stupenda bimba, un augurio
ad Alex per “l’impegno” di sabato prossimo. Scusate ancora se dimentico
quacluno.
Per concludere, siamo onorati di essere stati invitati alla Punto 0.
Siamo (io in primis) onorati di aver ricevuto il riconoscimento speciale
consegnato da Gianni (sono volutamente generico, semmai specificheranno
gli organizzatori se lo vorranno). Quando siamo stati chiamati a
ritirarlo non potevo credere che fosse stato destinato a noi. E’ un vero
onore ed è il perfetto coronamento di una magnifica esperienza. A
livello personale è una cosa che mi ripaga dell’impegno profuso e del
tempo sottratto alle nostre famiglie per questo nostro divertimento.
Personalmente lo dedico a MIA MOGLIE che forse non capirà perfettamente
fino in fondo il significato del gesto ma capirà che è una cosa
importante.
Scusate se mi sono dilungato ma pensate che avrei anche altre cose da
scrivere.
Scusate la grammatica non propriamente corretta ma sono le ore 1:30
circa di lunedì e sto ancora scrivendo dal camper mentre stiamo tornando
a casa.
La voglia di condividere con voi tutti questa magnifica esperienza non
poteva attendere oltre.
Un abbraccio ed un arrivederci.
Giulk, Giulio De Carolis
Presidente Indians Ascoli SAC"
La scheda dell'evento
Sito degli organizzatori:
http://www.17rangers.it/Rangers/ -
http://www.zarruele.com/
Sito Evento:
http://www.punto0.net/
Data evento: 8 / 9 / 10 Giugno 2012
Durata evento: 48h effettive
Numero partecipanti per team: 6
Tipologia evento: Recon / Sabotaggio
Impegno Tecnico / Fisico: Elevato
Luogo: In fase decisionale
Ulteriori informazioni: Evento non competitivo , Manifestazione ad
inviti.
Iª Serie d'immagini
IIª Serie d'immagini
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