. | | San Marco e Rialto sorvegliati dai lagunari Primo giorno di pattuglia per i militari a San Marco I primi militari sono entrati in servizio ieri alle 13: consentiranno ad otto carabinieri e poliziotti di occuparsi della repressione al commercio abusivo Hanno preso servizio ieri i lagunari adibiti alla sorveglianza degli uffici giudiziari veneziani, nell’ambito dell’operazione "Strade sicure", avviata dal governo in tutta Italia. Si tratta dell’aggiornamento del dispositivo di sorveglianza dinamica delle zone più delicate della centro storico di Venezia. In tenuta non mimetica, anfibi da sbarco, pistola e manganello i primi quattro militari hanno iniziato il servizio alle 13: due di pattuglia nella zona di Rialto, altri due in piazza San Marco; ogni coppia in compagnia di un poliziotto o di un carabiniere per ciascuno dei quattro turni previsti nell’arco delle 24 ore. Fino a ieri mattina, la sorveglianza era garantita, con turni di sei ore, da due carabinieri o due poliziotti: grazie all’utilizzo dei lagunari, le forze dell’ordine "risparmieranno" otto uomini al giorno che, nelle intenzioni del questore, potranno essere utilizzati per l’attività di repressione del commercio abusivo nel centro storico. La presenza di un carabiniere o poliziotto assieme ai lagunari è indispensabile: i militari, infatti, non possono operare controlli di documenti, né fermi o arresti, non avendo funzioni di polizia giudiziaria. Uno dei lagunari impiegati ieri a Rialto è un sergente con alle spalle numerose missioni in Kosovo, Iraq e Libano, ma non mancherà anche personale femminile. Il loro compito sarà di vigilare sulle sedi giudiziarie, compiendo giri di ricognizione nell’area Marciana e di Rialto. L’impiego dei militari non porterà sostanziali modifiche ai livelli di sicurezza degli uffici giudiziari: mentre in quelli di San Marco, che ospitano l’antimafia, l’ingresso è limitato e comunque regolato da un servizio di portineria, nelle altre sedi non esiste alcun sistema di controllo. Né a Rialto, né a San Cassiano, dove si trovano uffici di procura e tribunale, esistono metal detector all’ingresso, e chiunque può entrare ed uscire a suo piacimento, senza essere in qualche modo fermato o identificato, in quanto ciò è praticamente impossibile, e comunque non previsto. Normalmente è l’utenza a fermare gli uscieri o gli agenti per chiedere informazioni sulla dislocazione degli uffici: i cartelli di indicazione, infatti, sono scarsi e quei pochi esistenti non sono aggiornati. Un biglietto da visita che non depone a favore dell’immagine degli uffici giudiziari veneziani, e si aggiunge alle centinaia di fascicoli accatastati per terra, lungo i corridoi, per mancanza di spazi adeguati dove custodirli. Anni fa il presidente del Tribunale, Attilio Passannante, aveva presentato un piano per l’installazione di un servizio di tele-sorveglianza del Palazzo di giustizia di Rialto, ma il progetto è tutt’ora in attesa di essere finanziato dal ministero. | | |