“Bentornati cavalieri e grazie per quanto avete fatto e, soprattutto, saprete fare per i nostri bambini”. Sono le parole di saluto rivolte da Mohammad Fawaz, direttore dell’orfanotrofio di Tibnin, agli uomini e alle donne della cooperazione civile e militare della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, impegnati in Libano nell’Operazione “Leonte 5”. Un ben tornato per l’unità dell’Esercito italiano, guidata dal generale di brigata Flaviano Godio, che ha iniziato le attività di supporto alla popolazione locale proprio da dove aveva terminato nell’aprile del 2007. Per la “Pozzuolo” è, infatti, un ritorno nel paese dei cedri in ottemperanza alla Risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
Il direttore dell'istituto, in cui sono ospitate circa 60 bambine, ha accolto i militari con grande calore e simpatia, ricordando quanto hanno fatto i soldati italiani dei vari contingenti che si sono succeduti negli ultimi due anni, e mostrando, incorniciate e appese ai muri, le fotografie delle attività svolte a favore dei piccoli ospiti ai quali, nell’occasione, sono state distribuite delle magliette con il logo di Unifil.
Il tenente colonnello Roberto Di Giorgio, responsabile delle attività Cimic, ha assicurato che i progetti di sostegno continueranno e che, a metà del mese di dicembre, inizieranno le visite mediche periodiche da parte di un pediatra militare, appositamente fatto giungere in Libano per svolgere l’assistenza sanitaria.
E il sostegno che il contingente fornisce alle realtà locali, è stato apprezzato da Susan Allee, principal officer integrated operations team leader per il Medioriente e Nordafrica del Dipartimento delle Operazioni di Pace delle Nazioni Unite, giunta ieri in Libano da New York per una visita ufficiale al Comando del Settore Multinazionale Ovest di Unifil. Nel corso dell’incontro con i vertici militari, l’alto funzionario dell’Onu ha espresso al generale Godio la soddisfazione per il lavoro svolto a favore della popolazione libanese, sottolineando l’importanza della collaborazione al fine di assicurare aiuti umanitari alla popolazione civile e assistere le forze armate libanesi.
Nei prossimi sei mesi, i circa 4mila militari del Sector West, dei quali la metà sono italiani e provenienti in buona parte dalla Brigata “Pozzuolo del Friuli”, avranno la responsabilità di un’area di oltre 800 chilometri quadrati, in cui risiede una popolazione di circa 400mila abitanti, suddivisa in 107 municipalità.
(fonte: Contingente Italiano in Libano)