ritrovo del 48°corso auc e del 16° corso acs
Cronaca di un sogno che si è avverato per la seconda volta
Il luogo, Sambruson di Dolo (VE), è stato scelto in
modo che fosse il più baricentrico per tutti, presso la trattoria “dalla
Clara”.
Quest’anno le presenze sono state 29 (21 guerrieri e
8 signore), un numero leggermente inferiore all’anno scorso, ma questo
non ha minimamente inciso sulla qualità dell’esito della manifestazione.
Alle 10:30 entrando nel piazzale della trattoria, mi
guardo in giro e uno dei due signori fermi al centro del parcheggio mi
fa un cenno indicandomi dove parcheggiare, supero immediatamente un
primo momento di sgomento quando, al posto di due parcheggiatori
abusivi, riconosco le sembianze di Antonio Cauz e Giovanni Mondì,
entrambi non li rivedevo da 46 anni!! Dopo
lo scambio di saluti e di notizie, siamo saliti nella saletta al primo
piano della trattoria dove era previsto l’ammassamento; la saletta era
già colma di bella gente.
Qui ho potuto apprezzare il notevole lavoro di
Salvalaio e Zaffin, già presenti sul luogo: la sala era addobbata di
bandiere (italiana e di San Marco), anche al balcone. Sopra un tavolo
facevano bella mostra i baschi (quello nero con il fregio originale
della nostra epoca e quello verde oggi in dotazione),e foulard
dell’epoca e attuale col leone guerriero, una statuetta del Lagunare in
mimetica e alcune riviste “Il Lagunare”.
Alle pareti della sala dei poster con ingrandimenti
fotografici dei mitici guerrieri della Carnaro 67 e un quadro d’unione
fotografico riportante noi tutti (nella piazza d’armi della Ferrari-Orsi);
ad ogni persona corrispondeva un numeretto e, sotto, la relativa
didascalia del nome e cognome e questo ha fatto divertire parecchi nella
fase di riconoscimento.
Roberto Zaffin, grazie alla sua preparazione
informatica, ha predisposto una proiezione su schermo di foto del 1°
raduno dello scorso anno e di altre del reggimento Lagunari in
esercitazioni, poi ha fatto sentire le registrazioni di varie suonate di
tromba che scandiscono i vari momenti della giornata in una caserma ed
infine ha proiettato i testi degli inni lagunari (che sono stati cantati
da tutti, signore comprese).
Nel periodo trascorso nella saletta, allietato da
ottimi aperitivi e stuzzichini, si è svolta la prima fase dell’ “amarcord”
da parte dei partecipanti: per molti di essi si è trattato di rivedersi
dopo un anno ma per pochi altri si è trattato di un rivedersi
(emozionante) dopo 46 anni. Momenti emozionanti, appunto, dove oltre a
sentire il “ ti ricordi …” ho visto gente che si scambiava in visione
vecchie fotografie.
Avvicinandosi l’ora fissata per il pranzo, Roberto
Zaffin richiamando l’attenzione di tutti ha chiamato
il saluto alla bandiera e
indirizzato, a nome degli organizzatori e dell’A.L.T.A., quale
rappresentante eletto, un breve discorso di ringraziamento e benvenuto,
poi ha invitato e ad osservare un minuto di silenzio in memoria dei
nostri commilitoni deceduti.
Verso le 12.30 siamo scesi nella sala ristorante
(anch’essa addobbata con bandiere) dove è stato servito il pranzo,
prevalentemente a base di pesce.
Seduti a tavola, con buon cibo e bevande, il cuore ha
continuato a riscaldarsi e i discorsi si sono concentrati sui ricordi
del nostro servizio militare ed in particolare su fatiche ed episodi
particolari che hanno caratterizzato il corso di addestramento di
Caserta. Un orecchio attento ed esperto ha potuto cogliere parole del
tipo “cubo”, “piovra”, “S. Prisco”, “mutande tattiche”, “il colore della
biancheria lavata” e tante altre a noi tutti note.
Ad un certo punto del pranzo è arrivata la telefonata
dell’allora Ten. Gabriel Piccirilli (C.te la Compagnia);
ha ringraziato dicendo che non ha
potuto accettare l’invito alla partecipazione per motivi di salute ma,
molto commosso, ha voluto dare il suo saluto a tutti in particolare ai
suoi ex allievi, il cui ricordo conserva sempre vivo nel cuore.
Da segnalare anche il lancio della proposta di un
viaggio di “pellegrinaggio” in quel di Caserta.
Avviandomi a conclusione devo dire, per obbligo di
cronaca, che sono state molte le manifestazioni di stima, riconoscenza,
gradimento rivolte nei confronti degli organizzatori e ciò ha pienamente
appagato le nostre fatiche profuse per la possibile migliore riuscita
della manifestazione.
Non c’è altro da dire che ringraziare tutti gli
intervenuti che con la loro presenza hanno contribuito al successo della
nostra festa, fatto che, insieme alle non poche attestazioni di
commozione ricevute, ci sprona a ripetere questa iniziativa.
Rivolgo un grazie e un arrivederci a tutti
da parte del cronista Cesare Troiani
e dei colleghi del gruppo organizzatore
Renato Chinellato, Lino Salvalaio, Roberto Zaffin.
L'invito alla rimpatriata