| . | | Lagunare gravemente ferito a Nassiriya rischia il congedo d'autorità: malattia troppo lunga ROMA (6 luglio) - Nel maggio del 2004 rimase gravemente ferito nei furiosi combattimenti scatenati dai miliziani sciiti intorno alla Base Libeccio, a Nassiriya. Combattimenti nei quali perse la vita un suo commilitone, Matteo Vanzan. Oggi si è appreso che, a causa dei numerosi interventi chirurgici e della lunga convalescenza che ha dovuto subire per le ferite riportate, quelle ferite che solo per miracolo non gli sono costate la vita, un giovane lagunare ha rischiato di essere congedato d'autorità.
L'implacabile macchina burocratica. Troppo lunga quella convalescenza, secondo la macchina burocratica, che ha avviato nei suoi confronti una procedura di «proscioglimento d'autorità» (con sospensione dello stipendio). La procedura è stata però bloccata dallo Stato maggiore dell'Esercito che ha trattenuto il soldato in servizio permanente effettivo. Il fatto risale ai mesi successivi all'attentato.
Medaglia sì, distintivo d'onore no. Il militare, un lagunare, che per il suo comportamento valoroso all'interno della Base Libeccio ha anche ottenuto una medaglia di bronzo al valore dell'Esercito, non ha però potuto fregiarsi del «distintivo d'onore di ferito in servizio», una striscia di filo argentato di quattro centimetri che si applica sulla manica destra dell'uniforme. Non prevede nessuna remunerazione aggiuntiva, è soltanto un distintivo che viene dato anche a chi si ferisce in seguito ad incidenti, oppure in addestramento. Il collegio medico militare che ha esaminato il caso ha ritenuto però che «non sussistono i requisiti di gravità» della patologia previsti dalla normativa vigente, nonostante le lesioni avessero determinato una convalescenza così lunga da far rischiare al soldato il congedo | | |
