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I Lagunari in Afghanistan: immagini di una missione

Da tre mesi i lagunari del Reggimento Serenissima sono in missione nella zona di Farah, in Afghanistan: tra pattuglie, sminamenti, strette di mano, incontri con la gente

di Carlo Mion

 

Il lavoro nel deserto afghano è duro e pieno di insidie per i lagunari del Reggimento Serenissima, che dall'ottobre scorso operano nella zona di Farah, all'interno della propria area di responsabilità inseriti nella Task Force South (TF-S).
Il colonnello Giovanni Parmiggiani, Comandante della TF-S, e dello stesso Reggimento Serenissima ha più volte ripetuto, negli incontri con i capi villaggio della zona: «La sicurezza dei cittadini costituisce un diritto primario che deve essere sviluppato concretamente nel territorio dove si opera».

Case senza tetto, tutte uguali e dello stesso colore, strade battute nella polvere e tutto attorno solo il deserto che contraddistingue la parte meridionale della provincia di Farah. Questo è il paesaggio che normalmente i Lagunari incontrano nelle loro pattuglie quotidiane. Ciò che attrae di più, però, è la volontà degli afghani di uscire da anni di lotte, guerre e ricostruire un mondo civile.

I Lagunari in questi mesi di permanenza hanno ricostruito scuole, medicato e curato decine e decine di persone, soprattutto bambini. E poi distribuito viveri, medicinali e giocattoli in villaggi di poche case e in piccole città antiche, con resti di castelli e diventate strategiche per il controllo della zona a comando italiano.

 

 

  
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Estratto da La Nuova Venezia, 12 gennaio 2011.

  
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