la batteria amalfi nella grande guerra
di Furio Lazzarini
Oggigiorno, chi visita il Litorale del Cavallino (VE) per la balneazione o per scoprire gli altri tesori che offre questo verdeggiante territorio costiero, incontra anche le vestigia di imponenti opere fortificate che immediatamente ne tradiscono l’antica natura bellica. Alcune centinaia di edifici, tra batterie costiere, polveriere, caserme, torri telemetriche… ancora adesso rimangono a testimoniare i conflitti del passato, e tra essi spicca la Batteria Amalfi di Punta Sabbioni che nella Prima guerra mondiale costituì il cardine dell’intero sistema fortificato costiero a difesa di Venezia. Occorsero 17 mesi di duro lavoro per realizzare i sedici edifici in cui si articolava il complesso militare, impostato nel 1915 e concluso nella primavera del 1917. Per chi intende approfondirne la storia bellica è ora disponibile un nuovo testo, intitolato “La Batteria Amalfi nella Grande Guerra”, opera del giornalista e ricercatore storico Furio Lazzarini, pubblicato dall’associazione storico-culturale senza fini di lucro “Forti e musei della costa” in collaborazione col Comune di Cavallino-Treporti. L’agile volume, caratterizzato da una grafica moderna e accattivante, analizza le ragioni che determinarono la progettazione della Batteria Amalfi, ne descrive le fasi di costruzione e le caratteristiche tecniche, raccontandone poi l’intenso impiego bellico nel corso del Primo conflitto mondiale, dopo lo sfondamento di Caporetto, quando il fronte terrestre giunse ad attestarsi ad appena una manciata di chilometri da Venezia. Già al momento dell’entrata in servizio (14 maggio 1917) l’Amalfi costituì la maggiore difesa della piazza marittima di Venezia, rappresentando uno tra i più moderni e potenti complessi di artiglierie pesanti sul fronte italo-austriaco, forte di una torre corazzata di tipo navale, girevole a 360°, con due cannoni binati in grado di sparare granate da 381 mm, pesanti ben 875 kg, a quasi venti chilometri di distanza. La presenza di questa batteria costiera costituì il principale deterrente che la flotta austro-ungarica non osò mai sfidare. Significativo, fu anche il contributo dell’Amalfi alle fanterie nelle trincee sul Basso Piave nella “Battaglia del Solstizio” (15-22 giugno 1918) e nella “Battaglia tra le due Piavi” (2-6 luglio) quando il Regio Esercito Italiano tornò - per la prima volta dopo Caporetto - alla proiezione offensiva, riconquistando i 70 kmq che costituivano l’”Isola della Piave” e ricacciando gli Asburgici oltre l’argine sinistro del Piave Nuovo, liberando così Venezia dalla pressione ravvicinata. L’elegante libro-guida, composto di centoquattro pagine di scorrevole testo, contiene una cinquantina di fotografie tra cui interessantissimi inediti d’epoca, una ventina fra disegni costruttivi, sezioni, prospetti, schemi degli edifici e impianti della base militare, e alcune mappe che comprendono un’utile cartina con stradario. Essendo rivolto anche ai tanti turisti stranieri che frequentano l’area, i testi sono integralmente tradotti in tedesco e inglese. Realizzato in un pratico formato tascabile, si propone come uno strumento indispensabile per accompagnare chi inizia l’esplorazione della Batteria Amalfi, alla scoperta dell’imponente sistema fortificato costiero del Litorale del Cavallino.
Per informazioni e prenotazioni: fortiemusei@iol.it
Furio Lazzarini ex-sergente del Btg."SERENISSIMA" (Mezzi Anfibi "SILE") ha prestato servizio a Sant'Andrea e Ca' Vio nel 1978-79. Autore di numerose pubblicazioni tra cui "Gli artigli del Leon", è presidente dell'Associazione storico-culturale "Forti e musei della costa", oltre che direttore responsabile del mensile "Uniformi e Armi" - Albertelli Editore in Parma.