Un sincero ringraziamento alla
Sezione ALTA di Chioggia ed al Suo Presidente. Dovuto ed anticipato
per la grande ospitalità ricevuta su quanto andrò a sotto descrivere.
A Chioggia, il 4 Novembre, Festa della Vittoria, ma anche
Giornata delle Forze Armate e soprattutto Giornata del Ricordo dei Caduti,
si è commemorato Domenica 6.
Come da nuovi indirizzi governativi, ci si sposta alla
prima domenica successiva alla ricorrenza.
Che mi sembra anche cosa buona e giusta.
La Sez. ALTA di Chioggia,
in forma attiva e confacente, ha partecipato nella consueta nutrita
rappresentanza capitanata dall’Amico Presidente Giordano Daneluzzi.
Raduno nella meravigliosa
Piazzetta Vigo, da dove si è mosso il corteo delle associazioni d’arma lungo
il Corso del Popolo, purtroppo proprio quando la prevista e copiosa poggia
ha cominciato ad imperversare. Il corteo… bagnato, ha raggiunto l’Auditorium
all’altezza del Palazzo Comunale, dove si è svolto il clou della giornata.
Il Ricordo dei Caduti. In
questa occasione, la Città di Chioggia, ricorda uno dei suoi tanti figli
caduti durante la Grande Guerra. Lo ricorda grazie anche alla pubblicazione
del bel libro “Sulla rossa petraia del Carso“ il cui autore, il Maestro
Renzo Chiozzotto, presente all’incontro, illustrava per sommi capi, lo
spirito dell’opera e la figura del Caduto.
Il Sottotenente Carlo
Voltolina, figura eroica, Medaglia d’Argento al V.M., perito in azione sul
Carso nel 1916, pur trascorsi 95 anni, molto avvertibilmente è figura che
ancora aleggia ben definita nelle orgogliose memorie della Cittadinanza
clodiense. Come altre figure militari della Città lagunare.
Con piacere ho gradito la
presenza del Lagunare dott. Sautariello dell’Associazione del Fante e nostra
vecchia conoscenza perché dall’ALTA Egli trae, associativamente parlando, le
Sue origini.
Con partecipazione e veemenza, Egli ha voluto giocare a
tutto campo, sviscerando sulle tematiche della particolare ricorrenza,
pensieri e fatti storici, considerazioni e valori, e dove mi vedo ad
apprezzare convinto il contenuto della Sua prolusione.
Terminata la presentazione
dell’opera ed espletato il saluto del Sindaco della Città di Chioggia avv.
Giuseppe Casson, i presenti si sono spostati nella vicina Chiesa di San
Giacomo dove si è celebrata la Santa Messa a suffragio dei Caduti di tutte
la Guerre.
Purtroppo il tempo inclemente che per altro tragicamente
imperversava in tutt’Italia, non ha permesso ai convenuti, e l’Alzabandiera
e gli schieramenti delle Associazioni d’Arma.
La Sezione ALTA di Chioggia
ci ha poi ospitati - presenti con grande senso di “Spirito di Corpo
Lagunare” il Colonnello Luigi Puce attualmente Comandante del 1° Btg.
Lagunari di Malcontenta, ed il Maresciallo Domenico Boscolo (che giocava in
casa) - per un, a dir poco, “lauto pranzo”, relativamente al quale abbiamo
apprezzato le capacità culinarie invero notevoli del Presidente della
Sezione locale, l’Amico Daneluzzi al quale vanno i più sentiti
ringraziamenti da parte del Capitano Alberto Bortoletto e miei, per la
splendida ospitalità. E per il “luculliano” convivio.
Chioggiotto di origine, il
sottoscritto può ben dire di aver ri-assaporato le fragranze archiviate da
tempo nella memoria (oramai sepolti in un cinquantennale deprimente oblio
“campagnolo”), dove di pesce se ne parla, se ne mangia, ma non lo sia sa
cucinare! Come dalla antica tradizione gastronomica dei “corsari” pescatori
“ciosoti” e che tutto il mondo riconosce alle genti del luogo. Sul come
cucinare il pesce, lì non si discute!
Ancora sorrido sulla
accademica ed accalorata disputa da parte del simposio, nell’individuazione
del nome in lingua italiana del misterioso pesce che colà viene chiamato
“muso duro” e che in versione “saòr” si è dimostrato una favolosa “leccornìa”.
E subitamente
documentatomi, cari Amici di Chioggia, il “muso duro” sembrerebbe fosse per
il resto dell’Italia vista come una nazione che parla la stessa lingua…, il
“pesce capone o cappone”.
Sembra anche detto da noi
locali, “anzolo, anzoloto o anzoleto”; ma in giro per l’Italia degli
innumerevoli dialetti, “gallinella, cuozzo, testa grossa, maziolo, lucerna,
testolina” ecc. ecc. Ricerche enciclopediche… ma mi sa tanto che qui ci
perdiamo nel “mar magnum” (per restare in tema), della nomenclatura
dialettale delle varie marinerie italiche.
In conclusione, si è dovuto mettersi sugli attenti e
gustare quanto, in massiccia profusione, ci è stato offerto.
Tornando a noi debbo
sottolineare un bell’intervento del Col. Puce a conclusione della splendida
se pur “bagnata” giornata d’incontro, il Comandante ha voluto illustrare ai
presenti, supportato dal M.llo Boscolo, le problematiche e le realtà del
nostro amato Reggimento. Un grazie di cuore per la fraterna e indiscussa
disponibilità che sempre il Col. Puce dimostra per noi “vecchi baffi”
dell’ALTA.
Sotto una battente pioggia, i camerateschi saluti ed i
futuri appuntamenti.
Dal vostro cronista in loco, San Marco!
Lagunare Dino Doveri