Messa in memoria di San Giovanni XXIII Papa
Nella Basilica di S. Maria Aracoeli il rito
liturgico in memoria del Santo Patrono dell’Esercito.
Questa mattina, nella Basilica di S. Maria in
Aracoeli sul Campidoglio, è stata celebrata la Santa Messa in memoria di
San Giovanni XXIII Papa, Patrono dell’Esercito. Alla cerimonia hanno
partecipato il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Enzo
Vecciarelli, il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo
d’Armata Salvatore Farina, autorità religiose, civili e militari in
servizio attivo e in quiescenza, rappresentanti del Consiglio Centrale
di Rappresentanza (CoCeR) Esercito, Cappellani Militari e presidenti
delle Associazioni combattentistiche e d’Arma.
La funzione religiosa, svoltasi nel pieno rispetto delle disposizioni
dettate dal Governo per il contenimento del virus CoVid-19, è stata
officiata dall’Ordinario Militare per l’Italia, Sua Eccellenza Monsignor
Santo Marcianò che, nel corso dell’omelia, ha affrontato il dramma della
pandemia che in questi momenti difficili sta investendo il nostro Paese
e il mondo intero. “Un dramma inatteso ci ha sconvolti”, ha detto l’Alto
prelato, “affidando nuovi compiti a ciascuno di noi e particolarmente a
chi, come voi, ha dovuto vegliare sull’ordine, la protezione e la
custodia dei cittadini e delle comunità… Voi, amici dell’Esercito
Italiano, ci avete dato la lezione di una testimonianza di coraggio che
non ha fuggito i pericoli ma spesso è andata a cercare le situazioni più
complesse e rischiose, incuranti della fatica e del pericolo”.
Al termine della liturgia, il Generale Farina ha salutato le autorità, i
rappresentanti dell’Esercito, del CoCeR e delle Associazioni
combattentistiche e d’Arma convenuti e ha rivolto un pensiero commosso
ai caduti e a tutti quei cittadini che, negli ultimi mesi, sono
scomparsi a causa della pandemia. Il Capo di SME ha ringraziato in modo
particolare i cappellani militari d’Italia, ricordando che per lo stesso
Papa Giovanni XXIII l’esperienza vissuta in guerra, da soldato, da
assistente di sanità e da cappellano militare lo abbia sempre più
formato e convinto di quell’anelito universale che è il desiderio di
pace dell’uomo, “tanto più vivo nei soldati”, ha sottolineato il
Generale Farina, “e in tutti coloro che in guerra o in operazioni sono
pienamente convinti che il loro impegno e il loro sacrificio, laddove
necessario, siano utili a far sì che le future generazioni possano
vivere meglio nel benessere, nel progresso, nella fratellanza e nella
pace, con l’auspicio che il nostro Santo Patrono possa proteggerci
sempre”.
Oggi e nei giorni precedenti altre funzioni religiose in memoria di San
Giovanni XXIII sono state celebrate in tutti i Reparti e gli Enti
dell’Esercito, a ricordo di una figura che per i soldati italiani è
carica di significato, perché la vita del Santo Patrono, caratterizzata
da impegno, abnegazione e amore verso il prossimo, richiama lo spirito e
i valori con cui gli uomini e le donne della Forza Armata assolvono oggi
ai loro doveri, a difesa dei cittadini e a tutela della sicurezza
internazionale.
Fonte SME