14 giugno 2014
Partito al grido “San Marco” il corteo di solidarietà a Roma per Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò italiani trattenuti in India da oltre due anni con l’accusa di aver ucciso due pescatori. Centinaia di persone, tra associazioni d’arma, paracadutisti, bersaglieri, aeronautica, sono partiti da piazza Bocca della Verità per arrivare fino a piazza Farnese. I manifestanti hanno scandito gli slogan ‘Liberateli’ e ‘Io sto con i marò’. Sugli striscioni si leggeva: “Liberi subito”. “Sono passati sette mesi dall’ultima volta che siamo scesi in piazza. Noi non demordiamo, non molleremo mai fino a quando non saranno qui in Patria”, ha affermato la compagna di Massimiliano Latorre, Paola Moschetti, organizzatrice della manifestazione. “Saremo sempre qui a dire che li aspettiamo e che devono prevalere verità e giustizia. Ho sentito questa mattina Massimiliano, l’umore è sempre buono, lui è forte e determinato - ha aggiunto Moschetti -. Mi ha detto “speriamo che non piova”. Noi siamo qui, ci mettiamo la faccia ogni giorno perché non si dimentichi questa situazione”.
“Le dichiarazioni del governo - prosegue Moschetti - sono ben note, si sa che non è un cammino facile e non di breve durata, attendiamo fiduciosi. Massimiliano e Salvatore non hanno mai perso la forza. Il loro comportamento è esemplare. Il nostro appello è non dimenticare mai questa situazione, rispettare i diritti umani e internazionali. Abbiamo grande fiducia nel governo”.
“Questa vicenda non riguarda solo l’Italia ma ogni paese al mondo. Chiediamo alle organizzazioni Internazionali di cui siamo parte, Onu e Nato, che non lascino solo il nostro paese e garantiscano sostegno reale e concreto nel dirimere le controversie”, ha detto Paola Moschetti.
“Facciamoci ambasciatori di questa ingiustizia, portiamo ovunque questa storia perché tutti sappiamo che si tratta di una enorme ingiustizia”, ha continuato. “Massimiliano e Salvatore siate confortati da tutti questi cuori che battono per voi in questa piazza. Siate confortati dal fatto che i vostri valori sono i nostri e noi emuleremo il vostro rispetto e la vostra esemplare dignità. Continuate a combattere insieme a noi per il trionfo della giustizia. Questa piazza e l’Italia sono con voi e noi possiamo promettervi che il vostro sacrificio non sarà vano. Vi riporteremo a casa. Per mare o per terram”, ha concluso citando il motto del battaglione San Marco di cui fanno parte Latorre e Girone. Tra i presenti anche l’alpino Luca Barisonzi, gravemente ferito nel 2011 nel corso della missione Isaf in Afghanistan. “Bisogna riportare presto in Italia Salvatore Girone e Massimiliano Latorre’’, dice all’Adnkronos. ‘’Sono due fratelli -sottolinea - ed essendo io un militare credo sia un dovere essere qui, per partecipare a questa manifestazione in loro sostegno’’.
Fonte ADNKronos
"Abbiamo obbedito agli ordini, e mantenuto la parola che ci ero stato chiesto di mantenere". E' vibrante e alta la voce di Salvatore Girone, nel corso della videoconferenza con l'India e le commissioni congiunte Esteri e Difesa di Senato e Camera. Il maro' trattenuto in India manifesta la "grande emozione" per aver "sentito il passo marciante" dei militari alla parata ai Fori Imperiali e confessa che "certo non e' bello non essere tra di loro". "Sono passati piu' di due anni e - sottolinea con passione - siamo ancora costretti a essere lontani, e presenti solo con una webcam". Una distanza affrontata "con dignita' e serieta'", rimarca. "Abbiamo obbedito agli ordini e ancora siamo qui - prosegue il militare della San Marco - abbiamo mantenuto una parola che ci era stata chiesto di mantenere e con dignita' e onore per le nazioni e i soldati e popoli del mondo la manteniamo". Girone chiede che "sia riconosciuta la nostra innocenza" e che Italia e India "dialoghino per la pace e non per le rotture", e che "il muro contro muro porta solo distruzione". "Potremmo essere soldati di qualunque Paese, soldati che devono sentire tutelati i propri diritti", scandisce ancora Girone. Il militare ringrazia i parlamentari "per averci ascoltato, ma - sottolinea - non avete ascoltato solo Latorre e Girone", ma, appunto, due soldati che rappresentano tutti i soldati potenzialmente in condizioni analoghe. Nel breve intervento a conclusione della videoconferenza, Girone ha manifestato la sua gratitudine ai parlamentari per l'attenzione dimostrata anche oggi ed e' tornato sul valore simbolico della esperienza di cui, suo malgrado, e' protagonista con Latorre. "La vostra - ha infatti detto - e' la vicinanza a tutti i militari del mondo che devono lavorare sapendo di essere tutelati dalle proprie immunita'". Il fuciliere di Marina Massimiliano Latorre ha invece lanciato un appello al dialogo tra Roma e New Delhi per risolvere il caso che lo vede coinvolto insieme all'altro maro', Salvatore Girone. "Auspico", ha dichiarato Latorre in collegamento telefonico da New Delhi con le Commissioni Esteri e Difesa di Camera e Senato, "che due grandi nazioni, Italia e India, possano avere finalmente il modo di parlarsi ed esprimere la loro democrazia, che ognuno venga coinvolto e ci sia dialogo, e che sia tutti insieme, nessuno indietro".
(AGI)
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