I caduti di
Papozze nella Grande Guerra
Protagonisti i Lagunari di Adria
che hanno promosso la serata culturale in biblioteca
Una pagina di storia dolorosa e triste è stata
portata alla luce dalla dottoressa Luciana Passarella. La ricercatrice,
attraverso indagini meticolose presso l’Archivio di Stato di
Rovigo, l’Archivio storico comunale e i registri anagrafici è
riuscita a fotografare i caduti di Papozze per quanto
riguarda l’estrazione familiare, il livello di istruzione, il
grado ricoperto nell’esercito e i teatri di guerra in cui sono
morti. Ne è uscito un quadro assai suggestivo perché nel
microcosmo papozzano si specchiano le vicende della guerra
intera. Vi sono i dispersi di cui non si è avuto più alcuna
traccia, vi sono morti durante le ripetute battaglie
dell’Isonzo, vi sono coloro che non sono tornati dall’Altopiano di
Asiago nel 1916 in seguito alla Strafexpedition, vi
sono tra di essi i morti sul Piave e vi sono coloro che son morti per
malattia e per spagnola.
La relazione ha avuto inizio da quattro caduti
che alcuni anni dopo la fine della guerra furono riesumati dai cimiteri
di guerra ove erano stati sepolti e portati nel camposanto del paese
natio. Si tratta di Luigi Giani, di Licinio Giani, un ragazzo del ’99
che apparteneva agli arditi, morto a 18 anni sul Piave, di Cialdino
Milani, morto di malattia a Chioggia, della milizia territoriale, e del
sergente Carlo Passarella, fante mitragliare, morto a Caposile il 4
dicembre 1917.