Una giornata emozionante
Ho ancora vivo memoria il ricordo di quando in una luminosa giornata di marzo del 1956 accompagnai per la prima volta il Comandante De Biase nella visita alla Cannoniera Alano ormeggiata all’Arsenale di Venezia.
L’emozione fu soprattutto forte quando, percorsa la passerella e saliti a bordo, fummo accolti dai fischi regolamentari del nostromo e rispondemmo con il saluto alla bandiera togliendoci il basco. I ricordi di scene del tipo, viste in tanti film, ebbe la sua parte nel farmi venire la pelle d’oca e nel riempirmi di giovanile orgoglio.
Non capita tutti i giorni ad un giovane di ventitre anni di salire su una nave da guerra!
L’ufficiale incaricato ci fece visitare la nave e ci trattenemmo un po’ a parlare nel quadrato ufficiali sulla cui parete faceva bella mostra una targa di bronzo che celebrava i fasti di questo eroico naviglio che aveva preso parte allo sbarco di Okinawa durante il quale aveva visto, durante una battaglia con la flotta giapponese, spazzare via proprio il quadrato ufficiali in cui ci trovavamo; L’emozione crebbe all’idea di trovarmi in un luogo così ricco di tragica storia.
La nave originariamente appartenuta alla US Navy (classe LST: Landing Ship Tank), faceva parte degli aiuti che ci erano stati concessi dagli Stati Uniti per costruire un’efficace forza di contromisure mine e potenziare la capacità di supporto di fuoco per il Battaglione San Marco, ricostituito ufficialmente nel 1965,ma che già dal 1948 aveva iniziato ad operare nell’ambito di una unità interforze dipendente dall’Esercito.
L’Alano apparteneva al nucleo di naviglio da 400 tons classe Cani, formato dalle sei cannoniere d’appoggio classe Alano: Alano, Bracco, Mastino, Molosso, Segugio, Spinone, derivate dalla trasformazione di naviglio da sbarco e impiegate per fornire un appoggio di fuoco ravvicinato ai reparti anfibi che ci era stato ceduto dagli Stati Uniti.
In conclusione una bellissima irripetibile esperienza.
Sempre San Marco!
Ten. Lag. Alberto Palombi