A questa significativa atmosfera non ci si avvezza mai, se pure noi “vecchi” Lagunari, presenzianti a più e più cerimonie di Giuramento. Questo rito ci sconvolge e ci emoziona sempre come pure noi fossimo gomito a gomito con le “reclute” che da oggi saranno Lagunari a tutti gli effetti. Loro entrano a far parte di quella famiglia sulla quale potranno sempre appoggiarsi anche nei momenti duri che la vita riserverà; noi sicuramente pronti a fornire loro ciò che un buon “nonno” ha il dovere di procurare. Giornata inclemente, cielo grigio e pioggia non copiosa ma insistente. Ed è per questo che assolviamo i nostri consociati che questa volta hanno dato forfait; ma al prossimo Giuramento, si auspica che la rappresentanza A.L.T.A., sia più nutrita anche se per la verità , i convenuti proprio pochi non sono.

Accede alla Piazza d’Armi la Banda musicale della Brigata “Pozzuolo del Friuli” che magistralmente darà la cadenza a tutte le movimentazioni del caso; segue il Ten. Col. Cillo, Comandante del 1° Battaglione Lagunari di stanza a Malcontenta.  Quindi in progressione, le formazioni delle Compagnie e il gruppo dei futuri Lagunari. Sarà la volta poi, del Labaro Nazionale dell’A.L.T.A. e quindi dei labari sezionali.

A schieramento compiuto, entra la Bandiera di Guerra del Reggimento Lagunari “Serenissima”, Due “vecchie” conoscenze scortano il nostro simbolo: i Luogotenenti Parodi e Fornelli, vere e proprie icone di noi Lagunari. Preso posto il drappello nella disposizione, accede il Comandante di Reggimento Col. Stefano Petrassi che passa i rassegna il reparto, saluta la Bandiera di Guerra, onora i labari e la formazione dell’A.L.T.A.; quindi saluta sul palco d’onore gli ospiti intervenuti tra cui noto il rappresentate del comando della Brigata di Cavalleria “Pozzuolo del Friuli” alla quale siamo aggregati, ed il nostro Presidente Nazionale Lagunare Ten. Colasanti. Il Comandante Petrassi pronuncerà un’allocuzione breve ma significativa, dove spiccheranno concetti trasmessi ai nuovi arrivati che in queste espressioni dovranno trovare sostegno e via sicura nella loro futura presenza nella famiglia lagunare.

La cerimonia giunge al suo culmine al momento del grido “lo giuro!”, che come uno boato schioccante, rimbalza tra le mura degli alloggiamenti contornanti l’ampio spiazzo. In questo momento qualche lacrimuccia spunta sempre sui visi tesi degli astanti: i genitori, la ragazza, gli amici, arrivati a questo momento topico, hanno infallibilmente il respiro corto e i visi arrossati. San Marco, ragazzi! Ora a tutti gli effetti potrete avere l’onore di portare sulla vostra divisa il Mao ed onorarlo come si conviene nel vostro nuovo stato.

In conclusione, le formazioni escono sfilando in perfetto sincronismo e si notano i visi compiaciuti dei “nuovi” Lagunari, dove si scorge la nuova consapevolezza di essere finalmente divenuti tali. In chiusura i notevoli buffet offerti dal Reggimento, gioia, tradizionali riti pagani che investono giosamente in “nuovi” arrivati, e quindi congratulazioni e pacche sulle spalle per tutti. Bella cerimonia. San Marco! Dal vostro “commosso e partecipe” cronista.

Lagunare Dino Doveri