Il calendario del mese di agosto porta il nome di San Marco
Lagunari di Venezia: «Come lo scoglio infrango come
l'onda travolgo»
Nel primo pomeriggio di una ventina di anni fa, mi
trovavo a pilotare una barca a motore nella laguna Veneta, nel tratto
d’acqua che dall’isola di S. Erasmo porta al Bacino di San Marco.
Stavo doppiando l’isola di Sant’Andrea, tenendo al traverso di babordo la
bocca di Lido che porta al mare aperto e seguivo le briccole dalla parte dei
catarifrangenti bianchi per tenermi dove l’acqua era alta.
A un certo punto rimasi sconcertato, vedendomi venire incontro due carri
armati in mezzo all’acqua.
Presi automaticamente il mezzomarinaio e verificai se ci fosse profondità.
In laguna, gli asini si insabbiano sempre…
Ma il fondo non c’era, anzi l’ecoscandaglio segnava sui quattro metri, in
discesa.
E quei carri armati galleggiavano come la mia barca…
Giunto a casa mi informai e scoprii che i nostri Lagunari, con base a
Venezia, isola appunto di S. Andrea, hanno dei mezzi anfibi come quelli che
avevo visto. Sono gli AAV7, pesano qualcosa come 28 tonnellate e
galleggiano. Sono corazzati, ben armati e capaci, riuscendo a
trasportare 21 uomini fino a un mare forza quattro.
Arrivai al giorno d’oggi, scoprendo che i nostri Lagunari – dopo essere
stati in Libano e in Iraq portandosi appresso anche quegli incredibili mezzi
anfibi – sono stati inviati anche in Afghanistan, dove li ho visti all’opera
alle dipendenze dalla Brigata Julia.
Ero andato anche a Udine a vederli sfilare il giorno del ritorno ufficiale a
casa, assistendo alla decorazione della loro bandiera per l’attività svolta
nelle missioni in Libano e i Iraq.
È lì che li ho visti, con quella incredibile tuta mimetica, il coltello al
polpaccio e il salvagente al collo.
Decisi di andare a visitare la loro base e feci domanda al Ministero della
Difesa. E così mi hanno chiamato e per una giornata ho fatto il Lagunare.
Un’esperienza magnifica, che ho deciso di immortalare dedicando loro il
calendario del mese di agosto 2011.
Il Reggimento lagunari «Serenissima» è l'unico reparto
di fanteria d’assalto anfibio dell'Esercito Italiano.
È in grado di operare in piena autonomia su ogni tipo di terreno e, grazie
agli speciali mezzi anfibi e al particolare addestramento (anche come una
forza di Commando), è un elemento chiave delle forze di dispiegamento rapido
della Difesa Italiana di protezione dal mare.
I Lagunari vantano una storia unica in Europa e nel mondo, essendo l'unico
reparto italiano che ha ereditato le tradizioni marinare della fanteria di
marina della Serenissima Repubblica di Venezia istituiti dal Doge Enrico
Dandolo nel 1202 e trasformati nel corso del XVI secolo in «Fanti da Mar».
Questa illustre tradizione viene evidenziata dalle mostreggiature che i
lagunari portano sulle uniformi e che rappresenta il leone alato di Venezia.
L'istituzione dei Fanti da Mar dovrebbe risalire alla necessità per
la Serenissima di disporre di una forza adatta a contrastare in breve tempo
eventuali attacchi provenienti dall'Impero Ottomano.
La storia dei Fanti da Mar della Serenissima è dunque
indissolubilmente legata a un ambiente difficile e particolarissimo: la
difesa dei domini oltremare durante l’espansionismo navale turco nel
Mediterraneo orientale.
Questo richiamo ai forti veneziani oltremare è riportato attualmente nel
simbolo araldico ufficiale del reggimento.
Oggi il Reggimento è composto interamente da personale volontario, che già
ha compiuto un anno di servizio in altri corpi.
Come unità anfibia il Reggimento è dotato di AAV7 (il particolare veicolo
cingolato che mi aveva meravigliato in laguna), natanti da sbarco, motoscafi
rigidi, battelli pneumatici e kayak impiegati per operazioni
anfibie.
Tali operazioni si estrinsecano attraverso operazioni di sbarco su spiagge
ostili, o in alternativa raid anfibi e altre operazioni condotte da elementi
specializzati.
Per soddisfare questi compiti, i soldati di ogni grado assegnati al
Reggimento devono superare uno specifico corso di qualificazione allo scopo
di ottenere l'abilità necessaria per fronteggiare le sfide tipiche delle
operazioni anfibie.
Il Reggimento, essendo per l’ impiego di natura bivalente (ha anche un’unità
di fanteria), ha cooperato con quasi tutte le unità dell'Esercito Italiano e
con la componente anfibia della Marina.
Il Reggimento ha anche preso parte a esercitazioni combinate in territorio
nazionale o all'estero, dove i lagunari hanno operato in quasi tutti gli
ambienti, dalle valli europee, alle foreste Canadesi, alle spiagge del
Mediterraneo al deserto Egiziano e dalle paludi dell'Estonia alle Alpi
innevate.
La Compagnia mezzi nautici «Sile» sta nella caserma «S.Andrea» dell’Isola
delle Vignole, dove abbiamo fatto il servizio fotogiornalistico.
Io e altri due colleghi siamo stati trasportati lì, dove siamo stati accolti
dai carri cingolati e dei mezzi leggeri d’assalto.
Nella prima serie di fotografie, vediamo i carri armati che sfrecciano in
laguna e che si eclissano dietro a fitte cortine di fumo bianco.
Vederli venirci incontro mi è parso di tornare 20 anni prima, quando avevo
verificato se stavo rischiando di insabbiarmi. Un’emozione che va vissuta di
persona.
Avete idea di cosa sia salire su un carro armato e correre giù per lo
scivolo che porta in acqua, vedere il mezzo immergersi e subito galleggiare?
Beh, è una delle meraviglie di questo incredibile reggimento formato da
Lagunari.
Guido De Mozzi
Dopo l'accoglienza dei cingolati anfibi, abbiamo potuto
seguire l'esercitazione di incursori subacquei. Li vediamo nelle foto che
seguono. Gommoni e motori neri, tute nere e facce mascherate di nero per
mimetizzarsi con il mezzo.
Li abbiamo visti gettarsi in mare, per essere poi recuperati dallo stesso
mezzo che li ha portati sul teatro operativo.
Infine, ecco il servizio
degli esploratori-assaltatori anfibi.
Sono perfettamente mimetizzati con l'ambiente. Indossano abiti e scarpe
adatte alle operazioni anfibie. Sono collegati tra loro con piccole radio
ricetrasmittenti a corto raggio dotate di auricolari, sono armati con armi
automatiche corte e lunghe, oltre an'arma di gruppo ad alta capacità di
fuoco.
Le armi e le munizioni resistono all'acqua salmastra, basta che al termine
delle operazioni vengano lavate con acqua dolce, come d'altronde deve
accadere per tutte le loro attrezzature.
Qui di seguito i comandanti di
squadra, di compagnia e di reggimento che abbiamo conosciuto. Ultimo, con il
saluto militare, il comandante del reggimento, colonnello Giovanni
Parmiggiani,
Parmiggiani ha da poco lasciato il comando dei Lagunari per altro incarico
superiore, Al suo posto è subentrato il Tenente Colonnello Luigi Puce.
L'adigetto -
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