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rassegna stampa  
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Corte d Appello, cresce la sorveglianza

La presidente della Corte d’Appello Manuela Romei Pasetti ha chiesto una maggiore sorveglianza di Palazzo Corner Contarini dei Cavalli. Lo ha chiesto al Comitato Provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, che ne ha discusso durante la riunione di venerdì scorso. Alla fine il Comune ha deciso di affidare la «custodia» interna dello stabile che ospita la Corte d’Appello ad una società di vigilanza privata.  Il problema di sicurezza che ha sollevato dalla presidente non è di poco conto. Infatti in più di un’occasione i magistrati e gli impiegati che lavorano lì, si sono trovati nei corridoi e praticamente in ufficio persone che non dovevano esserci. Estranei entrati senza motivo. Non c’è stato nessun rischio per chi lavora all’interno del palazzo. Ma giustamente la presidente Romei Pasetti ha sollevato la questione sicurezza sottolineando come, se fino ad ora sono entrate persone magari solo per chiedere informazioni, non si può escludere che vi possa entrare uno squilibrato o qualcuno che vuole vendicarsi per condanne che ritiene ingiuste. Da qui la richiesta e la decisione del Comune di pagare un servizio di custodia che prevede l’impiego di due vigilantes per turno. Il Comune già utilizza dei vigili urbani per questo servizio in altri palazzi che ospitano servizi dell’amministrazione giudiziaria.  Questo per quanto concerne l’esterno. La vigilanza esterna delle strutture che ospitano uffici giudiziari, invece, è affidata alle forze dell’ordine. Dall’estate scorsa per garantire questo servizio e nel contempo risparmiare carabinieri, poliziotti e uomini della Guardia di Finanza, sono stati impiegati anche i militari. Si tratta di soldati in forza al reggimento Serenissima dei Lagunari. Per turno di sorveglianza vengono impiegati un appartenente alle forze dell’ordine e due militari. Questi, seguendo un percorso prestabilito, provvedono a controllare l’esterno dei vari «siti» che ospitano uffici del Tribunale o delle Procure. L’impiego dei militari ha consentito di «recuperare» diversi uomini dirottati soprattutto in servizi di contrasto alla vendita itinerante di prodotti abusivi in centro storico.  La sorveglianza esterna dei palazzi della Giustizia a Venezia non è semplice considerato il fatto che le sedi sono disseminate in varie parti della città.  Quando, un giorno, verrà ultimata la costruzione della cittadella della Giustizia a piazzale Roma, tutti questi problemi saranno risolti in gran parte. La stragrande maggioranza degli uffici saranno ospitati nel giro di poche centinaia di metri e il perimetro da sorvegliare sarà molto limitato. Ma questa, per il momento, è un’altra storia. - Carlo Mion

 

  
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Estratto da La Nuova Venezia, 06 febbraio 2010.

  
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