Spett. A.L.T.A.
visito spesso il vostro sito dove, leggendo articoli e guardando immagini sempre interessanti, rivedo con grande interesse e talvolta anche profonda nostalgia tante esperienze entusiasmanti passate lungo la cimosa lagunare, ma soprattutto a Venezia, nell’isola di S. Andrea, con i miei lagunari, quando era normale mescolare il sudore della fatica con l’acqua salmastra della laguna in giornate ed esperienze indimenticabili che hanno segnato per sempre la mia vita di ufficiale per oltre sei lustri dei quali più della metà passati al comando di uomini.
Queste immagini, però, sicuramente non le avete poiché mi sembra di non averle mai date a nessuno; ve le invio molto volentieri perché il vostro entusiasmo nel ricordare la nostra stupenda realtà lo merita.
Mi trovavo lì per caso, desideroso, oramai da anni nello status di ufficiale in pensione, di conoscere le sorti della prestigiosa caserma “Gugliemo Pepe”, e voleva il caso che al seguito avessi la macchina fotografica.
Correva l’anno 1999, il 9 di settembre.
Dirigeva l’operazione un mio vecchio collaboratore, un Maresciallo che avevo avuto alle mie dipendenze quando ebbi il privilegio e l’onore di comandare il Battaglione Anfibio “Sile”.
In una giornata splendida e piena di sole, ma intrisa di malinconici pensieri, i due antichi cannoni, posti a difendere l’onore dei lagunari all’ingresso monumentale della casa dei fanti da mar della “Serenissima”, stavano per essere tolti da una grossa autogru, quasi a significare la fine di un’epoca.
E così è stato! Lo splendido palazzo dei soldati, già sede dei fanti da mar della Serenissima Repubblica di Venezia, del Settore Forze Lagunari, del Reggimento Lagunari “Serenissima”, delle Truppe Anfibie, doveva, a seguito di ordini superiori, essere dai lagunari abbandonato per sempre e lasciato a se stesso e al degrado del tempo che inesorabile passa e cancella.
Un caloroso saluto a tutti voi
Nel nome di San Marco!
Col. (l) ris. Leonida Grazioli