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rassegna stampa  
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Incidente a un Lince davanti alla base di Herat: morti tre militari, due sono veneti

Bucci era dei Lagunari e lascia moglie e figlia di 13 mesi a Dolo
Frasca lavorava a Verona e sarebbe dovuto rientrare presto

 

VENEZIA - Tre militari italiani sono morti in un incidente stradale avvenuto oggi davanti alla base di Herat, in Afghanistan. I soldati erano a bordo di un blindato Lince. L'incidente, avvenuto per cause ancora da chiarire, è avvenuto durante uno spostamento. Un militare è morto sul colpo, altri due, rimasti gravemente feriti, sono deceduti poco dopo.
I militari morti sono il tenente Riccardo Bucci, nato a Milano il primo settembre del 1977, in servizio al Reggimento lagunari Serenissima di Venezia; il caporal maggiore scelto Mario Frasca, nato a Foggia il 22 gennaio 1979, in servizio al Quartier Generale del Comando delle Forze operative terrestri di Verona; il caporal maggiore Massimo Di Legge, nato ad Aprilia (Latina) il 22 luglio 1983, in servizio al Raggruppamento Logistico Centrale di Roma.

Due dei tre militari morti vivevano in Veneto. Un soldato motivato, ben addestrato ed entusiasta del suo lavoro. Così il comando di Comfoter Verona descrive il caporal maggiore scelto Mario Frasca, morto oggi in Afghanistan. Frasca lavorava presso il Comando di Verona dal 2005 ed era in Afghanistan da alcuni mesi. A breve avrebbe dovuto rientrare in Italia. Il Comando di Comfoter, nell'esprimere il proprio cordoglio, «si stringe attorno alla famiglia in questo giorno di lutto». Dolore anche alla Caserma Matter di Mestre, sede del Reggimento Lagunari "Serenissima" a cui apparteneva la seconda delle tre vittime, il tenente Riccardo Bucci. La notizia della sua morte è giunta proprio mentre si svolgeva la cerimonia con la quale il colonnello Giovambattista D'Alessio è subentrato nel comando del Reggimento, rientrato alcuni mesi fa proprio dall'Afghanistan, al tenente colonnello Luigi Puce. Bucci, che risiedeva a Dolo, lascia la moglie e una bimba di 13 mesi. Era nei Lagunari dal 2007: questa era la sua seconda missione in Afghanistan, ma ne aveva già svolta in precedenza una in Bosnia. In questi mesi si stava occupando dell'addestramento dell'esercito afghano.
Con la morte dei tre militari nell'incidente stradale nella zona di Herat, sale a 44 il bilancio delle vittime italiane nella missione Isaf, che impegna 4.200 militari italiani. Le ultime tre vittime risalivano al 25 luglio scorso, quando era deceduto il primo caporal maggiore David Tobini, in seguito alle ferite riportate in uno scontro a fuoco nel villaggio di Khame Mullawi, nella valle di Bala Murghab, al 12 luglio, quando a perdere la vita era stato il primo caporal maggiore Roberto Marchini, dell'ottavo reggimento genio guastatori della Folgore, e al 2 luglio, quando era rimasto ucciso in un attentato a Caghaz, il caporal maggiore Gaetano Tuccillo, originario di Pomigliano d'Arco (Napoli), del battaglione logistico Ariete di Maniago (Pordenone).
ll presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, «appresa con profonda commozione la notizia del grave incidente stradale in cui hanno perso la vita tre militari italiani mentre assolvevano i propri compiti operativi nell'ambito della missione internazionale per la pace e la stabilità in Afghanistan», esprime, «rendendosi interprete del profondo cordoglio del Paese, i suoi sentimenti di solidale partecipazione al dolore dei famigliari dei militari caduti». «Prendo parte al dolore delle famiglie dei nostri tre ragazzi deceduti in un incidente in Afghanistan. A loro e a tutti i militari impegnati nelle operazioni di pace in quel Paese e in altre parti del mondo va la riconoscenza mia e di tutti gli italiani», afferma il premier Silvio Berlusconi in una nota.

 

  
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Estratto da Il Gazzettino, 23 settembre 2011.

  
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