“lettera aperta” del Cappellano Militare a tutto il personale e loro famiglie in occasione delle prossime Feste PASQUALI
Amico Carissimo,
stiamo ormai per arrivare ai giorni più solenni dell’anno: la SETTIMANA SANTA per giungere così alla grande e solenne VEGLIA PASQUALE, Madre di tutte le Veglie e centro della nostra Fede, di cui vi avevo parlato nella precedente lettera, pertanto, ora, ti invito, in questi ultimi giorni della Quaresima, a fermarti qualche istante e pensare alla tua fede. Credi in Dio? ma soprattutto ti fidi di Lui? qual è il tuo rapporto con Dio? come vivi la tua appartenenza alla Chiesa di Cristo? vivi i Sacramenti: Messa, Confessione …. ?, è il momento per ripensare alla tua vita, alle tue scelte, alla tua dimensione spirituale.
La Quaresima che stiamo vivendo ha lo scopo di prepararci alla Pasqua, ricordandoci il nostro Battesimo, ti ricordi il tuo? Quando sei stato Battezzato? cerca la data nei tuoi ricordi e fissala tra le tue cose care è un modo semplice per ricordare che siamo creature di Dio e con Lui dobbiamo camminare e a Lui dobbiamo ritornare.
Pertanto il mio impegno come Sacerdote e Amico è quello di darti l’opportunità di camminare su questa strada o di eliminare i tuoi dubbi e perplessità facendoti fare esperienza di Dio, e come? parlandoti di Lui, del suo Vangelo, e aiutandoti a vivere da protagonista la tua vita alla luce del Figlio di Dio, con semplicità e normalità, ma certi di fidarci di Lui sempre e comunque.
Credere non significa credere che Dio esiste, ma significa Fidarsi di Lui e amare tutti e sempre. Regole semplici da dire, ma non da vivere, ma questa è la strada che voglio indicarvi per vivere il Battesimo.
Uno delle tante cose che dobbiamo fare o riprendere è la CONFESSIONE. Nel Sacramento della Riconciliazione il Padre e il Figlio ci donano lo Spirito Santo per la remissione dei nostri peccati, e lo fanno attraverso l’azione della Chiesa, mediante il Sacerdote. Nella pratica della Confessione, quindi, per il fedele e ancora più per i ministri della Riconciliazione, diventa particolarmente tangibile l’azione dello Spirito di Dio, che ci chiama ad una speciale intimità di intenzione e di azione con Lui. San Paolo sintetizza con il termine “Ambasciatori” il ministero mirabile e gratuito dei sacerdoti: “noi fungiamo quindi da ambasciatori per Cristo, come se Dio esortasse per mezzo nostro. Vi supplichiamo in nome di Cristo: lasciatevi riconciliare con Dio”. (2 Cor. 5, 20).
La Chiesa prescrive la Confessione almeno una volta all’anno, ma raccomanda di incontrare il Signore frequentemente in questo Sacramento (una volta al mese, ogni due mesi…), anche quando non ci sono peccati gravi. Non è necessario confessarsi ogni volta che si riceve la Comunione, ma non bisogna riceverla se non si è in grazia di Dio. Così cari amici, vi invito ad accostarvi a questo Sacramento per prepararvi bene alla Pasqua e per riprendere il vostro cammino di amicizia con Gesù.
Non guardate all’uomo, ma al prete al suo servizio a quello che rappresenta. So di non essere all’altezza del ministero che mi è stato affidato, so che si nota più la mia umanità che la mia santità, ma con voi sono amico e cristiano e per voi sacerdote. Confidando nella vostra stima e nella vostra intelligenza a non giudicare ma ad amare, a non vedere quello che sembro, ma quello che sono, vi aspetto a pregare insieme e a preparavi alla Santa Pasqua.
Ora nel salutarvi vi auguro una Santa Pasqua nel nome del Signore Risorto.
Spero di incontrarti in uno di questi momenti
tuo Don Marco
Solbiate Olona, 5 aprile 2009
Domenica delle Palme