A riconoscimento del lavoro svolto dai militari italiani, il sindaco della municipalità di Ma’rakah ha concesso la cittadinanza onoraria al reggimento, lagunari Serenissima, che il 12 aprile nella base “Matteo Vanzan”, alla presenza del generale di brigata Paolo Gerometta, passerà le consegne al 186° reggimento paracadutisti Folgore. I lagunari, presenti in Libano con una compagnia già con la Early Entry Force dal settembre 2006, lasciano il teatro operativo dopo circa sei mesi di operazioni sotto la bandiera delle Nazioni Unite.
Secondo il comandante dei lagunari, colonnello Luigi Chiapperini, i risultati sono “estremamente positivi: nella cosiddetta sacca di Tiro, grazie alla costante e capillare presenza delle pattuglie dei lagunari, non c’è stata alcuna violazione della risoluzione n. 1701 dell’Onu”. La presenza del reggimento sul terreno non si è estrinsecata solo con le attività di pattugliamento motorizzato e appiedato e di osservazione, svolte prevalentemente di notte (3.160 pattuglie diurne e 3.480 notturne, 1.240 static point diurni e 1.530 notturni, 420.000 km percorsi), ma anche con un continuo lavoro di assistenza umanitaria.
I medici del reggimento hanno visitato, in ambulatori allestiti dagli stessi militari, circa duemila persone, soprattutto anziani, donne e bambini, in diverse municipalità della propria area di responsabilità. Sono stati inoltre avviati 42 Quick Impact Projects (progetti a impatto immediato) finanziati con fondi sia nazionali che di Unifil (United Nations Interim Force in Lebanon), risolvendo parte dei bisogni primari della popolazione locale quali la costruzione di pozzi d’acqua, il trasporto dei rifiuti, la realizzazione di aree ricreative, la ricostruzione di strade e l’allacciamento di scuole alla rete elettrica.
Inoltre, grazie al contributo di alcuni enti e associazioni benefiche veneziane e alla spontanea raccolta di fondi fra gli stessi lagunari, è stato possibile donare materiale sanitario ad alcuni ambulatori medici oltre che materiale didattico e giocatoli alle scuole di alcuni villaggi del sud del Libano. La conoscenza reciproca tra ‘Fanti da Mar’, popolazione e autorità locali ha favorito la credibilità delle operazioni condotte dai lagunari. Ciò ha reso possibile l’organizzazione di incontri non solo di carattere sportivo (calcio, basket e pallavolo) con rappresentative locali, ma anche lo svolgimento del primo meeting dei sindaci della provincia di Tiro avvenuto nella base “M. Vanzan” nel mese di marzo. Il meeting è stato il coronamento della costante attività di cooperazione civile-militare svolta dalla cellula Cimic del reggimento.
Il 13 aprile la bandiera di guerra del reggimento rientrerà in Patria all’aeroporto Marco Polo di Venezia. Ad attenderla saranno presenti autorità civili e militari e rappresentanti dell’Associazione Lagunari Truppe Anfibie (ALTA). La bandiera, due giorni dopo, sfilerà al 7° raduno nazionale dell’ALTA che si svolgerà a Jesolo nei giorni 14 e 15 aprile.
Il giorno 11 maggio a Gorizia si terrà la cerimonia per il rientro in Patria dell’intero contingente italiano che ha operato alle dipendenze del generale di brigata Paolo Gerometta, comandante della brigata Pozzuolo del Friuli. Qualche giorno prima, il 20 aprile, presso la caserma “E. Matter” di Mestre, si svolgerà una breve cerimonia per commemorare il 1° caporal maggiore Matteo Vanzan, decorato di Croce d’onore alla memoria e caduto nel 2004 nel corso della difesa della base italiana “Libeccio” a Nassiriya (Iraq) e al quale è stata dedicata la base di Ma’rakah, sede dei lagunari in Libano.
Fra le attività già pianificate per il prossimo futuro, una compagnia del reggimento sarà impiegata, nel mese di giugno, in una esercitazione congiunta con il reggimento San Marco della Marina militare a Brindisi per integrare le procedure operative della Forza anfibia di proiezione dal mare. Inoltre, in autunno, i lagunari saranno imbarcati su una nave anfibia americana per l’esercitazione West African Training Cruise (WATC) lungo le coste occidentali dell’Africa congiuntamente a forze anfibie americane, inglesi, spagnole e delle nazioni africane di volta in volta toccate dalle unità militari in addestramento.