Emergenze sanitarie in Afghanistan
I Lagunari in prima fila
Le attività del contingente italiano in Afghanistan non hanno soste né variazioni e le rotazioni dovute ai vari cambi tra reparti non inficiano le attività sul terreno. E’ così che i Lagunari del reggimento “Serenissima” anche se da poso su terreno muovono ed agiscono con comprovata operatività.
L’azione sul terreno viene svolta non da soli ma in un parternierato sempre più stretto con le forze della Coalizione ei colleghi afghani che giorno dopo giorno acquisiscono nuove competenze.
La chiave di volta dell’”approccio italiano” rimane la popolazione locale, popolazione che nelle aree di competenza dei Lagunari soffre una grave mancanza di strutture ospedaliere.
Così anche le singole attività di incontro con i capi villaggio si trasformano spesso in richieste di aiuto di base.
In particolare, durante un`attività il capo villaggio di TAPPEH SADAT, piccola zona abitativa vicino alla FOB “Tobruk” di BALA BULUK sede della 1ª compagnia, i Lagunari hanno allestito una clinica mobile.
Durante le visite, l`attenzione del medico è stata da un grave problema sofferto da un bimbo. Il piccolo, di soli 3 anni, si era procurato una ferita al piede dovuta all`incapsulamento di un sasso sotto il tallone destro. Patologia minore che, in queste condizioni igienico-sanitarie si era aggravata causando così una profonda e pericolosa infezione.
Infezione che avrebbe potute avere come esito l’amputazione dell`arto. Il medico militare resosi conto della gravità del caso e dell`impossibilità di agire sul posto, ha attivato la catena medica per una pronta risposta.
Grazie alla disponibilità del team medico statunitense è stato possibile organizzare il trasporto presso il “Role 1” italiano della FOB “El Alamein” di FARAH.
Qui un’equipe italo-americana guidata dal medico militare italiano ha eseguito un intervento chirurgico al piccolo Hamibullah estraendo il sasso e medicando la ferita. L`operazione concepita organizzata e condotta con estrema rapidità ed efficacia ha avuto esito positivo.
Il piccolo Hamibullah attende ora la completa guarigione stimata in 40 giorni con medicazioni periodiche per poter ricominciare a correre ed a giocare con i propri coetanei.
Con una stretta di mano al Comandante della Task Force South, colonnello Giovanni PARMIGGIANI, il padre del piccolo paziente ha dimostrato una sincera gratitudine a tutto il contingente ISAF.