Mi invia tra i nutriti scambi di indagini particolareggiate relative alle vicende belliche degli ultimi due conflitti mondiali, il valente ricercatore storico Bruno Fanton, in ossequio alla reciproca amicizia che mi vede debitore nei suoi confronti per avermi fornito diverse ricerche sul tema a me caro “I Lagunari”, una serie di foto riguardanti la I ° G.M. e scattate presso l’ Idroscalo dell’Isola di Sant’Andrea, e che mi piace per senso di condivisone e spirito di corpo, rendere alla conoscenza dei visitatori.
Mi trasmette infatti l’Amico Fanton: (…il rinvenimento di queste foto mi fanno ritenere che - n.d.r.), qui a mio avviso siamo certamente a Sant'Andrea, a giudicare dalle aviorimesse e dagli scivoli, e si tratta del collaudo operativo del nuovo bombardiere Caproni in versione idro -Verosimilmente Ca. 47 rinominato Ca. 5 per la versione speciale-. A prua campeggia una mitragliatrice pesante (pesante nel senso della massa, ma di certo non nel calibro) Fiat 1914, spogliata del manicotto e dei tubi per il raffreddamento a liquido.- Sopra il baldacchino centrale e a sporgere dall' ala superiore, si trovava un' altra analoga arma, che però data l' inclinazione dell' inquadratura non risulta visibile.- Vita amara per l' armiere che vi doveva accedere.- I motori sono 2 traenti e 1 spingente, per la potenza complessiva di 450 hp, se non ricordo male.- Per l' epoca si trattava di una bestia di tutto rispetto (specialmente la versione "terrestre") e lo conferma il fatto che gli Amerigo (americani – n.d.r.), ne acquistarono un certo lotto e la licenza di produzione.- Ma non essendo legati come noi a lobbies industriali "torinesi" e puntando alla qualità, sostituirono subito i motori Fiat con i loro "Liberty" da 200 HP.- Nota, nella versione terrestre, la presenza - oltre al carrello triciclo con ruotino (pure doppio) anteriore, la presenza di un pattino, sotto la coda, per evitare che il peso del motore posteriore facesse "sedere troppo" la macchina in atterraggio o da ferma.- La relativa immagine comunque è decisamente post-bellica, stando alle divise.-
Il più grande della serie era però il Ca. 4 (strano sistema di numerazione, quello di Gianni Caproni) che era un triplano ed era denominato non ufficialmente "il condominio".- Nella fattispecie il "condominio" raffigurato reca una sfilza di "Giacomini" (sic!) (bombe – n.d.r.) appesi all' esterno della stiva-bombe (?).- Si trattava di ordigni da 164 mm e non mi è ancora riuscito di capire se la denominazione derivasse dal cognome del loro "ideatore" o fosse un vezzeggiativo scherzoso.- Il governale e gli impennaggi, che quasi non si individuano nella foto, dovevano essere estremamente sottili, al punto che mi verrebbe quasi da pensare che si tratti di proiettili per artiglieria modificati con l' aggiunta della "coda".- Solo che..... il 164 come calibro di artiglieria non mi dice un gran che.-
Non mi resta che ringraziare l’Amico Fanton, per avrci potuto dare modo di considerare una delle nostra Caserme “lagunari” in tempi e vicende praticamente a noi inusitate e per cui ancor più preziose.
Ricerca e commento di Bruno Fanton - (Ricerche Storiche Pro Loco Paese di TV), foto tratte da "Treviso Combattente" di Altarui (Cassamarca), da " www.fin.it " e da " www.forumeerstewereldoorlog.nl ".
Coordinamento redazionale, Lagunare Dino Doveri.
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