A proposito del basco verde...
un commento all'editoriale del Presidente Nazionale
Mi è appena arrivata la rivista e leggendo l'editoriale del nostro
Presidente Nazionale mi trovo perfettamente d'accordo quando parla del
"Basco Verde", che certamente non è un argomento marginale.
Non criticatemi se Vi sembro un po' troppo militarista ma alle forme ci
tengo e penso siano fondamentali in una Associazione d'Arma.
Giustamente parla di orgoglio e di differenzazione rispetto agli altri.
Già i carristi mantengono il loro basco nero ma altri, e sono ancora in
troppi, continuano a portare quello nero.
Abbiamo una divisa che bene o male ci contraddistingue, e allora non
riesco a capire questo attaccamento al vecchio basco. Altra cosa di cui
non fa cenno è come portare il basco. Viene indossato in una miriade di
maniere, tutte meno quella regolamentare e adornata con tante di quelle
spillette che sembra sia una bancarella di un venditore alla fiera di
paese, manca solamente quella della prima Comunione.
Mi ricordo che quando arrivai alla fine del corso Allievi Ufficiali a
Venezia nel lontano 1970 per poi essere comandato a Villa Vicentina, già
si sentiva parlare di un cambio del colore del basco ed io già lo
desideravo, appunto per differenziarci come Corpo Speciale come è il
nostro, e finalmente è arrivato il momento tanto atteso, poter indossare
il Basco Verde che ci fa sentire ancora più vicini al Reggimento e ci
contraddistingue dagli altri.
Ancora oggi in molti mi chiedono chi siamo, cosa mai successa prima, ed
io sono orgoglioso di sentirmi "Lagunare" e di portare a conoscere la
specialità Lagunare.
Scusandomi per la lunghezza dello scritto, porgo cordiali saluti a
tutti.
Sempre SAN MARCO!!!
Lag. Gianbattista Centa
<gbcenta@virgilio.it>