IL CALENDESERCITO 2008
Il "Calendesercito2008" è stato ideato e realizzato con risorse interne alla Forza Armata. I fotografi sono il Tenente Giuseppe Tarantino, Ufficiale effettivo all'Ufficio Risorse Organizzative e Comunicazione del Reparto Affari Generali, Stato Maggiore Esercito, il Primo Maresciallo Gabriele Rigon, sottufficiale pilota dell'Aviazione dell'Esercito e cultore dell'arte dell'immagine (agosto), Pierlino Bergonzi (novembre) e il Centro di Produzione Cine Foto TV e Mostre (Capo di SME).
La pubblicazione si apre con una prefazione a cura del Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo d'Armata Fabrizio Castagnetti, e contiene una serie di foto di ieri e di oggi di alcuni luoghi della memoria.
Novant’anni sono passati dall’epilogo vittorioso della Prima Guerra Mondiale. Un fatto rimasto nella storia, ma anche nel cuore di ogni italiano. Non c’è famiglia che non abbia dato il proprio contributo, spesso di sangue, a quel conflitto.
Nomi come Piave, Vittorio Veneto, Monte Grappa, Sabotino, Gorizia o Pozzuolo restano impressi nella memoria storica in maniera quasi sacrale. Tra il 1915 e il 1918 furono molti gli atti eroici dei nostri soldati, dalle cime più alte alle colline del Carso, dalle sponde dei fiumi al mare aperto, fino alla conquista dell’aria grazie all’arrivo di quei mezzi che D’Annunzio ribattezzò "velivoli".
Il Calendesercito 2008 vuole essere un omaggio alla storia, ma soprattutto a quegli uomini che contribuirono a farla. E questo nel segno della continuità che l’Esercito seguita a garantire con il sacrificio e lo spirito di abnegazione che caratterizza ancora oggi chi è chiamato a servire l’Italia. Molte cose sono cambiate in questi novant’anni. L’Europa è ormai una grande nazione fatta di tante patrie che collaborano tra loro, pur senza mai dimenticare e rinnegare la storia e i suoi moniti. Ed è inevitabilmente cambiato anche il concetto stesso di Esercito, diventato una Istituzione altamente professionalizzata nella difesa intesa in tutte le sue forme. L’Esercito Italiano è oggi in grado di intervenire in qualunque situazione di difficoltà a favore dei cittadini, ma anche in emergenze e aiuti umanitari a sostegno delle popolazioni più sfortunate in ogni parte del mondo. I nostri ragazzi non vanno più al fronte del Piave come quelli del ‘99, ma con lo stesso spirito affrontano missioni di pace scrivendo pagine altrettanto eroiche, sempre con discrezione e umiltà. È un "eroismo di pace" di cui l’Esercito Italiano è fiero.