Best Ranger Patrol 3
Debriefing Zarruele SAT - “Best Ranger
Patrol 3” – 21/22 Ottobre 2017
La squadra kilo 08, composta da Rico, scout,
da Nox, cartografo, da Jack, TL, e da me Ace, coda, viene dispiegata sui
confini del Libano per tentare di impedire un attacco con armi chimiche
verso Israele da parte di Hezbollah.
La squadra, con il supporto di una unità
israeliana, Ghost 02, ha tre obiettivi:
-eliminare il capo di Hezbollah e il corrotto
comandante delle forze ONU della zona, il maggiore Palmas;
-individuare e sabotare due camion
lanciamissili S500 e il disturbatore radio a loro protezione;
-Distruggere i laboratori di produzione degli
agenti chimici letali con una bomba termobarica di fattura israeliana.
La nostra pianificazione prevede di lasciare
alla Ghost l’onere di rintracciare i due bersagli, per poi
neutralizzarli in cooperazione, e alla Kilo il compito di sabotare il
disturbatore e gli S500 introducendosi nel pieno del territorio nemico.
Col favore delle tenebre poi, le due unità riunite attaccheranno la
fabbrica chimica.
Ci infiltriamo a Nord dell’AO con una jeep
nera anonima. Jack decide di fare una piccola deviazione per raggiunge
il COAL all’interno dell’AO per ricevere degli aggiornamenti rilevanti.
Così, procediamo verso Sud fino a un sentiero
quasi in cresta. Lì notiamo una struttura non segnata sulla carta.
Mentre io e Rico facciamo copertura, l’altra coppia la analizza:
corrisponde alla descrizione del disturbatore. Jack decide di minarla.
Proseguiamo per la nostra strada sfruttando
l’alveo di un torrente in secca. Nel mentre la Ghost ci comunica che
Palmas si sposta sempre con una Jeep bianca con le insegne ONU con la
scorta di un solo veicolo.
Raggiungiamo il COAL senza intoppi. Qui ci
informano che, avendo minato il disturbatore, tutti i segnali sono
puliti.
Ci avvertono inoltre che il contatto
all’interno del compound ONU, il Giordano, è morto. Per certo si sa che
è riuscito a ingerire una chiavetta USB contenente dati sensibili su
Palmas.
Passiamo queste informazioni al Team Ghost
poiché loro sono molto più vicini alla base ONU di noi.
Riprendiamo la marcia verso Sud e, schivando
qualche pattuglia nemica, ci portiamo in cresta a un’altura dalla quale
si ha visuale sulla strada dove pensiamo si possano trovare gli S500.
Purtroppo vediamo solo parecchi ostili lungo
la strada e molto movimento nella zona. A causa della folta vegetazione
non riusciamo a trovare un buon punto di osservazione.
Sta ormai calando la notte, quando arriva una
chiamata da Ghost 02 che ci chiede assistenza per eliminare il capo di
Hezbollah che è asserragliato con alcuni fedelissimi al villaggio di
Natul.
Jack decide di interrompere l’osservazione
infruttuosa e di provare a raggiungere il villaggio.
Ci mettiamo in marcia, ma il terreno è
decisamente impervio: non riusciamo a trovare un sentiero o una traccia
che ci consenta di scendere verso il villaggio.
Dopo molta fatica e molto impegno raggiungiamo
la strada carrabile che conduce direttamente a Natul. Purtroppo siamo
consapevoli che il centro abitato dista ancora diversi chilometri.
Arriviamo al villaggio in ritardo rispetto
all’orario previsto, ma le condizioni per un assalto sono ancora
ottimali. Ci ricompattiamo e iniziamo l’ingaggio.
Una manovra a tenaglia ci permette di
attaccare dalla strada, mentre la coppia Ghost coglie i miliziani alle
spalle.
Proiettili volano da tutte le parti.
Si sentono urla e gemiti tra il sibilo delle
pallottole.
Durante l’ingaggio vengo sbattuto a terra da
un forte colpo al petto. La piastra ha retto l’urto ma rimango a terra e
senza fiato per qualche istante. Nel frattempo però i miei compagni
riescono a ripulire tutte le abitazioni sterminando i miliziani. Tra le
vittime identifichiamo il capo di Hezbollah la cui morte viene
documentata fotograficamente.
Abbandoniamo questo teatro di morte molto
velocemente, lo scontro a fuoco si sarà sentito in tutta la zona e avrà
allertato gli ostili nelle vicinanze.
Raggiunta una zona relativamente sicura, ci
fermiamo. I TL si confrontano e decidono di separarsi di nuovo. Gli
Israeliani, rimasti fermi in osservazione per varie ore, andranno a
recuperare la bomba termobarica che avevano occultato in precedenza
mentre noi ci recheremo nei pressi del laboratorio e li aspetteremo.
La coppia Ghost si dilegua nel buio come veri
fantasmi, mentre noi arranchiamo lungo la strada verso l’impianto.
Arrivati in zona troviamo un punto adatto alla
sosta (lontano da strade e sentieri) e ci mettiamo in attesa. Io e Rico
prepariamo un tè, mentre Jack e Nox si dividono un pasto liofilizzato.
Dopo quasi due ore dirigiamo verso il punto di rendezvous con la Ghost
presso il laboratorio.
Ci ricongiungiamo senza problemi e ci
avviciniamo allo stabile. Un’ennesima manovra a tenaglia riesce
meravigliosamente, lo scontro si conclude in pochi istanti e i difensori
cadono senza quasi accorgersene. Miniamo il complesso e abbandoniamo la
zona.
Una volta al sicuro veniamo a sapere che Ghost
02 ha trovato i 2 S500: uno si trova nelle vicinanze, mentre l’altro è
montato in un punto cieco della strada ricongnita in giornata.
Il COAL nel frattempo ci informa che il
Maggiore Palmas si sta dirigendo al laboratorio per verificare la
situazione dopo l’esplosione.
Decidiamo quindi che noi andremo a minare il
vicino S500, mentre la coppia Israeliana appronterà un agguato lungo la
strada.
Raggiungiamo il camion lanciamissili e
ingaggiamo la pattuglia di difesa. Purtroppo vengo ferito di striscio
alla gamba destra e cado a terra.
Poco dopo Jack viene colpito al petto e cade
anch’esso tra la bassa vegetazione. Lo scontro non sta andando per il
verso giusto, intelligentemente Rico decide di chiedere il supporto del
Team Ghost che, essendo molto vicino, arriva in pochi minuti e con un
preciso fuoco di sbarramento ci permette di avere il sopravvento
dell’ultimo difensore.
L’S500 viene prontamente minato, io con la
gamba ferita, ma protetta da una fasciatura di fortuna, riesco a
camminare. Jack è illeso, la piastra lo ha protetto.
Raggiungiamo tutti e sei il luogo designato
per l’agguato e attendiamo.
Dopo circa un’ora vediamo avvicinarsi la jeep
che corrisponde alla descrizione del veicolo personale di Palmas. La
trappola scatta e il maggiore resta ucciso nello scontro. Documentiamo
fotograficamente la sua morte e lasciamo l’area.
Ci separiamo quindi dagli Israeliani, la
missione è conclusa con successo.
Recuperiamo senza problemi il nostro
fuoristrada in tempo per l’esfiltrazione.
Ringraziamo gli organizzatori dell'evento per
la bellissima esperienza. Abbiamo operato in un ambiente molto diverso
da quelli fino ad ora conosciuti e ci siamo veramente messi alla prova.
L'operazione è stata movimentata, ricca di
situazioni difficili.
La contro è stata molto attiva, onesta e
battagliera.
Il paesaggio della Sardegna regala sempre
delle emozioni particolarmente forti e i Rangers sono stati molto bravi
a sfruttarle al meglio.
Grazie per l'impegno, continuate così!
ACE