Il sette aprile scorso nella basilica di Santa Maria in Trastevere in Roma si é svolta una messa di suffragio in occasione della ricorrenza del 41° compleanno del Capitano Lagunare Massimo Ficuciello.
Alla cerimonia religiosa, organizzata dalla Sezione dell’ALTA di Roma hanno preso parte, tra gli altri, la famiglia Ficuciello, gli on.li Parisi e Martino e numerosi Ufficiali Generali dell'Esercito in servizio attivo e non.
Inoltre hanno aderito all'invito molte Associazioni d'Arma accompagnate dai Labari nazionali tra i quali ha spiccato il Labaro nazionale del “Nastro Azzurro”.
Il rito religioso é stato officiato da Padre Mariano Asunis cappellano militare della Brigata Sassari già presente in Iraq al tempo dei tragici fatti di Nassiriya.
Al termine della funzione il coro ha intonato l’inno del Reggimento Lagunari "Serenissima".
Cronaca di una giornata a Roma, in veste di Alfiere.
Sono stati dei momenti contrastanti e contrapposti, se non addirittura lontani, se così potremmo interpretare, quelli relativi alla Santa Messa celebrata in ricordo della nascita del Capitano Lagunare Massimo Ficuciello, che come tutti sanno, è caduto a Nassiriya.
Il momento del ricordo di uno di noi che non c’è più, occasione triste e meditativa, e periodo pre pasquale dove invece ci si accinge all’avvento della risurrezione; persone con l’animo triste nel ricordo di chi è andato avanti ed in contrapposizione bimbi nella piazzetta antistante la Chiesa, che giocano festosamente nelle luci dorate di un tiepido tramonto romano.
Volti seri e fugacemente velati per i tratti della malinconia nel ricordo del figlio, del parente, dell’amico e del commilitone, e volti sereni invece, di fedeli che si approssimano al momento serale di fede; l’omelia dell’officiante che ci si attende densa di tristezza ed invece risulta carica di pensieri forti e di parole proiettate in avanti nella speranza.
Mi è sembrato questo il filo conduttore di questo evento, che noto, è passato sulle sedi storiche dei Lagunari, un po’ in sordina. Un po’ defilato, forse.
Alle ore 17:30 del 7 Aprile, presso la Basilica di Santa Maria in Trastevere, la Famiglia Ficuciello ha ricordato con una Messa il suo caro, nell’anniversario della nascita .
Presenti oltre ai genitori di Massimo, amici e parenti, personalità politiche e militari.
Le figure note, degli ex Ministri della Difesa, On. Martino ed On. Parisi.
Le alte gerarchie militari invece erano rappresentate un nutrito gruppo di Generali
Inoltre erano presenti diversi labari ufficiali di associazioni d’arma della Città Capitolina; l’A.L.T.A. condotta dal Presidente Generale Saltini, era sul posto con il Labaro della Sezione di Passons di Udine, accompagnato dal Presidente Merlino ed alfiere Zucco, e naturalmente il Labaro Nazionale, “portato” da alcuni iscritti, appositamente spostatisi Roma.
La Sezione A.L .T.A. di Roma, coordinatrice dell’avvenimento, era rappresentata dal suo Presidente Lagunare dott. Pallotta e ben supportato dal Lagunare dott. Ten. Maturi.
Il Labaro Nazionale era inoltre scortato oltre che dagli incaricati Lag. Doveri e Capitano Lag. Bortoletto, da una Lagunare appositamente concessa dal Rgt. ed agli ordini del Capitano Lag. Corina.
Inoltre presenti per l’indissolubile legame con il Reparto, il Col. Chiapperini e gentile Signora ed il Col. Cillo.
Come dicevo sopra, l’omelia è stata sicuramente apprezzata da tutti essendo stata enunciata da Padre Mariano Asunis del “Sassari”; si coglie da alcune espressioni che il sacerdote è un tipetto tutto pepe. Se così non fosse stato, non mi sarebbe stato subito congeniale visto che, come gradisco io, si coglie subito che questo è un uomo del “fare” e non del “dire”, un uomo che chiacchiera poco ma che trasmette fede e pensiero di Dio. Le sue parole relativamente all’occasione della cerimonia, hanno infuso ai presenti, non tristezza ma positività.
Chi non si ricorda di questo ieratico ecclesiastico sardo, alla testa del corteo di bare coperte dal Tricolore, quando gli Eroi di Nassiriya rientrarono in Patria; ( la TV ha stampato nella mente degli italiani il suo volto per altro – nota dello scrivente - molto somigliante all’attore Michael Keaton, uno degli interpreti dei moderni film su “Batman”). A mio avviso, rassicurante figura di religioso, come più spesso si vorrebbe vedere.
E sicuramente riceverò da Lui un qualche rimprovero per queste facezie che vi evidenzio ma che sicuramente non desidera, ma ahimè, il mestiere del cronista è difficile…
Poi, chi fosse amante del bel canto, non sarebbe potuto rimanere indifferente alle armonie prodotte da un Coro a dir poco “strepitoso” e che s’inerpicava in malinconiche ma robustissime arie di Messa da Requiem ed al qual Coro è dovuto un ringraziamento per avere alla fine della cerimonia religiosa, offerto ai presenti che si fregiavano del Leone di San Marco, un graditissimo e commovente Inno dei Lagunari.
Fa riflettere che questi artisti, suppongo romani e con legami per i Lagunari pressoché nulli, abbiano snocciolato l’Inno nella sua forma corretta e nella sua progressiva interezza di strofe.
Chi qui scrive, che impassibile doveva solo militarmente sostenere il Labaro Nazionale, non è riuscito a trattenersi e contrariamente alla prassi cerimoniale, si è messo pure lui a cantare con il coro, soddisfatto di poterlo finalmente fare nella maniera consona e corretta e soprattutto priva d’incertezze ed afflitta da improvvisi vuoti di memoria…
La mia è voluta essere qui non una scarna e asettica cronaca, ma un di più: un andare sulle emozioni e spero di esserci riuscito soprattutto con lo scopo di ingigantire, qualora ve ne fosse bisogno, la figura del Capitano Lagunare Massimo Ficuciello.
Dal vostro cronista in loco. San Marco!
Lagunare Dino Doveri.