Il Capo di SME al raduno ANCR
La Presidente del Senato della Repubblica, Maria
Elisabetta Alberti Casellati, e il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito,
Generale di Corpo d'Armata Salvatore Farina, hanno presenziato alla
cerimonia conclusiva del Raduno Nazionale Associazione Combattenti e
Reduci (A.N.C.R.) che si è tenuto in Prato della Valle, davanti la
Basilica di Santa Giustina.
Le autorità presenti, quali il Sindaco e il Prefetto della città di
Padova, e i cittadini accorsi, hanno potuto assistere all'Alzabandiera
Solenne e alla deposizione di una corona in onore dei caduti, dinanzi un
reparto in armi formato dai militari del Reggimento Lagunari
“Serenissima” e dai rappresentanti della Associazione Nazionale
Bersaglieri.
Primo a prendere la parola, il Presidente della A.N.C.R. Sergio Paolieri,
che, visibilmente emozionato, ha ricordato il suo passato di combattente
nella Seconda Guerra Mondiale, non tralasciando un pensiero per quanti a
causa dei conflitti hanno perso la propria vita.
Concetto poi ripreso dal Generale Farina che ha voluto richiamare
l'attenzione sul periodo in cui si svolge questo raduno, in concomitanza
con le celebrazioni per il Centenario della Grande Guerra, e nel luogo,
sede dell'allora Comando Supremo, dove fu firmato il 3 novembre 1918 il
celebre Armistizio di Villa Giusti. Un momento decisivo per la storia
dell'Italia che da quel momento realizzò il sogno risorgimentale
dell'Unità. Una guerra vinta dal popolo, in cui l'Esercito dimostrò il
suo valore e la gente comune si adoperò affinché l'operatività del Paese
non si fermasse. Un valore che, ha precisato il Capo di Stato Maggiore,
i soldati continuano a dimostrare impegnandosi ancora oggi sul
territorio nazionale e nei teatri operativi esteri. Un Esercito, ha
inoltre rassicurato, che sempre ci sarà come garante della sicurezza e a
supporto dei cittadini.
La Senatrice Alberti Casellati, a chiusura degli interventi, si è
dichiarata orgogliosa di concludere in questo modo le celebrazioni del
Centenario della Grande Guerra, evocando il ruolo centrale che Padova,
città di cui per altro è originaria, ebbe durante il periodo bellico
distinguendosi sia sotto il profilo militare che quello umanitario, e in
cui fu firmato l'Armistizio che permise il conseguimento della vittoria
più grande e attesa: la pace. Secondo la senatrice, è al sacrificio dei
giovani di allora, che fianco a fianco seppero fronteggiare nemici e
difficoltà, cui si deve il significato delle parole Patria, eroismo,
onore e fratellanza. Infatti, condividendo gli stessi sogni e ispirati
dagli stessi ideali, i militari difesero con coraggio una nazione per
consegnarla così come la conosciamo oggi.
La Presidente del Senato della Repubblica, Maria Elisabetta Alberti
Casellati, e il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Generale di Corpo
d'Armata Salvatore Farina, si sono successivamente recati a Villa Giusti
e hanno potuto visitare la sala in cui fu siglato il trattato che pose
fine alle ostilità, il cui originale per l'occasione è stato spostato
dal Museo della III Armata, dove è in mostra insieme al Cartone della
“Guernica” fino al 5 dicembre.
Fonte SME