LA "STECCA" DI JESOLO
A volte ci giungono in redazione delle missive
riservate; a volte goliardiche e alcune volte piccate per ipotetiche
manchevolezze o disfunzioni che avvengono o sembra a detta degli
scriventi, siano avvenute. Ovvero, piccole cose che pare possano
verificarsi nella nostra associazione. Gli anni trascorsi ci hanno
insegnato che i punti di vista sono molteplici, variegati ed in certi
casi, anche fantasiosi, ma pur sempre leciti. E quindi taluni interventi
sono glissati ed altri invece meritano uno sviluppo. Venendo alla
sostanza, ci si chiede da più parti, perché durante i raduni nazionali
e quindi durante la sfilata prospiciente il palco delle autorità, un
Presidente di Sezione sfili ostentando con particolare iattanza, sotto
il braccio sinistro a guisa d’uso britannico (e non solo), una qual
sorta di “bastone”.
Per dire: “Psicologia Militare – Marco Costa –
Ed. Angeli”. “Punto o pochi gli ufficiali che avrebbero portato la spada
(benché anche quelli di complemento al momento della nomina ne facessero
acquisto), ma tutti erano muniti di bastoni, nei reggimenti irlandesi di
prugnolo polito con una fascia d’argento ed in altri di malacca o di
frassino con il manico ricurvo, come quelli venduti dai tabaccai nelle
stazioni balneari inglesi. Alcuni avevano soltanto il bastone e
null’altro, neppure la pistola, convinti com’erano che il ruolo
d’ufficiale fosse di guidare e dirigere, non già d’uccidere… (Keegan,
1976, pag. 257-258).
Conoscendo tutta la storia del passaggio e
percorso della vicenda, mi permetto da queste pagine, di spiegare
l’arcano e spero “calmare” dissensi o quanto meno, gli amletici dubbi.
Vedrete che come sempre, “sapendo”… le cose si sistemeranno.
In occasione del VII° Raduno Nazionale di
Jesolo, per i legami affettivi e di grande rispetto che alcuni di noi
della Sezione di Jesolo e non solo, portavano nei confronti del Gen. D.
Raffaello Graziani, ai tempi Tenente in quel di Villa Vicentina al Btg.
Anf. “Isonzo” e allora Comandante di parecchi “lazzaroni”, come ci
chiamava Lui, si ritenne di invitarlo per l’avvenimento, ospite d’onore
della locale sezione A.L.T.A.
Debbo dire per la verità, che rintracciarlo fu
un lavoro di “intelligence” di non poco conto; si indagò a destra e a
manca finchè il suddetto non fu trovato residente in una località umbra.
Contattato, Egli ben volentieri si dichiarò
disponibile e tutti noi che servimmo in armi sotto il Suo Comando,
avemmo il piacere di godere ancora della Sua verve, eloquio arguto e
tagliente, simpatia e umanità. Si presentò per la sfilata senza prendere
posto sul palco delle autorità come gli sarebbe stato assegnato, ma
marciando con i “suoi Lagunari”. Portava sotto il braccio durante il
percorso, il famoso bastone di cui sopra. Cos’èra quel bastone?
Non era altro che una “stecca” che i “noni” di
un contingente, quando Egli fu trasferito in altro luogo, oggetto
lavorato di fino con intarsi e simbologie “misteriose”, gli avevano
donato a ricordo dei momenti in cui Egli li comandò.
Intendiamoci: non é la tradizionale “stecca”
di accademica ritualità; quest’ultima è un aggetto in siffatte modalità,
perché serve per lucidar bottoni ed è ereditato dalle spine. Noi
parliamo della “stecca” della “truppa”. Di solito un manico di scopa che
“artisticamente” veniva intagliato ed ornato a fantasia, durante gli
interminabili turni alle polveriere o di guardia.
Per ringraziare la Sezione ospitante, Jesolo,
il Gen. Graziani ritenne opportuno donare l’oggetto (il pomello è a
guisa di bomba a mano “Ananas”), al Presidente della stessa e bada
bene, con raccomandazione allo stesso, presente il sottoscritto che
testimonia le vicende, di sfilare nelle occasioni importanti, SEMPRE E
COMUNQUE, con quell’oggetto simbolo di tradizione e di rituale usanza.
Grande Uomo e grande Ufficiale il compianto
Gen. Raffaello Graziani!
A coloro che ritengono la cosa “fuori luogo”,
dirò che le tradizioni, e noi come associazione abbiamo lo scopo
statutario di conservare e promuovere le nostre tradizioni lagunari,
sono letteralmente formate da queste, se vogliamo, bizzarre e curiose
unicità e prerogative che il nostro status di, allora ed ora, Lagunari,
ci deve rendere orgogliosi di potercene fregiare.
Per altro, laddove non avessi convinto il
“dubbioso” ad oltranza, ricordo che una “stecca” è stata consegnata
durante il Raduno di Portogruaro, sia al Sindaco locale, che ad
incaricato del Comune di Verona, dove si terrà il prossimo Raduno
Nazionale dell’A.L.T.A. Meditate…
San Marco! Lag. Dino Doveri