Lagunari, domani partono i controlli

VENEZIA. Dopo il sopralluogo dell’altro giorno, da domani mattina i militari inizieranno la sorveglianza al Tribunale di Rialto e alla Direzione distrettuale antimafia in Piazza San Marco. Nei giorni scorsi, infatti, una decina tra ufficiali e sottufficiali del Reggimento Serenissima sono stati accompagnati dal dirigente del Commissariato di San Marco e dal comandante della Compagnia dei carabinieri in perlustrazione nei luoghi dove, da domani, inizieranno a prestare servizio di vigilanza dopo la decisione del ministero degli Interni di inviare i militari in alcune città per il controllo del territorio.  Com’è noto, i posti prescelti saranno due: il Tribunale e la Direzione distrettuale antimafia sotto le Procuratie vecchie. In un primo momento era stato preso in considerazione anche il Ghetto ma poi l’ipotesi è stata scartata perché in Ghetto la vigilanza deve essere fissa.  Il primo servizio scatterà domani mattina mattina quando veneziani e turisti vedranno per la prima volta i militari a presidio del territorio. Ma sarà una presenza il più soft possibile.  Proprio per evitare di dare troppo nell’occhio, i soldati non useranno la tuta mimetica ma la divisa da ufficio e, con sé, avranno la pistola e il cellulare di servizio per comunicare con la loro centrale operativa destinata al servizio la cui sede sarà individuata all’interno della caserma Matter.  Per ogni turno, com’è stato deciso l’altro giorno in Prefettura, saranno in servizio due militari (che sono a disposizione del Prefetto per un anno) accompagnati da un carabiniere o da un poliziotto, sia in Tribunale che per la sede della Dda.  L’impiego dei lagunari - che nelle settimane scorse ha suscitato infinite polemiche - consentirà di risparmiare dieci uomini tra carabinieri, polizia e finanza. I servizi saranno gestiti dal Questore che dovrà impiegare gli uomini risparmiati - come stabilito dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblico - in servizi antiabusivismo in centro storico.  Per ora i militari sono a disposizione del Prefetto per un anno, salvo impegni non previsti all’estero in missioni di «peace-keaping» o nel nostro Paese per calamità.

Estratto da La Nuova Venezia, 10 agosto 2009.

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