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. | UNA RETE DI PARCHI DA FORTE MARGHERA PER RENDERE PIÙ BELLA LA TERRAFERMA Coalizione molto ampia, dalla sinistra all’Udc. Che garanzie ci sono di non finire come il governo Prodi? In politica non c’è nulla di vincolante al cento per cento. Ma c’è stato un accordo basato sul programma, e la mia persona è la garanzia che questo venga rispettato. Mi aspetto che tutti rispettino quell’accordo. In caso contrario sono pronto a liberare il campo. Il vero patto politico che sarà annunciato nei prossimi giorni è quello tra Pd e Udc». Il segretario Udc Casini si è detto «fiero» dell’appoggio alla sua candidatura. «Lo ringrazio per la fiducia e la simpatia. E sono soddisfatto di aver fatto da catalizzatore a questo nuovo insieme di forze». Ma come accontentare tutti quando si arriverà alla richiesta di posti? «Nessuno ha messo pregiudiziali basate sugli incarichi. Ho detto chiaro che gli equilibri tra partiti si vedranno in Consiglio comunale. In giunta voglio le mani libere, di sicuro non userò il bilancino. E introdurrò elementi di novità:; professionalità indiscusse della città e molti giovani, almeno il 50 per cento». I suoi avversari dicono che lei è teleguidato da Cacciari. «Ma dai... Io non dipendo proprio da nessuno. Ho grande stima e considerazione di Cacciari e buoni rapporti personali. E’ stato lui a chiedere la mia disponibilità per questa avventura. Basta». Sempre Brunetta dice che da ministro sindaco potrà far avere i soldi alla città». «Io dico che come ministro veneziano doveva portarli comunque. Negli ultimi tempi il suo governo non ci ha dato quasi nulla, Ne per la Legge Speciale, ne per la Città della Giustizia. Non si possono buttare là cifre e sparate. Per invertire la tendenza e battere la crisi occorrono progetti concreti, lo sviluppo della portualità a Marghera con il nuovo waterfront, la nautica, la cantieristica e la cultura nella città storica che può dare nuovo lavoro. Sempre nel rispetto dell’ambiente». Qualche esempio. «Nuove attività ai cantieri Lucchese della Giudecca fermi da anni, darsene per le barche a scarso impatto ambientale, con strutture galleggianti, l’Idroscalo»». A Mestre? «Un recupero edilizio mirato, con strumenti e incentivi nuovi in campo urbanistico. Mestre è una città che ha recuperato, questa giunta ha fatto tante cose belle, come le piste ciclabili, l’abbattimento di CelAna sotto la torre. Ma non è il massimo della bellezza. Penso anche alla tangenziale come strada urbana, inserita nella città e circondata da alberi, al completamento del sistema dei forti e del campo trincerato: una rete di parchi bellissimi che partono da Forte Marghera, che avevo acquistato quando ero assessore al Patrimonio». Il suo avversario vuole rendere pubblici gli incontri che avrà a Ca’ Farsetti. Lei cosa ha in mente sul fronte trasparenza? «La vera trasparenza si fa nelle scelte, che non vanno calate dall’alto ma condivise con i cittadini. Il nuovo ruolo del Comune deve essere aperto ai cittadini. Gli incontri annunciati? Non credo che Brunetta ci dirà gli incontri importanti». Con un leghista a capo della Regione e la presidente della Lega in Provincia non si sentirà nell’angolo se sarà eletto sindaco? «E perché mai? Non credo che le cose si facciano soltanto se le amministrazioni sono dello stesso colore. Esiste il principio della leale collaborazione tra enti e a questo io mi rifaccio». Il vero segno del cambiamento della giunta Orsoni. «Ho detto, facce nuove e il 50 per cento giovani». Nelle aziende? «Tagliare i rami secchi, privatizzare con giudizio, e non certo settori pubblici strategici come l’acqua». I sondaggi del Pdl danno Brunetta in vantaggio. «Noi siamo appena partiti. Ma il clima in città mi sembra molto positivo. Non vedo le ola sulle rive come il mio avversario, ma sono fiducioso. E certo di farcela. Non mi sarei messo altrimenti in questa avventura». La città storica ha due emergenze: la casa e l’afflusso turistico che rischia di stravolgerla. «Il turismo è l’attività economica principale di Venezia. Va gestito, come tutte le grandi ricchezze, altrimenti si finisce in rovina. Ma senza pensare a sbarramenti o limiti. Potenziando i servizi in rete, diversificando gli accessi e migliorando la mobilità». La casa. «Vanno intensificate le azioni per costruire nuovi alloggi con risorse private, come quelli previsti a Sant’Elena e all’area Italgas di piazzale Roma. Il ceto medio non può accedere alle graduatorie ma non ha i soldi per comprarsi una casa a Venezia. I negozi che spariscono, e arrivano le maschere o i cinesi. «Bisogna subito introdurre agevolazioni fiscali, contributi come per la casa. A questo serve anche la nuova legge Speciale». Non è un po’ tardi? «Io arrivo adesso. E ci voglio provare» Non la spaventa il tam tam mediatico, i sondaggi, la voglia di rivincita del centrodestra? «Proprio no. Adesso comincerò a incontrare categorie e associazioni per discutere con loro del programma, in vista degli Stati generali subito prima del voto. Ma sono certo che la città mi darà fiducia. E’ il momento di unire le nostre forze migliori».
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. | Estratto da La Nuova Venezia, 07 febbraio 2010. | ||||||
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