festa dell'arma di cavalleria
Il giorno 29 ottobre 2005, alle ore 10.30, nella piazza Julia in Pozzuolo del Friuli, in occasione dell'88° anniversario dei fatti d'arme di Pozzuolo del Friuli, verrà celebrata la festa dell'Arma di Cavalleria. L'A.L.T.A. è stata invitata con il Medagliere Nazionale e quelli Sezionali. Si raccomanda la presenza delle Sezioni, almeno di quelle più vicine per territorio.
Il Presidente dell'A.L.T.A.
Francomario Colasanti
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Indubbiamente la celebrazione della Festa della Cavalleria avvenuta sabato 29 Ottobre 2005, nell’occasione dell’88° anniversario dei fatti d’arme di Pozzuolo del Friuli, è stata una manifestazione di grande impatto e spessore.
Il prestigioso evento al quale l’A.L.T.A. è stata invitata, ha visto la supervisone dalla Brigata “Pozzuolo del Friuli”.
L’importanza dell’avvenimento era sottolineata dalla presenza dell’Ammiraglio Di Paola, Capo di Stato Maggiore della Difesa, e quella del Generale Cecchi, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.
Si è evidenziata una coreografia superba e arricchita dalle divise storiche dei vari reparti di Cavalleria, e durante lo svolgimento, spiccava come l’Arma di Cavalleria, si fregi di un’ampia base di simpatizzanti, Cavalieri in congedo appartenenti alla connessa associazione d’arma, e pur essendo conosciuta come “l’arma dei nobili”, una popolarità di significativa osmosi con la cittadinanza locale e non solo.
La perfetta organizzazione della sfilata, la encomiabile preparazione dei militari, è stata però a parer mio, superata dal momento clou della cerimonia, allorché durante il momento dell’ “Onore ai Caduti”, in un silenzio impressionante, un cavallo senza cavaliere portato a mano da un addetto, alla mesta andatura di “passo”, attraversava la piazza scandendo metallica tra la folla muta, la cadenza degli zoccoli.
Simbologia questa del cavallo privo di cavaliere, che ricorda i molti caduti che questa Specialità ha donato nei secoli alla Patria, spuntava nelle espressioni sino ad allora, sicure e fiere del viso dei “vecchi” Cavalieri presenti, qualche occhio velato e s’intuiva che le menti correvano nelle memorie di antiche imprese.
Di contro, ha portato una nota di gioia e provocato sorrisi divertiti e teneri ammiccamenti , un cagnetto “mascotte” bardato di una gualdrappa riproducente le insegne del proprio reparto, che affiancato al suo bellissimo amico dalla fluente criniera nera e dall’aristocratica andatura nervosa e scalpitante, con perfetta sincronia, percorreva impettito e fiero, il percorso.
Da Lagunare però, ed io sono abituato a dire quello che penso, ho una punta di rammarico relativo al contesto di questa per altro, superba cerimonia. Alcuni anni fa, durante la celebrazione della festa reggimentale presso la Caserma Matter, il “Serenissima” era appena entrato alle dipendenze della Brigata “Pozzuolo del Friuli” e si palpavano con mano i malumori dei Lagunari in congedo (manifesti), e di quelli in servizio (intuibili ma celati dallo status di militari), per questa “immissione” in una realtà, la Cavalleria, che non sentivamo per niente congeniale.
Mi ricordo che il Comandante della “Pozzuolo” di allora, più o meno disse: “ …sono al corrente che da parte dei Lagunari, vi è poco gradimento a questa nuova situazione, ma ad essi dico: abbandonate queste idee perché dobbiamo essere consci che al di la dei trascorsi, ora siamo come i vari giocatori che prelevati dalle proprie squadre, giocano in nazionale per un’unica squadra. La nostra squadra è ora la “Pozzuolo” e la “Pozzuolo” gioca per l’Italia!”
Nel tempo i Lagunari hanno accettato di buon grado questa dipendenza; in Iraq eravamo la pedina operativa della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” e tutta l’Italia ha visto come giocano per la propria nazionale, i Lagunari.
Quindi non vi è dubbio che il Reggimento Lagunari “Serenissima” sia a tutti gli effetti, parte integrante di detta Brigata.
Un anziano Cavaliere, ufficiale suppongo, oggi vendendo il fregio del mio basco, mi ha chiesto: “ma se i Lagunari adesso sono in forza alla “Pozzuolo del Friuli” perché non erano presenti alla sfilata della manifestazione?”. Già, perché?
Un saluto alla lagunare.
San Marco!
Lagunare Dino Doveri.
Si ringrazia il Lagunare Dino Doveri per la realizzazione del servizio fotografico.