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rassegna stampa  
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VIA AL FEDERALISMO DEMANIALE, VENEZIA SI MUOVE

 Il federalismo demaniale è partito e anche Venezia scende ufficialmente in pista per «ereditare» dallo Stato, che è pronto a cederli, parti del suo patrimonio in laguna, a cominciare da quelle dell’Arsenale. E’ stato infatti firmato dal Presidente della Repubblica il decreto attuativo che consentirà a Comuni, Regioni e Province di attingere all’elenco di beni non strategici che il Demanio si prepara a stilare per metterli appunto a disposizione - a costo teoricamente zero - degli enti locali, che potranno anche venderli o valorizzarli. Entro 90 giorni l’Agenzia del Demanio dovrà stilare l’elenco dei beni considerati non cedibili per la loro importanza strategica o culturale. Tutti gli altri rientreranno invece nell’elenco dei cedibili. Entro 30 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta del decreto con l’’elenco dei beni statali da dismettere, anche Venezia, se lo vorrà potrà presentare all’Agenzia del Demanio la richiesta di assegnazione di aree o fabbricati. Entro altri 30 giorni ci sarà la risposta.  «Certamente ci sono immobili o aree a cui siamo fortemente interessati e che ci candidiamo a gestire e valorizzare se saranno inserito nell’elenco del Demanio - spiega l’assessore al Patrimonio Mara Rumiz - a cominciare naturalmente dall’Arsenale, ad esempio con il complesso degli ex Sommergibilisti, ma anche all’ex Caserma Pepe del Lido e all’isola di Sant’Andrea, con l’ex Idroscalo. Ora che il decreto c’è cominceremo a muoverci, ma cercando di coordinarci con l’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni italiani, per evitare di presentarsi in ordine sparso, con minore efficacia. C’è inoltre da considerare che i beni saranno sì ceduti a titolo non oneroso, ma in molti casi necessitano di restauro e interventi e per i Comuni in difficoltà finanziare non rappresentano necessariamente un buon affare. Questo vale, ad esempio per le spiagge, che sono tra le aree che possono essere cedute ai Comuni». Il decreto a questo scopo prevede che i beni richiesti dai Comuni possono anche essere attribuiti a fondi di investimento immobiliare, divenendo così proprietari delle relative quote messe sul mercato e potendo così monetizzarle. Una strada che il Comune sta già seguendo per conto suo per altri immobili, con il fondo immobiliare che ha già costituito.. Entro poche settimane comunque l’Agenzia del Demanio comincerà necessariamente a stilare la “lista della spesa“ degli immobili o delle aree che diventano cedibili, sarà inevitabile lo scatenarsi di un’azione di lobby da parte dei principali Comuni italiani, perché in essa ci siano anche quei beni che interessano particolarmente. Nel caso di Venezia il tira-e-molla sarà in particolare con Ministero della Difesa e Marina Militare, finora particolarmente restìi a cedere pezzi di Arsenale di propria competenza, pur non utilizzandoli, come appunto il complesso degli ex Sommergibilisti, futuro centro residenziale dell’area. - Enrico Tantucci

 

  
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Estratto da La Nuova Venezia, 13 gennaio 2010.

  
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