Clicca qui per tornare alla Home Page

rassegna stampa  
.       
.    

 

  
. 

 

Il ministro Parisi con le forze anfibie

Il titolare della Difesa è intervenuto all’esercitazione aeronavale “Mare aperto 2006” nel mar Tirreno e nella provincia di Viterbo, condotta da Marina militare e Lagunari dell’Esercito. Manovre fino al 20 giugno

 

MONTE ROMANO (Viterbo) - Un raid anfibio con l’intervento di un gruppo di forze speciali per il soccorso e l’evacuazione di civili intrappolati dalla guerra in un’area di crisi: è quanto mai attuale lo scenario operativo ipotizzato nell’esercitazione aeronavale “Mare aperto 2006”, in corso fino al 20 giugno tra il mar Tirreno e il Poligono di Monte Romano, nel viterbese. L’esercitazione vede per la prima volta l’addestramento congiunto del reggimento san Marco della Marina e del reggimento Lagunari Serenissima dell’Esercito. Alle attività prendono parte circa 4 mila militari e diverse unità della Marina militare, tra le quali la portaerei Giuseppe Garibaldi, le fregate Grecale e Libeccio, le unità da trasporto San Giusto, San Giorgio e San Marco e i “caccia” Durand de la Penne e Mimbelli.
Alle manovre prendono parte anche i 6 aerei AV-8B a decollo verticale della Marina imbarcati sul “Garibaldi”, 6 elicotteri EH-101, 3 elicotteri SH3D, 7 elicotteri AB-212. La forza da sbarco è composta da 750 uomini, di cui 630 del reggimento San Marco e 120 del reggimento Lagunari Serenissima.  Impiegate anche 32 unità delle forze speciali del Comando subacqueo incursori (Comsubin).
L’esercitazione, ha spiegato l’ammiraglio Paolo La Rosa, capo di stato maggiore della Marina, si propone di «affinare le capacità di proiezione della forza armata sul mare e dal mare sul territorio».
Oggi il ministro della Difesa Arturo Parisi si è recato in visita sul “Garibaldi” e a Monte Romano per assistere di persona alle manovre.
«L’Italia - ha detto Parisi, intervenuto all’esercitazione insieme al capo di stato maggiore della Difesa, ammiraglio Giampaolo Di Paola - è orgogliosa dei propri marinai. Ed è orgogliosa di avere una Marina versatile capace di operare in tanti teatri lontani, una Marina capace di integrarsi, anche con ruoli di rilevante responsabilità, in gruppi aeronavali multinazionali». A giudizio di Parisi, «la crescente integrazione militare europea è l’unica seria prospettiva per le Marine del nostro continente, nel solco di una maggiore efficacia dell’allocazione delle risorse e dell’utilizzo operativo delle forze».
«Nell’era della globalizzazione e del consolidarsi di nuovi giganti mondiali, per ora soprattutto nel campo della demografia e dell’economia, l’Europa è infatti chiamata a riprendere il cammino dell’integrazione politica, proprio ripartendo dal campo militare. So che non è un cammino facile - ha aggiunto il ministro della Difesa - ma bisogna darsi delle tappe anche iniziando dalla collaborazione in campo industriale. Abbiamo già fatto passi in avanti nel settore delle forze anfibie come ben dimostrato in questa esercitazione», che ha consentito tra l’altro, ha osservato Parisi, «di verificare i progressi compiuti nell’addestramento, con riferimento specifico alla capacità interforze di proiezione dal mare, che ha visto il coinvolgimento del reggimento Lagunari Serenissima dell’Esercito».

 

 

. 

Estratto da La Gazzetta del Mezzogiorno, 11 giugno 2006.

  
.    

 

  
  

      Clicca qui per tornare alla Home Page  Home Page                 Torna all'indice

 

  
..      

Copyright © 2006 - A.L.T.A. Associazione Lagunari Truppe Anfibie - Sezione di Bergamo