Venerdì 1 settembre 2006, acque antistanti il Libano
Nella mattinata di oggi i primi militari italiani del JATF-L (Joint Amphibious Task Force - Libano) hanno preso terra nei pressi di Tiro.
Mentre sono in corso i preparativi della presa di terra della forza militare italiana, l'Ammiraglio di Divisione DE GIORGI e il suo staff hanno lasciato Nave Garibaldi a bordo di due elicotteri SH3D per incontrare il Comandante di UNIFIL, Generale PELLEGRINI e l'Ambasciatore d'Italia in Libano, S.E. MISTRETTA.
Al seguito dell'ammiraglio si trovano anche militari italiani della forza da sbarco con il compito di coordinare con il personale UNIFIL le operazioni di sbarco che avranno luogo domattina.
In serata Nave Garibaldi, che nella giornata di ieri ha effettuato un rifornimento laterale con una Unità rifornitrice della marina statunitense "in modo da arrivare davanti alle coste libanesi con il pieno" dicono a bordo, si ricongiungerà con le navi anfibie, San Giorgio, San Giusto e San Marco. Queste, scortate dalla corvetta Fenice, sono in navigazione verso le coste libanesi, da cui distano attualmente circa 200 miglia. Il Gruppo navale italiano, dopo essersi riunito, procederà verso l'area prevista per lo sbarco a sud del porto di Tiro.
L'operazione di sbarco, che avrà inizio domani mattina, prevede la proiezione a terra della componente operativa della JLF-L (Joint Amphibious Landing Force - Lebanon) della Early Entry Force nazionale e si svolgerà secondo le seguenti fasi:
operazioni di pre-sbarco: ricognizione dei fondali, in corrispondenza della spiaggia designata, in modo che i mezzi da sbarco non corrano il rischio di incontrare ostacoli durante la navigazione;
l'elitrasporto di una compagnia a terra di circa 120 fucilieri di Marina del Reggimento San Marco per la ricognizione e sorveglianza dell'area di sbarco in concorso con le forze di sicurezza libanesi;
sbarco dei mezzi navali (con personale, mezzi e materiali), dei mezzi cingolati anfibi (con circa 100 fucilieri a bordo) e, quindi, del grosso della forza con i restanti mezzi ruotati e materiali.
Al termine delle operazioni, le unità navali della Forza Anfibia avranno proiettato a terra circa 800 militari, suddivisi in:
oltre 600 Fanti di Marina del Reggimento San Marco;
120 Fanti del Reggimento Lagunari Serenissima dell'Esercito;
elementi della compagnia NBC;
elementi della componente EOD;
11 carabinieri della MSU, con compiti di polizia militare.
Una volta a terra la forza sbarcata formerà delle autocolonne per poi trasferirsi nell'area temporaneamente assegnata dall'UNIFIL che dista circa 20 km dalla costa.
"Ovviamente la presa a terra della Forza di Proiezione non avverrà secondo le classiche procedure dello sbarco anfibio operativo, ma sarà una presa a terra di carattere amministrativo seppure con le dovute cautele, tenuto conto dell'ambiente in cui si trovano" viene confermato dallo Stato Maggiore della Difesa.