Polemica con il giornale "Nuovo Fronte"

Polemiche con il giornale "Nuovo Fronte".

Il giornale "Nuovo Fronte" ha pubblicato copia della lettera inviata all'A.L.T.A. il 15 giugno ai Presidenti di Sezione sull'uso del Labaro di Sezione con il seguente commento «Il Presidente Nazionale dell'ALTA Associazione Lagunari Truppe Anfibie, con lettera datata 15 giugno c.a., inviata ai suoi Presidenti di Sezione (che pubblichiamo in calce alla presente), pretestuosamente ed arbitrariamente ”consiglia” dietro autorizzazione da parte della Presidenza Nazionale dell'Associazione che l'uso del Labaro deve intervenire solo nelle manifestazioni ivi elencate. I dieci Labari Sezionali dei Lagunari che hanno legami profondi di libertà con la Xª MAS e che hanno onorato con la loro presenza il momento commemorativo del 2 maggio 1999, desideravano, in comunione di pensiero tributare un "omaggio" ai Caduti. Sono passati 54 anni siamo convinti, noi della Xª , uniti ai Lagunari presenti alla Piccola Caprera, che i Caduti, da qualsiasi parte siano morti, hanno immolato le loro giovani vite per una “Patria”, un "Tricolore", il "Leone di San Marco" che non ha fede politica se non quella del nazionalismo. I Caduti non hanno colpe e sarebbero morti invano se dopo molti anni esiste ancora un Generale che proibisce ai "suoi Lagunari" di intervenire per rendere un gesto di riconoscenza questi resti "eroici". Simili atteggiamenti sono da condannare perché questi personaggi accettano la ricorrenza del 25 aprile e non quella del Campo dell'Onore d'Italia. Un grazie ai Lagunari intervenuti. San Marco!». Spiace dover notare come circolari interne vengano strumentalizzate travisando i fatti ed attribuendo impostazioni ideologiche che non corrispondono a verità. Per questo il Presidente Nazionale ha ritenuto di dover inviare la seguente lettera di precisazione al giornale "Nuovo Fronte". Ai sensi dell'art.8 della legge 8-2-1948 n° 41 modificato dall'art. 42 della legge 5-8-1981 si prega di voler pubblicare la seguente dichiarazione in merito all'articolo "Incredibile dopo 54 anni" apparso sul numero 195 di ottobre 1999 del giornale “Nuovo Fronte”. «La circolare del 15 giugno aveva lo scopo di regolamentare l'uso del Labaro che rappresenta non la "comunione di pensiero" di chi lo porta, bensì quella della totalità dei Soci rappresentati, nella loro interezza, da quel simbolo. La circolare non intendeva, certamente, discriminare i Caduti ma è derivata dal fatto che l'Associazione , in quanto giuridicamente riconosciuta, può intervenire con i suoi simboli ufficiali, per Statuto, soltanto a manifestazioni che non possano prestarsi a strumentalizzazioni politiche. Nulla contro, qualora codesto sodalizio ottenga il riconoscimento giuridico, di poter intervenire domani, se invitati ufficialmente, con i propri simboli. Al riguardo rammento che: 1) nell'ottobre 1991 una Sezione dell'A.L.T.A. ha effettuato il gemellaggio con i reduci del Battaglione "Barbarigo". La cerimonia svoltasi alla presenza delle Autorità comunali ha avuto luogo sulle rive del Piave davanti al Monumento (come scriveva l'allora Presidente dell'Associazione Volontari di Guerra Prof. Lisai) a coloro "che si sono dovunque sacrificati per l'Italia". In quell'occasione la commemorazione ufficiale era stata tenuta dal Presidente Nazionale dell'A.L.T.A., anche perché il Monumento è stato affidato a quest'ultimo sodalizio per tramandare i Valori dei Volontari fondatori ormai anziani, 2) libro edito dall'A.L.T.A., "AI grido di San Marco!" a pagina 46 e 47 riporta la storia della Xª MAS e della 3ª Divisione Fanteria di Marina "San Marco". In particolare, nel capitolo scritto proprio dal Presidente Nazionale Assenza, dedicato ai reparti che nel corso della seconda guerra hanno portato l'emblema del "San Marco", viene citato l'onore delle armi concesso da un picchetto di Fanteria inglese dopo la battaglia del Senio, oltre alle varie attività operative. Ciò nella convinzione che tutti coloro che hanno portato le armi ed hanno combattuto per il nostro Paese con onestà di intenti debbano essere ricordati.»

Gen. Antonio Assenza

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