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rassegna stampa  
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La descrizione della prima e seconda battaglia di Nassyria riportata dettagliatamente nell’articolo é’ conosciuta da tutti, avendone ampiamente parlato a suo tempo sia la stampa che i media televisivi  nazionali ed internazionali.

Trascriviamo invece la traduzione relativa all’ultima parte dell’articolo che riporta  l’opinione e le analisi  della rivista.

Si ringrazia il Sten. Lagunare Renzo Benettolo per la traduzione.

 

Lessons Learned - Lezioni Imparate:

Diverse lezioni apprese emergono da una prima analisi dei violenti eventi di Nassiria. L’Italia deve impiegare maggiori risorse per preparare ed equipaggiare adeguatamente i soldati Italiani a combattere in zone urbane, acquistare UAV tattici, e   maggiori strumenti di osservazione che aiutino ad identificare il nemico.

Le forze Italiane inoltre abbisognano di maggiore armamento pesante ( carri armati, elicotteri da combattimento ed  artiglieria auto-propulsa) all’inizio delle operazioni militari. * (nota 9)

Ridurre la forza di fuoco non aiuta il processo di pace, il problema e’ come si usa la forza di fuoco e non il suo possesso

Portare armi pesanti in una nazione straniera non significa necessariamente aumento progressivo dell’attività militare,  quantunque questo punto di vista sia opinione generale in Italia. Le forze Italiane potrebbero mettere le armi pesanti in hangars o depositi e mantenere gli stessi in buono stato di manutenzione e pronte all’uso.

Gli eserciti occidentali inclusa la U.S. Army hanno trascurato le lezioni che Israele ha appreso durante la guerra del Libano nel 1982. La fanteria Israeliana preferiva muoversi a piedi per evitare incroci ed attraversamenti di campi di battaglia in M 113 il quale era facile preda per gli RPG Palestinesi. Gli Israeliani sostanzialmente modificarono parte dei loro carri in modo che potessero sopravvivere alle minacce controcarro, crearono carri con armamento pesante  Achzair e Nakpadon  ed introdussero una versione per il conflitto ravvicinato del Merkava, specialmente attrezzato per la guerra urbana.

L’Italia dovrebbe sviluppare od acquistare economici ma robusti e ben armati aerei subsonici anti-guerriglia che possano bersagliare obiettivi a terra ed armare gli stessi con mitragliere, razzi, o nuove bombe di precisione  (come le bombe Americane di piccolo diametro) cosi’ da limitare i danni collaterali in un ambiente urbano. Questi lenti aeroplani con il loro ridotto raggio di virata ( per facilitare l’acquisizione obiettivi visuale) potrebbero gironzolare per un lungo periodo di tempo sopra il campo di battaglia e condurre una micidiale missione di “franco tiratore aereo”.

Le forze Italiane dovrebbero inoltre rivedere la loro teoria per operazioni civil-militari, psicologiche ed umanitarie. Queste operazioni sono sicuramente importanti, ma non sono sufficienti per stabilizzare una nazione turbolenta, e pensare di vincere guerre saturando zone ribelli con manifestini e tavolette di cioccolato non e’ realistico ed e’ nocivo. Il rivedere le attuali regole di ingaggio in caso di imboscata sono altrettanto necessarie. In diverse occasione gruppi da 10 a 15 guerriglieri del Mhadi Army, armati con Kalashnikov fucili d’assalto e RPG  hanno teso imboscate a pattuglie Italiane che si muovevano su veicoli con blindatura di protezione leggera.

Gli Italiani aprirono il fuoco con tutte le loro armi, ed riuscirono a sottrarsi ai mortali agguati districandosi velocemente, ma sfortunatamente queste azioni diedero la possibilita’ al nemico di ritirarsi  facilmente, senza soffrire di nessuna perdita.

Aumentare inoltre la potenza di fuoco delle pattuglie mobili Italiane con l’introduzione di potenti mezzi quali i veicoli trasporto truppe blindati tipo Centauro e Dardo non sarebbe una brutta idea.

La disponibilità di congegni per la visione notturna  potrebbe permettere di avere una variante Italiana rispetto al leggendario visore notturno  creato dall’ufficiale inglese Orde Wingate in Palestina nel 1930 per sconfiggere le milizie Arabe

Le forze armate Italiane dovrebbero lanciare una campagna di informazione per istruire i politici circa le apparecchiature militari, le loro potenzialità e le loro limitazioni.

Qualche Italiano  che ha l’incarico di prendere decisioni (decisionmakers),  risente della mancanza di conoscenza in affari militari.

Quando i proiettili volano (fischiano)  questo é inaccettabile MR

 

*(nota 9)

Durante l’estate dopo la richiesta del Comandante Italiano sul campo,  alcuni carri Ariete, veicoli trasporto truppe blindati Dardo, e AAV-7 A 1 – RAM/RS anfibi blindati furono mandati in Iraq.

Durante le operazioni acquatiche l’AAV-7 ha portato truppe attraverso acque accidentate ed  a terra per acquisizione obiettivi terrestri .

Questo veicolo può facilmente attraversare il fiume Eufrate per aiutare a contrattaccare attività dei  ribelli che intendano bloccare i ponti di Nassiria

 

 

 

 

  
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Estratto da Military Review, marzo-aprile 2005.

  
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