Motta di Livenza, 18 ottobre 2006 - Tre uomini la cui memoria resterà indelebile. Soldati impegnati a portare la pace in Paesi dilaniati dalla guerra e messi in ginocchio dalla povertà, uomini appassionati del loro lavoro e stimati dai compagni. A conclusione della esercitazione Great Result 2006, il Nato Cimic Group di Motta di Livenza renderà omaggio alla memoria del tenente colonnello Corrado Cofini, del capitano Massimo Ficuciello e del caporal maggiore Matteo Vanzan.
Venerdì 20 ottobre, nel corso di una breve cerimonia, ai tre militari saranno intitolate altrettante strutture recentemente ristrutturate e riqualificate all’interno della caserma 'Mario Fiore'. Alla presenza dei familiari e delle autorità civili e militari che arriveranno a Motta per la giornata conclusiva di Great Result 2006, il comandate del Cimic Group, colonnello Celestino Di Pace, presiederà la cerimonia illustrando le motivazioni delle intitolazioni.
La palazzina ‘Villa Veneta’ sarà dedicata alla memoria del capitano Massimo Ficuciello, caduto a Nassiriya, in Iraq, nell’attacco alla base Maestrale il 12 novembre 2003. Il ‘Conference and Training Building’ alla memoria del tenente colonnello Corrado Cofini, scomparso lo scorso marzo dopo breve malattia. L’aula numero 2 alla memoria del caporal maggiore Matteo Vanzan, caduto a Nassiriya il 17 maggio 2004, nella difesa la base italiana Libeccio durante i combattimenti contro i miliziani sciiti.
Le motivazioni
Tenente colonnello Corrado Cofini
Brillante figura di ufficiale, capo ufficio addestramento del comando multinazionale Nato Cimic Group South e comandante di battaglione Cimic, è stato sin dal suo costituirsi colonna portante e figura carismatica dell’unità. A lui si deve la costituzione, dal 29 giugno 2003 nel quadro della missione Antica Babilonia, del primo Cimic Center a Nassiriya, in Iraq. Anche in Afghanistan, a partire dai primi di febbraio del 2005, ha saputo prodigarsi con la costituzione a Herat dell’embrione della struttura che oggi è diventata il Provincial Reconstruction Team. Portando nell’adempimento del dovere militare una passione e una professionalità ben oltre il dovuto, l’ufficiale del genio ha saputo conquistarsi l’affetto e la stima di popolazioni sventurate e a lungo provate il cui riscatto era stato affidato al suo impegno e alla sua dedizione.
Capitano Massimo Ficuciello
Ufficiale di complemento nel reggimento lagunari Serenissima, plurilaureato in Italia e Gran Bretagna, campione nazionale di Kendo, lavorava come operatore finanziario a Milano. Venuto a conoscenza dei programmi di Forza armata per la Riserva, chiese di essere richiamato per partecipare all’operazione Antica Babilonia. Inserito nella cellula pubblica informazione della brigata Sassari, il 12 Novembre 2003 comandava la scorta a una troupe televisiva quando la base Maestrale dei Carabinieri fu sottoposta al tragico attacco che costò la vita al capitano, ad altri 16 militari e a due civili. Il suo comportamento ha suscitato un generale e straordinariom sentimento nazionale di amor patrio, oltre ad aver dato lustro alle Forze armate e alla nazione.
Caporal maggiore Matteo Vanzan
Giovane volontario dell’operazione Antica Babilonia, immolava generosamente la sua vita nell’adempimento del dovere in terra irachena. Con il suo sacrificio, in nome di un altissimo ideale di pace e di fratellanza, contribuiva ad accrescere il prestigio internazionale dell’Italia nell’ambito delle missioni umanitarie mirate alla costruzione della libertà, della sicurezza e del progresso in aree martoriate e sconvolte da tensioni e conflitti. Testimone sino al dono della vita di una profonda solidarietà fra i popoli, questa eroica figura di soldato ha indicato, con il suo esempio, la dura strada dello sforzo e dell’impegno che sempre contraddistinguono il lavoro degli uomini e delle donne dell’Esercito italiano nei più complessi e difficili teatri dello scacchiere mondiale.