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rassegna stampa  
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Sono arrivati i militari, presidieranno le sedi giudiziarie

 

VENEZIA - Sedi giudiziarie presidiate dai militari da oggi a Venezia. I lagunari, che tante volte sono sbarcati in Piazza San Marco per giuramenti e celebrazioni, sono arrivati stavolta nell'area marciana, con divisa e fregio col leone d'oro, per far la guardia alla Procura distrettuale antimafia, nell'ambito dell'operazione «Strade sicure». In tenuta non mimetica, anfibi da sbarco, pistola e manganello i lagunari si sono presentati in Tribunale a Venezia. Dopo il rapido saluto d'ordinanza è scattato, immediato, lo scambio di consegne con poliziotti e carabinieri. E così quattro lagunari hanno iniziato a presidiare le sedi giudiziarie della città. Una trentina i militari a disposizione per il servizio, tutti fucilieri di stanza alla storica caserma Bafile, che con la loro opera permetteranno ad otto, tra carabinieri e poliziotti, di tornare in strada per la normale attività di controllo del territorio. Dopo lo scambio di consegne due lagunari, un primo caporale e un caporalmaggiore, sono entrati negli uffici della procura Distrettuale antimafia (Dda) in Piazza San Marco; gli altri due, un sergente ed un caporale, hanno cominciato a conoscere la «costellazione» dei palazzi giudiziari di Venezia dal Tribunale, alle tre sedi della Procura a Rialto fino al vicino Palazzo dei Camerlenghi, sede della Corte dei conti. I loro compiti di presidio saranno sempre e comunque di supporto a poliziotti e carabinieri, che avranno funzione di forze dell'ordine; un impegno che vedrà protagoniste anche le donne. Si tratta di personale esperto ed estremamente preparato, con alle spalle corsi ed addestramento specifico. In particolare il sergente in servizio oggi ha partecipato a missioni in Kossovo, Iraq e Libano e si è detto «felice di fare questa nuova esperienza».
Qualche spunto polemico lo si è registrato tra avvocati e personale amministrativo. Se la Dda, è stato detto, è blindata con anticamera, usciere, piantoni e telecamere a circuito chiuso, il Tribunale e le altre sedi giudiziarie - è stato sottolineato - sono indicate da tempo come autentici “colabrodo”. Le sedi della Pescheria e di San Cassiano della Procura hanno minimi dispositivi di sicurezza. Il Tribunale e la sede principale della Procura hanno le telecamere dei numerosi accessi che sarebbero funzionanti a singhiozzo.

 

 

  
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Estratto da Il Gazzettino, 11 agosto 2009.

  
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