Trofeo “Gruppo di Combattimento Friuli”
Come ogni anno, dal mese di maggio al mese di
novembre, si svolgono, ogni domenica, le cerimonie dell'alza ed ammaina
Bandiera alla Foiba di Basovizza a cura delle Associazioni
Combattentistiche ed Arma di Trieste.
Domenica 13 Maggio, giornata cui si aprono queste
tradizionali cerimonie, tocca, come di consueto, alla sezione dell'A.L.T.A.
Di Trieste a cui si sono aggiunti i Lagunari – Carristi del XXII Btg.
Carri “Serenissima” con il proprio Labaro.
Alle ore 9,00, schierati a fianco del monumento che
copre la voragine della Foiba dove ancora riposano centinaia e centinaia
di corpi mai recuperati, al suono dell'Inno d'Itala si è svolta la breve
ma toccante cerimonia dell'alza Bandiera.
La giornata è proseguita al Villaggio del Pescatore
(Duino) dove alcuni soci delle rispettive sezioni si sono ritrovati per
andare a visitare, sotto la guida del socio dell'A.L.T.A. Di Trieste
Lagunare Luogotenente Vincenzo Carluccio, il campo trincerato Austro –
Ungarico della 1ª Guerra Mondiale di Punta Bratina. Il percorso di circa
2 ore, si snoda attraverso camminamenti, postazioni e ricoveri in
caverna utilizzati dagli austriaci per tenere la delicata postazione che
sovrastava le foci del Timavo. Queste trincee costituivano l'inizio del
4° Settore Costiero comandato dal Contrammiraglio Alfred Von Koudelka
che aveva alle sue dipendenze la 187ª Brigata di Fanteria “Trieste” che
comprendeva anche un Battaglione di Fanteria di Marina, pezzi
d'artiglieria dell'esercito e della marina, imbarcazioni armate e una
flottiglia lagunare.
Le trincee di Punta Bratina furono investite, nella
notte fra il 27 e 28 maggio 1917 dall'attacco di 2 Battaglioni del 77°
Reggimento di Fanteria, i famosi “Lupi di Toscana” comandati dal
Maggiore Giovanni Randaccio.
La reazione austriaca fu improvvisa e violenta e
sorprese l'avanzata dei Lupi di Toscana.
Randaccio fu colpito da una fucilata al ventre
mentre attaccava quota 28 del Timavo. Rimase impassibile e continuò ad
incitare i suoi uomini come viene riportato dalla motivazione della
Medaglia d'Oro a lui concessa alla memoria.
Dopo numerosi tentativi di sfondare le linee nemiche
e pesantemente contrattaccati, i superstiti dovettero ritirarsi al di la
del fiume Timavo portandosi dietro la barella con il loro comandante che
poco dopo morì all'ospedale di Monfalcone.
Dopo questa piccola ma molto interessante escursione
ci siamo ritrovati, assieme ai famigliari, nuovamente
al Villaggio del Pescatore per riunirci attorno ad un tavolo e
consumare, in allegria, un pranzo conviviale a base di pesce presso il
ristorante “Baia degli Uscocchi”.
Alle ore 19,00, ripreso un contegno formale che
contraddistingue noi Lagunari, abbiamo presenziato, sempre alla Foiba di
Basovizza, all'ammaina Bandiera.
Si concludeva così una giornata intensa e piena di
significato storico e patriottico con una parentesi di allegria
prettamente “Lagunare”.