28-29 giugno 2014
Rappresentanza lagunare della Sezione di Roma al rifugio "Angelo Sebastiani" al Terminillo
Attività gruppo radioamatori: attivazione Chiesetta-Santuario "Madonna della Vittoria"
eretta a Sacrario degli Alpini Caduti durante la 1ª guerra mondiale
Nell’ambito degli incontri interassociativi tra sodalizi d’armi uniti dagli stessi valori uniti dalla bandiera italiana abbiamo partecipato con enfasi all’evento.
Volentieri riceviamo dai radioamatori del gruppo alpino due appassionate cronache scritte da Giulio Paris ed Alessandro Golfi, che vogliamo condividere con tutti i lagunari a testimonianza che ogni attività fatta con il cuore si eleva a sublimazione.
Prologo
Una delle leggende metropolitane che si raccontano sui radioamatori è quella di pensare a noi come delle persone misantrope, chiuse in casa in mezzo a macchine misteriose, lucine che si spengono e si accendono, che ascoltano voci strane e che parlano una lingua strana. Persone strane i radioamatori, forse è meglio diffidarne ....?.
Tutte queste cose sono state smentite domenica 29 giugno al rifugio Angelo Sebastiani al Terminillo,
L'inizio
Tutto è cominciato una fredda domenica di fine primavera quando, mentre ero a passeggio con il cane nel bosco di Marino, ricevo la telefonata del mio amico e collega Alessandro Golfi IZ0JSD. Il nostro sodalizio da quasi un anno ci ha portato a diverse avventure sempre con il supporto della radio. Questa volta mi chiamava per dirmi che l'ANA, Associazione Nazionale Alpini sezione di Roma stava organizzando per il 29 Giugno un’adunata al Terminillo per un pellegrinaggio al santuario di Santa Maria della Vittoria. Mi diceva che sarebbe stato interessante abbinare a questa manifestazione un’ uscita sul campo con le nostre attrezzature per dare anche risalto a questa manifestazione. Sul momento non ci ho dato molto peso: Alessandro è un vulcano in quanto ad idee ed è anche un tipo tenace. Ho pensato che c'era molto tempo e che forse gli sarebbe passato! Ma più si avvicinava la data più Alessandro mi incalzava. Il problema, come tante volte ho spiegato ad Alessandro, è che le nostre uscite devono avere una connotazione diciamo “radioamatoriale” per avere un certo appeal preso la comunità dei radioamatori. Ed è qui che entra il gioco un'altra associazione. GRA Gruppo Radioamatori Alpini di cui io e Alessandro siamo soci. Questa associazione organizza un diploma: una gara tra i propri iscritti, attualmente circa un migliaio, denominato Diploma Penne Nere. Il meccanismo consiste nel collegare stazioni “alpine” che abbiano alcuni requisiti stabiliti dal regolamento del diploma. Questa era la chiave di volta del problema: abbinare questa uscita con qualcosa che ricordasse il mondo degli alpini. Navigando in internet ho scoperto che il santuario sul Terminillo era un sacrario costruito negli anni trenta per ricordare i caduti alpini in terra d'Africa. Questo a termine di regolamento poteva essere censito come “luogo simbolo” e quindi avere una referenza. Per farla breve abbiamo ottenuto questa referenza e a questo punto non c'erano più scuse: si partiva!
La giornata
Sabato 28 giugno 2014 Alessandro, insieme a segretario ALTA di Roma Paolo, partiva alla volta del rifugio Sebastiani dove avrebbe pernottato non senza portarsi dietro il suo fido apparato 817 e la attrezzatura per montare una stazione radio. Lui doveva fare da apripista: poco ci è mancato che quel sabato dovesse partire una spedizione per andarlo a recuperare, il 28 di Giugno! Mi telefona Alessandro dicendomi infatti che stava in mezzo alla nebbia con temperature se non invernali, tardo autunnali. Ma io avevo visto la previsione e per il giorno successivo metteva sole senza una nuvola sul Terminillo. Così la mattina di buon'ora insieme ad alcuni radioamatori della sezione di Frascati siamo partiti alla volta del rifugio Sebastiani: tempo sereno, temperatura ideale. La mia vecchia Ka piena di attrezzature ha iniziato ad arrampicarsi sui tornanti e dopo circa due ore di piacevole viaggio siamo arrivati al rifugio Sebastiani. Cielo terso temperatura frizzante, le previsioni erano giuste!
Dopo aver montato la stazione alle 9 precise, come da tabella di marcia abbiamo cominciato a fare le nostre chiamate. I contatti sono subito arrivati numerosi anche se la propagazione, la grande incognita della attività radio, non ci supportava. Gli amici del nord ci davano una intensa attività temporalesca che certamente non favoriva questo genere di contatti. Abbiamo fatto insieme ad Alessandro 76 collegamenti, non male, non male.
Alle ore 13 siamo entrati nel rifugio per ricaricare le batterie ormai scariche a base di fettuccine fatte in casa con funghi o ragù, grigliata mista o “callaro di pecora”, cicoria o patatine, dolce della casa, caffè e ammazzacaffè, in una atmosfera serena e cameratesca. Giungevano gli echi dei cori alpini nella nostra sala per ricordarci che eravamo lì per loro.
Alle ore 16 abbiamo smontato la nostra attrezzatura raccolto le nostre cose e ci siamo avviati per la via di casa.
Certo non è stata una passeggiata e a casa i mie 68 anni si sono fatti sentire ma ero e come me penso anche gli altri.
Epilogo
questa avventura vuole quindi smentire quello che la gente pensa della nostra attività. Il nostro hobby ci porta sì a circondarci in casa di apparecchiature strane, ma il nostro spirito, come le onde sulle quali viaggiano i nostri messaggi, è libero. Amiamo la natura perché è lei che ci permette di esercitare il nostro hobby. La radio e tutto quello che la circonda è un meraviglioso hobby: ti insegna a stare in comunità, a rispettare le regole, a tenerti aggiornato, a esercitare la mente. Non ha limiti di età: una voce in cuffia o un ticchettio di un tasto telegrafico può essere di un giovane o di un anziano.
Purtroppo mi sono spesso sentito dire: “a che serve la radio se adesso c'è il cellulare?” e io rispondo:”perchè la gente va a pesca invece che andare al supermercato a comprare un ottimo pesce di allevamento?”
Salutiamo tutti i lagunari come ci salutiamo tra di noi radioamatori: cordiali 73 de Giulio IZ0FVD ed Alex IZ0JSD
Ed il secondo contributo da Alessandro Golfi:
Dopo aver prenotato le stanze ed i pasti presso il rifugio Angelo Sebastiani del CAI di Rieti cominciammo a preparare l'attività per il sabato da effettuarsi col proprio nominativo come stazione <QRP> utilizzando lo Yaesu FT817ND come ricetrasmettitore quadribanda, il balun (dispositivo tecnico nel bilanciamento di un’antenna filare), costruito artigianalmente da IW2EN e l'antenna filare di m. 65 messa in tensione con cime e manovre alle estremità, prelevate dalla deriva; inoltre avevo preannunciato al gruppo che avrei portato con me anche il ricetrasmettitore Yaesu FT857 ed un dipolo per i 40 e gli 80 m da utilizzare la domenica per l'attivazione del Sacrario <Madonna della Vittoria>, chiesetta-Santuario edificata per ricordare i caduti fra gli Alpini della 1^ guerra mondiale.
Dopo aver convenuto con Maurizio Sola, il gestore del rifugio "Angelo Sebastiani" al Terminillo, quota m. 1.820, la possibilità di soggiornare, si passava a preparare la documentazione ed il materiale occorrente per l'attività di sabato e domenica; ma ciò che non era stato adeguatamente messo in previsione erano tre fattori meteo, che il sabato avrebbero imperversato sulla pattuglia in avanscoperta: Alessandro, IZ0JSD, Paolo (segretario Asso Lagunari della Sezione di Roma) fotoreporter ed Andrea Mazzini con familiari al seguito, cioè temperatura esterna inferiore a 6° all'ora di pranzo, folate di vento da N che si involavano l'antenna ed i tiranti e da ultimo verso le 16 anche la foschia che aveva fatto scendere la visibilità intorno ai 100 m.
Ciò nonostante suggestionato dalla bellezza selvaggia della località insistevo a trasmettere come stazione QRP dopo essermi coperto le ginocchia con una coperta e raggranellavo un discreto numero di collegamenti in banda 40m congratulandomi con me stesso per l'ostinazione premiata dalla propagazione, essendo poi completamente assente la copertura telefonica dei due gestori che avevamo ipotizzato di portare come pennette: TIM e Wind; la prossima volta ci avvarremo di Iridium, a meno che la tecnica telefonica non si decida a prolungare l'allacciamento anche degli eremi e dei rifugi in alta montagna.
Al mattino della domenica giunsero alle ore 8 Giulio Paris, IZ0FVD, Simone Bizzarri, IZ0BTV della sezione ARI di Frascati, in compagnia di Federico, portando un altro tavolino ed un gazebo che venne montato in pochi minuti essendo il vento rispetto alla sera precedente calato a livello d'intensità d'un <ponentino>. La corrente venne mutuata come il pomeriggio del sabato da una presa esterna al rifugio collocata di fianco alla scala esterna d'accesso al piano superiore in un angolo riparato dalle raffiche di vento ma posto in ombra per tutta la mattinata; non essendoci punti d'attacco per teli e velari abbiamo sfruttato pannelli, cartelloni, pali ed il sottotetto per controventare il gazebo e le antenne ulteriori installate da Giulio di fianco alla vettura utilizzando una canna da pesca stabilizzata poi sotto una ruota della sua vettura ed un dipolo per i 20, 15 e 10 m che si andava ad affiancare alla mia filare stesa a ponte sopra il parcheggio degli automezzi tesata per circa 100 m fino al tetto della baita della legna sfruttando la pendenza del terreno; un picchetto era così servito per controventare la cima velica dietro la legnaia e l'altro per la messa a terra del balun costruito da IW2EN qualche anno fa. Nel frattempo che arredavamo con l'aiuto di Federico e di mio fratello Dario il gazebo collocando bandierine e guidoni delle Associazioni sponsor dell'Attivazione, Giulio e Simone provvedevano al set up della stazione per tornare operativi per le ore 9,00. Nel mentre che provvedevamo a settare i PC ed a rendere operative le varie postazioni, il nostro amico Paolo Pellegrini, si incaricava del reportage fotografico, già all’opera la sera del sabato a cena nel rifugio Sebastiani per i festeggiamenti in onore di Andrea Mazzini del Gruppo Alpini di Roma colà convenuto per il pernottamento con i suoi familiari.
Mentre noi domenica mattina si operava presso il rif. Sebastiani al Terminillo del CAI di Rieti, il nostro amico Paolo Pellegrini, in rappresentanza dell'ALTA Sez. di Roma in compagnia di Andrea Mazzini e dei suoi familiari scendeva con la jeep alla Chiesetta-Santuario dedicata alla Madonna della Vittoria per assistere al rito religioso celebrato dal Cappellano Militare degli Alpini; al termine della cerimonia confortata dai canti del Coro ANA Malga Roma venivano deposte nel Sacrario sito a lato della Chiesetta della Vittoria alcune corone alla memoria degli Alpini caduti in Africa e durante la 1ª Guerra Mondiale. Al termine della Santa Messa la delegazione ANA con alcuni elementi del Coro ed il nostro Pellegrini risalivano al rifugio "Sebastiani" per partecipare al Pranzo Sociale.
La Sezione di Roma
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