visita alla Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” del Comitato per il servizio militare femminile
Oggi (19 luglio 2006) alle 15,30 è terminata la visita alla Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” del Comitato per il servizio militare femminile, organo consultivo istituito nel 2000 per coadiuvare il Capo di Stato Maggiore della Difesa e il Comandante Generale della Guardia di Finanza nelle scelte relative all’inserimento delle donne nelle Forze Armate.
Il presidente, L’Ammiraglio di Divisione Alessandro Picchio, e gli altri membri del comitato, Angela Del Vecchio, Rosa Notargiacomo e Rossella Savarese, rappresentanti del Ministero della Difesa, ed Eugenia Bono e Gabriella Pasqualini, rappresentanti del Dipartimento delle Pari Opportunità, con questa visita hanno avuto l’occasione di toccare con mano gli standard addestrativi conseguiti e la piena integrazione tra le componenti maschile e femminile della Brigata.
Accompagnati nell’occasione dal Generale di Corpo d’Armata Giovanni Ridinò, Comandante del 1° Comando Forze di Difesa (1° Fod) e dal Generale di Brigata Paolo Gerometta, comandante della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli”, i membri del comitato hanno potuto assistere “in prima linea” ad una esercitazione congiunta che ha visto coinvolti tutti i principali assetti della Brigata di Gorizia.
Al mattino i Lagunari del Reggimento “Serenissima” di Mestre hanno simulato il recupero di un ostaggio in una spettacolare azione sull’isola di Sant'Andrea realizzata impiegando anche gli elicotteri del 5° Reggimento dell’Aviazione dell’Esercito di Casarsa.
Nel pomeriggio i visitatori si sono spostati nell’area addestrativa di Malcontenta dove gli esploratori del “Genova Cavalleria” di Palmanova in cooperazione con le compagnie fucilieri dei lagunari e con i nuclei cinofili del 3° Reggimento Genio Guastatori di Udine, hanno ricreato uno scenario addestrativo tipico delle unità della Forza Armata.
La professionalizzazione degli ultimi anni e il raggiungimento degli stessi standard da parte di uomini e donne, infatti, ha permesso una perfetta integrazione tra le varie componenti dell’Esercito, consentendo il conseguimento di risultati e riconoscimenti in campo nazionale e internazionale.