esercitazione "amphex 2012"
Nel periodo dal 23 maggio al 2 giugno si è tenuta,
nel Tirrenio centrale, l’esercitazione aeronavale e anfibia "Amphex 2012".
L’esercitazione è considerata una delle più importanti attività di
addestramento per la Marina Militare Italiana che ha schierato la portaerei
Garibaldi, 3 cacciatorpediniere con capacità antiaerea, 2 navi da sbarco
anfibio con a bordo 12 elicotteri, 3 fregate, 2 sommergibili, 2 cacciamine,
3 pattugliatori e altri assetti navali minori nonché 2 compagnie di fanteria
anfibia una fornita dal Reggimento San Marco e l’altra dal Reggimento
Lagunari (per un totale di 4000 tra ufficiali, sottufficiali e truppa).
“Ogni singola capacità – spiega la Marina Militare
– è utilizzabile nel contrasto alla pirateria, nell’evacuazione di personale
civile dalle zone di crisi, nella distribuzione di aiuti umanitari alle
popolazioni bisognose e nel controllo dei flussi migratori”.
Per Amphex 2012 la Squadra Navale comandata
dall’Ammiraglio di Squadra Giuseppe De Giorgi, divisa in due parti
contrapposte ha simulato situazioni del tutto simili ai già sperimentati
teatri operativi in cui la Marina Militare normalmente è chiamata ad
operare.
Durante l’esercitazione, inoltre, sono stati
sperimentati tutti i fattori che nella realtà incidono sulle operazioni
militari: le regole di ingaggio, le implicazioni di politica estera, grazie
anche al contributo del Ministero degli Affari Esteri che ha inviato due
political advisor.
Lo scopo dell’esercitazione è quello di addestrare
lo strumento aeronavale e la forza anfibia a gestire una situazione di crisi
in un paese straniero, preparandosi a proiettare le proprie truppe da sbarco
sul terreno, sia per difendere i connazionali ed eventualmente evacuarli
dalla zona di crisi, che per creare una cornice di sicurezza all’ingresso di
aiuti umanitari.
In particolare i Lagunari sono stati chiamati ad
effettuare operazioni di sbarco con mezzi anfibi e con elicotteri,
operazioni di controllo del territorio in profondità, costituzione di check
point e punto di controllo e di esfiltrazione di connazionali dalle zone di
crisi.
Fonte Rgt. Lag. "Serenissima"
Ha preso il via, nel Tirreno centrale, l'esercitazione
aeronavale e anfibia denominata Amphex 2012. Per quella che è
considerata una delle maggiori attività addestrative e ancor di più un
evento, la Squadra Navale italiana si è schierata con il meglio della sua
forza guidata dalla portaerei Garibaldi che ha a bordo 7
AV8 B. Ed ancora 3 cacciatorpediniere con capacità antiaerea, 2 navi
da sbarco anfibio con a bordo 12 elicotteri tra EH101,
SH3D e AB212, poi due compagnie del Reggimento San
Marco (289 fanti di marina), 3 fregate, 2 sommergibili, 2 cacciamine,
3 pattugliatori e altri assetti navali minori (per un totale di 4000 tra
ufficiali, sottufficiali e truppa) a cui viene garantita una componente
aerea fornita dai velivoli (EFA, Tornado e AMX) dell’Aeronautica Militare e
una terrestre dell’Esercito (104 soldati e diversi mezzi).
Ogni singola capacità è utilizzabile nel contrasto alla
pirateria, nell’evacuazione di personale civile dalle zone di crisi, nella
distribuzione di aiuti umanitari alle popolazioni bisognose e nel controllo
dei flussi migratori.
Per questa Amphex 2012, iniziata sabato 19
maggio, la Squadra Navale, comandata dall’Ammiraglio di Squadra Giuseppe De
Giorgi, che è anche il direttore dell’esercitazione, si è divisa in due
partiti contrapposti, ognuno dei quali gioca un proprio ruolo in uno
scenario di crisi internazionale predefinito attraverso un attento lavoro di
pianificazione: in pratica sono state ricreate situazioni del tutto simili
ai già sperimentati teatri operativi in cui la Marina Militare normalmente è
chiamata ad operare.
Durante l’esercitazione, inoltre, vengono sperimentati
tutti i fattori che nella realtà incidono sulle operazioni militari: le
regole di ingaggio, le implicazioni di politica estera, grazie anche al
contributo del Ministero degli Affari Esteri che ha inviato due political
advisor; grande risalto è dato anche alla componente mediatica attraverso il
lavoro di una unità SIMPRESS (Simulated Press)
che segue tutte le attività (creando e pubblicando giornalmente quattro
quotidiani e un telegiornale, con interviste e servizi inseriti nello
scenario), con lo scopo di addestrare i Comandanti ed i loro staff al
rapporto coi media.
Da una parte la forze navale di uno Stato democratico
membro delle Nazioni Unite e di altre organizzazioni internazionali,
dall’altra la flotta di uno Stato in cui vige un potere autoritario e che è
sospettato di violare i diritti umani verso i propri cittadini e gli
stranieri che vivono nel suo territorio.
Lo scopo dell’esercitazione è quello di addestrare lo
strumento aeronavale a gestire una situazione di crisi in un paese
straniero, preparandosi a proiettare le proprie truppe da sbarco sul
terreno, sia per difendere i connazionali ed eventualmente evacuarli dalla
zona di crisi, che per creare una cornice di sicurezza all’ingresso di aiuti
umanitari.
Non più soltanto un test della componente anfibia dunque,
ma una messa in pratica delle molteplici capacità degli uomini, dei mezzi
aeronavali e anfibi.
La Marina Militare, consapevole della propria duplice
finalità (capacità dual use) quale strumento della “politica di sicurezza” e
della “politica estera” del Paese ha continuato nel suo processo di
realizzazione di una Forza Armata moderna, con attitudine alla proiezione di
capacità, versatile e pronta nella risposta alle diverse tipologie di crisi
provenienti dal mare, e l’Amphex si inserisce proprio in questo contesto
facendo emergere risultati che hanno dimostrato l'elevata professionalità
degli equipaggi e la grande efficacia dei mezzi aeronavali: risorse umane e
tecnologiche da sempre al servizio della collettività nazionale e
internazionale.