28 dicembre 2001

Fra due anni terminerà il mio mandato, per una variante allo Statuto da me voluta, allo scopo di allineare l'avvicendamento dei Presidenti Nazionali, a quello che avviene per tulle le cariche di vertice (a partire dal Presidente della Repubblica). La nomina a "tempo prefissato" deriva dal mondo militare, dove i Comandanti arrivano conoscendo già quando dovranno lasciare l'incarico, e dopo non rimettono più piede in caserma, così come un amministratore delegato non si ripresenta in azienda.

Per il prossimo avvicendamento nell'ALTA, alcuni Presidenti di Sezione, sentiti informalmente, ritengono che occorra rispondere a tre domande per individuare il futuro Presidente Nazionale, tenuto conto che non esiste una risposta ideale poiché ogni medaglia ha il suo rovescio.

1 Militare o civile?

Il militare, a differenza del civile, é ritenuto più idoneo a muoversi negli ambienti romani ( dove si giocano i destini delle Associazioni d'Arma) e dotato del carisma necessario per "dirigere". Ma se il militare, non avesse esperienza di servizio "romano" presso gli Organi Centrali, o risultasse privo di carisma, sarebbe meglio guardare ad un civile che, per attività svolta, a b b i a capacità manageriali e sappia guardare avanti, anche perché, dopo la "Legge sul professionale" 331/2000 é rimasto aperto solo il problema dell'eventuale unica associazione, auspicata dai vertici difesa.

Un accentratore che concentri sul Presidente Nazionale anche i compiti di Direttore Amministrativo, gestore dei materiali sociali, ecc. agevolerebbe il coordinamento ma non favorirebbe la crescita degli altri. Viceversa un decentratore che deleghi competenze, farebbe crescere la testa dell'ALTA ma renderebbe più pesante il coordinamento. Se si opta per continuare l'attuale esperienza di decentramento, ocorre pensare anche ai collaboratori da affiancargli (specie il Direttore Amministrativo).

Nella società italiana, a tutti i livelli politici ed economici, é in atto lo scontro fra chi vuole conservare le vecchie strutture e chi intende modernizzarle. Ciò anche nell'associazionismo e, quindi nell'ALTA. Ne é riprova l'assemblea del 25 febbraio in cui abbiamo sentito la richiesta di una Sezione di ritornare all'antico dirottando i soldi stanziati per la Protezione Civile ed il rimpianto per la scomparsa del regalino di fine anno. Su questo giornale, la lettera del Presidente del Collegio dei Revisori chiede, invece, di aprire ulteriormente al sociale.

Ripristinare l'Associazione verticistica chiusa su sé stessa, voluta dalle due Sezioni che nel '95 non permisero al candidato a Presidente di presentarsi alla Sezione. Ovviamente non condividono gli obiettivi indicati a Gorizia dal Ministro della Difesa e più volte scritti sul nostro giornale.

Riunire i lagunari che partecipano alle nostre manifestazioni parapolitiche, svolte alla "Piccola Caprera" dietro il paravento di una Messa in suffragio dei Caduti della RSI. Collante del gruppo la politica ancorché in contrasto con l'articolo 1 dello Statuto. Anch'essi non condividono gli obiettivi indicati a Gorizia dal Ministro della Difesa e più volte scritti sul nostro giornale.

Individuare una persona con mentalità imprenditoriale (non importa se militare o civile) capace di confrontarsi con mentalità simili nelle riunioni romane, preparando un passaggio "soft" per evitare l'antagonismo, perché in un organismo che si rispetti gli avvicendamenti avvengono sempre concordati prima senza creare rancori personali. É l'orientamento di chi opera da tempo sulla strada tracciata dal Ministro a Gorizia.

    Lag. Gen. Antonio Assenza