A seguito degli sviluppi della situazione politico-militare in Afghanistan, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato in data 20 dicembre 2001 la Risoluzione n. 1386 con la quale ha autorizzato il dispiegamento nella città di Kabul ed aree limitrofe, sotto il Cap. VII della Carta delle Nazioni Unite, di una Forza multinazionale denominata International Security Assistance Force (ISAF), con il compito di assistere le istituzioni politiche provvisorie afgane a mantenere un ambiente sicuro, nel quadro degli Accordi di Bonn del 5 dicembre 2001.
L'11 agosto 2003 è avvenuta l'assunzione di responsabilità della condotta dell'operazione da parte della NATO. Nell'ambito della rotazione dei Comandi NATO per la condotta di ISAF, l'Italia, a partire dal 4 agosto 2005 e per nove mesi, ha avuto la leadership dell'ISAF VIII, schierando in Afghanistan il Comando NRDC-IT (NATO Rapid Deployable Corps-Italy) al comando del Generale di Corpo d'Armata Mauro Del vecchio. Dal 4 febbraio 2007 la leadership di ISAF X è stata assunta da comandi "composite", formato da personale di staff proveniente dagli Standing HQ della NATO (NRDC e ARRC) nonché da personale delle Nazioni che contribuiscono all'operazione.
L'ISAF, che opera sulla base di un Military Technical Agreement (MTA) siglato dalle Autorità provvisorie afgane, comprende al momento militari appartenenti a 38 Nazioni.
Dal comandante di ISAF attualmente dipendono i 5 Comandi Regionali North, West, South, East e Capital, oltre ad assetti aerei, elicotteri, forze di riserva, forze speciali ed unità di supporto. Inoltre, nell'ambito di ciascun Comando Regionale operano più Provincial Reconstruction Team (PRT), organizzazioni miste militari e civili idonee a creare un ambiente stabile attraverso un processo di ricostruzione socio-economica, mediante il supporto alle attività di ricostruzione condotte dalle organizzazioni nazionali ed internazionali operanti nella regione.
Attualmente il Comando di ISAF è affidato al Gen. (US) David H. Petraeus.
In base a quanto previsto dall'OPLAN 10302, la missione in Afghanistan è caratterizzata da 5 fasi:
Fase 1: Analisi e preparazione;
Fase 2: Espansione, suddivisa, a sua volta, in 4 tempi:
1° Stage: Area Nord;
2° Stage: Area Ovest;
3° Stage: Area Sud;
4° Stage: Area Est;
Fase 3: Stabilizzazione (in atto);
Fase 4: Transizione;
Fase 5: Rischieramento.
È previsto che ISAF mantenga un costante coordinamento operativo con la struttura di Comando e Controllo già costituita per "Enduring Freedom".