Lettera dattiloscritta urgente
Mittente: Intendenza Generale dell’Esercito-Direzione dei Trasporti
Destinatario: Prefetto di Treviso
Testo:
Con riferimento ai precedenti accordi presi, comunicasi che il giorno 5 corrente saranno pronti a S. Ambrogio di Fiera, pel trasporto per via acquea dei profughi, otto burchi della capacità complessiva di 1600 uomini; il 6 corrente 10 burchi della capacità di 2 000 uomini; il 7 corrente 12 burchi della capacità di 2 400 uomini.
Pei giorni seguenti codesta Prefettura vorrà comunicare in tempo direttamente al Comando del Battaglione Lagunari Venezia quanti profughi dovranno sgombrarsi giornalmente, tenendo presente che non potranno essere trasportati più di 2 800 uomini al giorno, non essendo possibile fornire un maggior numero di posti in ferrovia per successivo sgombero da Chioggia.
Si rimane in attesa di conoscere d’urgenza la località di concentramento nella quale dovranno essere trasportati per ferrovia da Chioggia i profughi che vi affluiranno giornalmente, e ciò per poter dare in tempo le conseguenti disposizioni.
Il colonnello brigadiere
Direttore dei Trasporti
Data - 3.11.1917
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Analizzando attentamente lo scritto inviato dall' Intendenza Generale dell' Esercito-Direzione Trasporti, all'allora Signor Prefetto di Treviso, si può osservare ai fini di un ipotetico esercizio storico, che:
il giorno 3 Novembre 1917, i Comandi Militari, dopo prevedibili preoccupazione delle gravi problematiche che i civili avrebbero sofferto a causa dell'avanzamento delle Forze Austriache verso Venezia, comunicano al Prefetto del Capoluogo della "Marca", che l'organizzazione militare ha preordinato per il successivo giorno 5, l'allestimento di un "trasporto" composta di natanti, al fine di facilitare lo sgombero della popolazione.
Nell'ottica del grave disinteresse che altri autori assegnano ai militari nei confronti dei civili durante detto periodo, invece giova prendere atto che la logistica attinente alle tattiche dei Comandi di allora, si preoccupa non poco dei civili, tant'è che si organizza una vera e propria azione di evacuazione in sicurezza, degli stessi.
Si nota che il punto di raccolta è stabilito presso S. Ambrogio in Fiera (vedi pianta cittadina, indicaz. punto rosso), ora quartiere della Città sul Sile, dove desumiamo che si potessero radunare una congrua "flotta" di *"Burchi"- vedi foto - (detti anche in dialetto, "burci/burcio").
Vediamo così, che viene programmata un trasferimento di ben 5.800 persone frazionate in tre scaglioni ed imbarcate sui succitati natanti della capienza stimata di duecento persone cadauno.
Essendo comunicato al Prefetto di provvedere a quantificare il numero delle persone, si ordina che tale dato venga comunicato al "Battaglione Lagunari di Venezia";
ricaviamo che i "Burchi" erano in dotazione a detto reparto e che il suddetto non è altro che il Battaglione Genio Lagunari si stanza a Venezia - 1), unità composta dalle Compagnie 9a, 10a, 15a, 20a, 21a, 22a, 23a, 24a, provenienti dalla Brigata Lagunare estrapolatasi nel maggio del 1915 dal 4° Reggimento Genio.
Notiamo anche che i Comandi militari, invece di trasferire a Sud direttamente via ferrovia da Treviso, preferirono trasportare i profughi mediante natanti in navigazione di corsi d'acqua interni (via Sile/Jesolo) e Laguna di Venezia, sino a trasferirli su treno a Chioggia.
Evidentemente si scelse questa strada perché probabilmente la ferrovia che partiva da Treviso o non era funzionante o bersaglio degli Austriaci.
E' importante evidenziare a tanti anni di distanza, anche perché cronache e fatti sepolti nel tempo, quanto importante fu l'operato di quel Reparto che per la prima volta nella storia delle Forze Armate italiane, fu appellato con il particolare termine di "Lagunare".
* Natante: il Burchio risulta uno dei legni più comunemente usati nei tempi passati per i trasporti fluviali e sottocosta, dalle Marche all' Istria. Risulta essere stato il naviglio più grande è più diffuso utilizzato lungo i canali maggiori per i trasporti e poi adottato dai "sabbionanti" che scavavano la sabbia e la ghiaia alle foci dei fiumi. Il Burchio aveva lunghezza compresa tra i 20 ed i 35 metri e larghezza tra i 3,5 ed i 6,5 con un pescaggio a pieno carico variabile tra 1 e 2 metri. Lo scafo si presentava a fondo piatto e di costruzione solidissima con l'ossatura in rovere ed i larice e con lunghi fianchi svasati verso l'esterno. (www.modellismonavale.com) - (Gazzettino di Venezia) - (Al Grido di San Marco! - Edizoni A.L.T.A.)
1) "Al Grido di San Marco! - Colasanti, Neri, Assenza - Ed. A.L.T.A., pag.35.